Intervista: Rustless
Si può considerare questo nuovo lavoro la naturale evoluzione della strada intrapresa con il suo predecessore “Silent Scream”?
Steve: certamente è un’evoluzione del precedente album, con un affinamento nella ricerca dei suoni e nelle atmosfere musicali e più attenzione al mix & mastering finale.
Roberto: anche per me è un’evoluzione del secondo album. A livelli di sonorità stiamo costruendo una nostra identità ben precisa.
Ruggero: come con i Vanadium e ora con i Rustless i lavori discografici sono sempre stati in evoluzione. Chiaramente con il passare del tempo e l’affiatamento la band migliora sempre componendo materiale di maggior qualità.
“Guardian Angel” esce a quattro anni dal suo predecessore “Silent Scream”, il doppio rispetto al tempo intercorso tra quest’ultimo e il precedente “Start from the Past”, quali sono stati i motivi o le difficoltà che vi hanno portato a pubblicare l’album dopo un periodo cosi lungo?
Steve: le lavorazioni di Guardian Angel iniziano nel 2012 dopo vari concerti relativi alla promozione del secondo album Silent Scream. Il disco ha rischiesto quasi 2 anni di lavoro: abbiamo dovuto affrontare vari problemi tra cui il cambio del bassista. Fortunatamente abbiamo trovato Emanuele Panza il quale si è dovuto studiare tutti i brani per i live che avevamo in programma, dunque il repertorio Rustless e Vanadium, e in più i brani nuovi da incidere. Insomma per lui è stato un duro lavoro che ha richiesto del tempo!
Rispetto ai suoi predecessori “Guardian Angel” non presenta alcun brano dei “Vanadium” che se per alcuni versi hanno fatto emozionare quelli che hanno vissuto il periodo, dall’altra forse hanno un po’ offuscato le vere potenzialità dei Rustless. Avete mai avuto questa sensazione?
Steve: i brani dei Vanadium li eseguiamo sempre (alcuni) dal vivo con molta voglia di suonarli e cantarli bene. Il pubblico ne è entusiasta e li apprezza moltissimo, sopratutto cantati da Roberto, il quale li interpreta alla grande sia sul piano vocale che per la pronuncia. Per quanto riguarda l'ultimo album abbiamo preferito incidere solo brani di nostra produzione senza fare remake del passato, abbiamo già dato sia nel primo che nel secondo album.
Ruggero: nel primo e nel secondo album avevamo proposto delle versioni di brani dei Vanadium, questo perché son passati più di 30 anni dalla loro pubblicazione e molti non li conoscevano. Ci sembrava bello proporli con la nuova grande voce di Roberto Zari. Per quanto riguarda le potenzialità credo che Guardian Angel sia la prova della freschezza compositiva della band, che al contrario di molti altri artisti, propone materiale inedito invece di sopperire alla mancanza di idee proponendo nei loro nuovi lavori cover di altri artisti.
Roberto: avendo all’interno della band 3 membri dei Vanadium, è naturale considerare i Rustless un’evoluzione di quella grande band. Dunque non vedrei la cosa come un offuscare le nostre potenzialità ma al contrario un arricchimento della nostra proposta musicale. In fondo abbiamo la fortuna di potere proporre nei nostri spettacoli musica che abbraccia 30 anni di rock. Come i Pooh e i Rolling Stones ahahaha!
Come nascono i testi di questo album, sono in qualche modo legati da un filo conduttore unico o ogni brano ha una sua vita propria?
Roberto: ogni brano vive di vita propria e ha una precisa collocazione “emozionale”. Scrivo i testi lasciandomi trasportare dalle emozioni che mi suscita la musica in quel momento. Lascio scorrere le immagini che poi si trasformano in emozioni che a loro volta cerco di trasformare in parole. Un processo che può sembrare strano ma è il modo più naturale che ho per scrivere i testi.
Qualche tempo fa si è unito a voi Emanuele Panza al basso, e ovviamente per la prima volta presente su un album dei Rustless, come l’avete conosciuto?
Steve: fortunatamente abbiamo trovato in Emanuele un bassista molto preparato, giovane e con tanta voglia di suonare brani inediti. Lo conosceva Lio con il quale aveva suonato in una cover band che aveva anni fa e ricordadosi di lui, lo ha proposto alla band.
Ruggero: dopo che ben due bassisti hanno lasciato la band per suonare in cover band dove chiaramente hanno meno impegno, meno spese e più denaro, grazie a Lio siamo entrati in contatto con Emanuele. L’abbiamo provato... un vero Panzer! Giovane, con una grande voglia di suonare, un grande talento e non si tira mai indietro in nulla.
Nel nuovo album vi avvalete della collaborazione di due bravissime coriste e di una violinista, come è nata l’idea di arricchire l’album con la partecipazione di queste tre bravissime artiste?
Steve: sono il responsabile di tutto quello che concerne la produzione musicale, dalla composizione agli arrangiamenti. Ovviamente ascolto e prendo in considerazione quelle che sono le idee che mi suggeriscono i miei compagni, l’idea delle coriste (già sperimentate in Silent scream) è nata per dare un tocco più armonioso alle melodie vocali rinforzando tutte quelle parti che ne necessitano come i ritornelli ed altro. Mentre la violinista è stata una mia esigenza, in quanto volevo avere proprio il suono del violino vero. Ho avuto la fortuna di conoscere Katija violinista vera appassionata del rock e grande musicista.
Ruggero: come già dicevo prima ogni nostro lavoro deve essere un’evoluzione rispetto al precedente: le coriste danno un’apertura maggiore ai brani e la violinista Katija, oltre alla sua bravura, dà un tocco magico alle canzoni. L’idea è nata da Steve che ha proposto l’inserimento di altri elementi senza andare a prendere artisti famosi come fanno molti per poter vendere di più.
Parlando sempre del nuovo album non si può certo trascurare la copertina, di solito della parte grafica si occupava Ruggero fin dai tempi dei Vanadium, questa volta vi siete mossi in maniera differente, come è nata l’idea e chi l’ha realizzata?
Ruggero: da sempre ho curato la parte grafica sia dei Vanadium e ora dei Rustless. La parte grafica è la realizzazione non l’idea. Le idee nascono da varie proposte della band e poi si decide tutti insieme. Per Start from the past avevo visto le opere di questo grande artista, Bruno Venturelli, che faceva clessidre il quale ci diede l’immagine (La ruota del tempo) per la copertina. Per Silent Scream sono delle mani tese che chiedono aiuto e che rappresentano appunto un grido silenzioso. Per il nostro terzo lavoro, una volta deciso il titolo, ci siamo avvalsi della collaborazione di Cinzia Gentile Aka Nimuedark. Ha realizzato un quadro davvero molto bello con i colori dell’apocalisse rappresentando un angelo guerriero, mentre all’interno abbiamo un altro angelo realizzato da un nostro grande amico Gigi Brusaferri. Poi è stato facile realizzare il tutto graficamente.
“Guardian Angel” esce sotto etichetta Buil2Kill Records, a differenza dei due predecessori, come siete entrati in contatto con l’etichetta?
Steve: i primi due album sono stati prodotti dalla IT-Why una piccola etichetta dedita alla grande distribuzione, Lio è stato il promotore per questo ingaggio in quanto collaborava con loro. Pur avendo una buona distribuzione su tutto il territorio nazionale, era carente nel nostro settore musicale. Sempre tramite Lio che ha suggerito al nostro manager Francesco Bianco alcune etichette da contattare, siamo riusciti a concludere con la Buil2kill, etichetta più affine al nostro genere. Tra l’altro grazie alla distribuzione di Audioglobe, siamo presenti anche nel mercato estero. Colgo l’occasione per ringraziare Federico Gasperi e Trevor per il sostegno che ci stanno dando.
I vostri concerti sono molto seguiti da una cerchia di affezionati fan e amici di vecchia data, oltre naturalmente a quelli che vi seguono da quando esistono i Rustless, quasi una famiglia si può dire, questo credo che sia una cosa stupenda per una band, che ne pensate?
Steve: abbiamo incominciato nel 2008, non è stato facile il cammino, era come ricominciare da capo. Piano piano siamo riusciti a coinvolgere decine e decine di affezionati di vecchia data e giovani che riscoprono i vecchi brani Vanadium ma anche i nostri brani Rustless. Personalmente sono soddisfatto, anche se bisogna fare ancora tanto per riuscire a proporre musica propria nei locali e feste varie. Ma visto che ovunque suoniamo lasciamo il segno andiamo avanti come un carroarmato!
Ruggero: il rapporto tra noi e il pubblico in particolar modo con i nostri fans è molto aperto. Cerchiamo sempre di stupirli, ascoltiamo le loro richieste, guardiamo e cerchiamo di capire le loro emozioni e così la famiglia RUSTLESS sta man mano aumentando con nostro grande piacere. Grazie a questo rapporto che si evidenzia nei concerti, la nostra musica diventa segno di aggregazione, di piacere nel creare e trasmettere emozioni, cosa può chiedere un artista di più!
Roberto: io penso che la musica abbia il dono di unire le persone. Chi ci segue percepisce che il nostro intento non è vendere dischi o diventare famosi ma è quello di “condividere”emozioni. Sul palco o giù dal palco siamo sempre gli stessi, delle persone normali. Non abbiamo creato improbabili personaggi da indossare prima di suonare che renderebbero solo posticcia la nostra musica. Essere rock è essere se stessi.
Alcuni di voi si conoscono da molti anni, altri un po’ meno, oltre a suonare insieme, vi frequentate anche al di fuori dell’ambiente prettamente musicale o a parte i Rustless ognuno di voi ha una vita parallela?
Steve: certamente ognuno di noi ha una vita privata che ovviamnete comprende sia il lavoro che famiglia. La nostra frequentazione è esclusivamente fatta di tante prove alle volte anche di domenica, quindi è difficile trovare altre situazioni al di fuori della musica.
Ruggero: ognuno di noi ha una sua vita legata al lavoro e alla famiglia, come tu sai io Steve e Lio ci conosciamo da più di 30 anni siamo come dei fratelli, nel nostro tempo libero ognuno di noi fa altre cose. Per esempio a me piace la pesca e sono spesso impegnato in gare, ma quando siamo insieme è solo per la musica.
E uscita di recente la biografia ufficiale dei Vanadium curata da Luca Fassina, che avete presentato insieme a lui e a “quasi” tutti i componenti che hanno fatto parte della band nel corso degli anni, tra i tanti avvenimenti riportati nel libro quale vi ha creato l’emozione più intensa?
Ruggero: Luca Fassina è un grande amico, fans dei Vanadium oltre che un ottimo giornalista. Ha raccontato quante cose siamo riusciti a fare con la nostra musica, nel libro ci sono molte informazioni, molti personaggi, ci sono storie di vita, c’è un albero genealogico della band con tutte le persone che hanno fatto parte dei Vanadium, molte foto, molte interviste alle persone che ruotarono intorno alla band. Tutti hanno raccontato la loro storia ma a parte una grande emozione nel vedere tanta gente venuta per noi, sono rimasto deluso dalla mancanza sia di Pino sia di Domenico alla presentazione del libro fatta al Rock’n’Roll di Rho. Anche se le nostre strade si sono divise mi sarebbe piaciuto essere per una sera ancora tutti insieme, per il rispetto alle tante persone che sono venute. Leggendo il libro ho ancor più voglia di fare buona musica e trasmettere nuove emozioni al nostro pubblico ma solo come Rustless.
Steve: Luca Fassina ha svolto un lavoro egregio per il libro, penso ci abbia messo quasi un anno e mezzo. Ci sono tanti ricordi, racconti vari, aneddoti foto ecc. veramente un bel libro che consiglio a tutti gli amanti del Rock. Gli avvenimenti raccontati che emozionano sono molti non saprei indicartene uno in particolare... il libro in se stesso è emozionante. Come ultima cosa vorrei ringraziarti x questa intervista, ed invitarti quando vuoi ad un nostro concerto.
Accetto volentieri l'invito e non mancherò di partecipare al vostro prossimo live e giro l'invito a tutti i nostri lettori. Grazie a tutti voi.
Steve: Grazie ancora.
Roberto: Ciao a tutti i lettori di Metal Wave.
Ruggero: Grazie a voi. Ciao
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Intervista di Darth Valter Articolo letto 6393 volte.
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