Intervista Flash: Under Static Movement
Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?
Suonavamo tutti già in diverse band, ma abbiamo avvertito la necessità di nuovi stimoli e di “qualcosa di nuovo”, per cui, grazie al più classico dei passaparola e alla naturale affinità tra di noi, beh, eccoci qui!
Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?
Deftones, System of A Down, Norma Jean, Architects, Mudvayne, Parkway Drive, Tool, tutti gurppi che hanno influenzato il nostro sviluppo di musicisti ed il nostro lavoro, affondando le radici dei nostri interessi dal metal più classico alle sperimentazioni più recenti.
So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?
A parere unanime possiamo affermare che il nostro ultimo album, THE MIRROR, è quello più sentito. Per tutto il lavoro che c’è stato dietro, dalla composizione alla registrazione alla produzione del video, dalle grafiche alla commercializzazione in digitale (che offre un bacino di utenza molto più ampio rispetto al classico Cd da vendere), tutto questo ci ha portato ad essere quello che siamo ora, definendo il nostro genere e quello che vogliamo fare.
La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?
Siamo un gruppo composto da cinque personalità differenti, che cercano sempre di proporre qualcosa di nuovo, superando ed arricchendo quanto proposto finora, come suggerisce il nome stesso, la nostra musica è in continuo movimento ed evoluzione.
Cosa pensate del panorama underground nazionale?
Ci piacerebbe assistere ad un’inversione di tendenza: l’Italia è ricca di band talentuose ed originali che avrebbero solo bisogno di visibilità.rnAttualmente, basandoci sulla nostra esperienza, è difficile anche solo organizzare una serata che richiami gente nei locali e che permetta alle band di farsi conoscere.rnSarebbe bello veder tornare band e gente affollare i live club.
La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?
Niente, tutto quello che abbiamo fatto, nel bene e nel male e considerando le nostre possibilità, determina quello che siamo oggi.rnSicuramente, tra le esperienze che ricordiamo con più piacere ci sono le date in giro per l’Europa (Polonia e Germania) e quelle in apertura a band del calibro di The Fire, Exilia e Linea 77.
Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?
Con l’avvento di internet ed ancora di più con l’avvento dei social network che ti portano a vivere quotidianament gli eventi che coinvolgono band e artisti si assiste ad una evidente dispersione dell’attenzione nei confronti di un prodotto musicale che diventa sempre di più un bene di consumo in confezione singola.rnLe piattaforme digitali aiutano gli artisti ad arrivare a molte più persone di quanto accadesse in passato; naturalmente cambia l’approccio, oggi è necessario catturare l’attenzione immediata di chi scorre velocemente una bacheca Facebook buttando occhiate distratte.
Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?
Pur essendo fans del cd e del vinile, per un fatto anche di comodità, tendiamo sempre di più ad avvalerci del digitale, come ad esempio I-tunes e di conseguenza l’acquisto del supporto fisico da parte nostra e quasi scomparso, in favore di quello digitale.rnPiù frequente è l’acquisto del supporto fisico nell’ambiente underground: se nel piccolo locale scopriamo una band che ci piace, sicuramente andremo a cercare il banchetto per acquistare il cd,rnconsapevoli del fatto che la stiamo sostenendo in modo attivo, cosa che nel nostro ambiente succede sempre meno.rnPer quanto riguarda l’ascolto, un acquisto per noi equivale sempre con l’intero ascolto di un disco, ci gustiamo fino all’ultima nota degli album che amiamo.
Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?
Ognuno di noi ha una sua professione al di fuori di questo progetto. Anche se non sarebbe male poter vivere di musica...
Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!
Suonate, divertitevi, mettete assieme una band e fate ciò che più vi piace e vi fa stare bene, non mettete mai gli interessi, il lucro, davanti a ciò che spinge chiunque a fare musica: la passione.rn
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