Afterlight «Afterlight» (2019)

Afterlight «Afterlight» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
24.04.2020

 

Visualizzazioni:
1237

 

Band:
Afterlight
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Titolo:
Afterlight

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Boscariol: chitarra e voce
Fabio Tomba: batteria
Christian Minin: basso Francesco Carnelos: chitarra

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
38' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Afterlight si formano nel 2017 dal fondatore ed ex membro degli Scarecrown, Andrea Boscariol. Il cambiamenti sta anche nel fatto che suonare la chitarra non è più sufficiente per lui e decide di mettersi alla prova davanti a un microfono.
Con Fabio Tomba alla batteria, Christian Minin al basso e Francesco Carnelos come seconda chitarra, la band è al completo e può dedicarsi alla composizione del primo album “Afterlight”.
Ad aprire il disco è proprio il primo singolo estratto, il quale viene definito dai ragazzi: “(Aftermath) è stato pensato come primo singolo non solo perché musicalmente ci sembrava la presentazione più adatta della band ma anche per il significato che ha il titolo stesso del brano per noi: l’unica cosa da cui non possiamo sottrarci sono le conseguenze delle nostre azioni”.
In effetti, Aftermath è un pezzo diretto e graffiante che si esprime al meglio attraverso un ritornello martellante e catchy; Last dance e Follow the blind hanno un qualcosa che mi ha ricordato i Metallica, solo successivamente brillano di luce propria con una melodia decisamente valida che rimane incisa nella testa sin dal primo ascolto.
Last Goodbye parte veloce, non convince totalmente forse per il growling che avrebbe dovuto essere inserito in modo più accurato e strategico.
Sunshine è un brano interessante, una sorta di rock più pacato e introspettivo, non ci sono virtuosismi e la sua forza sta proprio in questa “pulizia”.
The Game ha un valido potenziale da palco; The edge of the world non è totalmente convincente, l’ho trovata ripetitiva nonostante il buon lavoro delle chitarre.
Love and hate è la traccia più imprevedibile del disco: sembra partire in stile Metallica, ma il suo sviluppo tocca sonorità alla Pain, difficile da inquadrare.
One more day chiude l’ascolto dell’album attraverso note apparentemente grezze che possono interessare gli amanti dello stoner.
Afterlight è un’opera piuttosto lineare e coerente, non ci sono particolari elementi discordanti in esso e la musica si presenta, sin dal primo momento, chiara e diretta e non perde mai un colpo. Probabilmente pecca un pò in quanto a originalità, in troppi momenti infatti ho accostato il loro sound con altri gruppi famosi (primi tra tutti i Metallica), tuttavia si tratta del primo lavoro in studio e ci sarà tempo per affinare la propria identità.
Un lavoro pulito ed efficace per gli amanti del genere.

Track by Track
  1. Aftermath 65
  2. Last dance 65
  3. Follow the blind 65
  4. Last goodbye 65
  5. Sunshine 65
  6. The game 65
  7. The edge of the world 65
  8. Love & hate 65
  9. One more day 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
63

 

Recensione di reira » pubblicata il 24.04.2020. Articolo letto 1237 volte.

 

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