Bane «The Acausal Fire» (2012)

Bane «The Acausal Fire» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Karmator »

Recensione Pubblicata il:
05.02.2013

Band:
Bane

Titolo:
The Acausal Fire

Nazione:
Serbia

Formazione:
Branislav: Vocals/Guitar
Nokkturno: Keybord/Backing Vocal
Lukas Sykora: Guitar
Bojan Vukoman: Bass
Marko Gacnik: Drums

Genere:
black/death metal

Durata:
42' 0"

Formato:
CD

Data di Uscita:
07.11.2012

Etichetta:
Abyss Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Occupiamoci di una band dell'est Europa, ma molto vicina a noi. Siamo in Serbia a recensire l'ultima uscita discografica dei Bane, band Satanic Death Metal che negli ultimi anni ha riscontrato un notevole successo, proponendosi come una delle realtà underground migliori in circolazione. Questo "The Acasual Fire" si propone nei migliore dei modi, sia tecnicamente che liricamente. Brutalità che non ha fine, se non per 1 canzone strumentale davvero notevole. Dopo un intro direi medioevale, passiamo ai fatti con "The End of Humanity", che già dal titolo si impone perfettamente anche per le idee estreme della band. Blast, chitarre fredde e perfide, un cantato straziante ci introduce in questo satanico disco. Un ottimo lavoro di mix bisogna sottolinearlo, si sentono in modo perfetto tutti gli strumenti e la batteria non sembra per nulla "ricampionata" dal computer, perfetto quindi, dei suoni naturali, essenziali per donare quel plus ad un album death. "In Endless Silence" mantiene sempre quella venatura nordica, aggiungendo più melodicità all'insieme. E' davvero notevole e pregevole l'atmosfera che sono riusciti a creare, un album che finalmente non annoia. "As Chaos Rises" continua incessante a martellarci le meningi e i timpani, con ulteriori sfumature molto ispirate ai moderni Behemoth, come Synth di sottofondo e uso del growl/scream. Marko alle pelli è davvero un animale instancabile, non c'è dubbio. Il disco si mantiene su tempi tra i 220 e i 260 bpm, senza mai staccare un solo minuto, "Light the Black Flames" o "World of Desolation" sono davvero delle valanghe a pieni giri distruggendo qualsiasi cosa gli capiti sul tragitto. Essenzialmente il disco non varia, i suoni e le melodie per quanto siano comunque melodiche non cambiano molto, ma è l'insieme, è il modo con cui vengono suonate che le rendono incredibilmente d'impatto, e non oso immaginare questi ragazzi dal vivo!! Parlando poi della strumentale sopra-citata "Entering the Paradox Sphere" è una ripresa della traccia di intro che ci aiuta in modo romanzato a buttare giù anche l'ultimo sorso di questo velenosissimo disco chiamato "Night's Blood". La chiusura è degna del nome della band. Una salassata direttamente sulle gengive, che ci lascia muti e nello stesso ci fa contemplare la magnificenza di questo "The Acasual Fire". Signori abbiamo un discone, per gli amanti dell'estremo sarà manna dal cielo. Ci scotteremo le mani solo a tenere la copertina dell'album, un disco eccellente sotto ogni punto di vista.