Helligators «Hell III» (2019)

Helligators «Hell Iii» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
12.03.2020

 

Visualizzazioni:
2818

 

Band:
Helligators
[MetalWave] Invia una email a Helligators [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Helligators [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Helligators

 

Titolo:
Hell III

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Simone :: Vocals
Kamo :: Guitar, Vocals
El Santo :: Guitar, Vocals
Alex :: Drums
Pinna :: Bass

 

Genere:
Rock'n'Roll

 

Durata:
59' 17"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
04.06.2019

 

Etichetta:
Sliptrick Records
[MetalWave] Invia una email a Sliptrick Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Sliptrick Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sliptrick Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
[MetalWave] Invia una email a Grand Sounds PR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Grand Sounds PR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Grand Sounds PR

 

Recensione

Un po’ ingombrante ma tutto sommato apprezzabile questo “Hell III” degli Helligators, un gruppo rock arrivato al terzo album e che ci propone quasi un’ora di una musica abbastanza basilare a volte e decisamente southern influenced.
L’ascolto di “Hell III” infatti denota una band che sin dal trio di brani in apertura suona abbastanza classica e con riffs semplici, ma graziati da un andamento sicuro e da una perizia nei dettagli che rende i brani sì un po’ lunghi, ma comunque riusciti e sufficientemente compatti, seppur anche con lieve retrogusto di già sentito. Questo feeling è presente perlopiù nell’apertura del disco, ma dalla seconda metà gli Helligators si sciolgono un po’ e vanno a proporci un duetto di brani collegati come “The prison” e “Gone” in cui la compattezza si fa maggiore e resiste alla durata lunga dei brani, arrivando perfino a suonare un po’ più bluesy verso la fine del disco, come in “Until I feel no more”.
Ne risulta dunque un disco gradevole, ma che presenta il difetto di avere un songwriting un po’ appesantito da una certa prolissità, dove le canzoni vanno al punto dopo un po’, e dove in generale è possibile snellire il sound per renderlo più scorrevole e energico. Non si tratta di un difetto grave, ma persiste in tutto l’album e porta a qualche momento di stanca, come nella seconda parte di “Bleeding” o di “Born Again”, senza dimenticare brani onestamente non necessari come “Bassthard session III”, una strumentale a forte carica stoner avulsa dal resto dell’album e che personalmente trovo ridondante.
In conclusione: “Hell III” è il frutto di una band che manifesta ancora qualche limite di songwriting, cosa anomala per chi sta al terzo album), ma dove gli errori persistono, persistono anche i pregi, con una serie di brani che comunque sanno farsi rispettare e risultano piacevoli. Per questo motivo, “Hell III” è un disco apprezzabile da chi ama le sonorità anni 90 mischiate a quelle southern, anche se certe prolissità compositive possono scontentare comunque qualcuno all’interno di questa fascia di pubblico.

Track by Track
  1. Rebellion 65
  2. Here to stay 65
  3. Bleeding 65
  4. Where I belong 70
  5. Born Again 70
  6. The prison (Confession pt.1) 75
  7. Gone (Confession pt.2) 75
  8. Until I feel no more 70
  9. Bassthard session III 60
  10. Even from the grave 65
  11. Pedal to the metal 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 12.03.2020. Articolo letto 2818 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.