Invernoir «The Void And The Unbearable Loss» (2020)
Recensione
Il progetto Invernoir debutta con “The Void And The Unbearable Loss”, un disco che si ispira a band quali Katatonia, Paradise Lost, Anthema e via discorrendo per dare luogo al proprio doom death metal melodico. Il clima che si respira nel corso dell’ascolto del lavoro è particolarmente triste e malinconico ma allo stesso tempo eccelso nei contenuti. La band nota dopo nota, riesce a suggestionare non poco l’ascoltatore con le sue melodie quasi surreali, abbandonate a se stesse e dannatamente tristi che si propagano per una buona parte dell’intero lavoro; ottima la produzione del lavoro in grado di condensare al meglio tutti i contenuti dell’album pronto ad offrire le più diversificate sensazioni. Le andature si trascinano in un contesto di base doom ma inebriato da momenti di maggiore intensità ancor più intensificati anche dal potente growl. Insomma un lavoro che di base si fa sentire e suscita emozioni senza minimamente mai intaccarne la portata. La lunga apertura riservataci da “The Void And The Unbearable Loss” rappresenta in sostanza il significato dell’intero lavoro, un brano lento intenso e ricco di melodie; appena diverso e di maggiore impulsività è invece “The Path” brano determinato nei contenuti ma che non raggiunge il livello della successiva “House Of Debris” forte dei micidiali ritornelli fatti dalle chitarre che si ripercuotono sulla mente al pari del ritornello cantato questa volta in uno scream espressivo non poco; segue poi “Suspended Alive”, per il quale la band offre un nuovo passaggio acustico strumentale in apertura, profondo, che ben presto genera un death doom metal moderato di ingente impatto sonoro; altro brano da ricordare è il potente “The Burden”, lento e micidiale non privo di pregiate melodie e forte di uno scream acerbo e diretto; la miglior tradizione dei katatonia emerge forse con “At Night” da cui la band offre al meglio la propria interpretazione con un brano dai contenuti strepitosi; si giunge alla conclusiva “The Loneliest” aperta da una splendida chitarra acustica e da un successivo inebriarsi di note offerte dal synth che danno poi luogo ad un altro incredibile quanto emozionante brano tutto da ascoltare. Un disco di elevato spessore, difficile da dimenticare.
Track by Track
- The Void and The Unbearable Loss 90
- The Path 80
- House of Debris 85
- Suspended Alive 85
- Cast away 85
- The Burden 90
- At Night 85
- The Loneliest 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 90
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
87Recensione di Wolverine » pubblicata il 18.10.2020. Articolo letto 1349 volte.
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