HYL «Where Emptiness is All» (2023)

Hyl «Where Emptiness Is All» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zolgia108 »

 

Recensione Pubblicata il:
09.11.2023

 

Visualizzazioni:
456

 

Band:
HYL
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Titolo:
Where Emptiness is All

 

Nazione:
Italia / Polonia

 

Formazione:
Shadow (vocals)
R.C. Warbringer (Guitars and Bass)
K. Klingbein (Drums)

 

Genere:
Atmospheric Black Metal

 

Durata:
32' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.05.2023

 

Etichetta:
Odium Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Against PR
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Recensione

Con un'introduzione anti-gregoriana alla Deathspell Omega, forse anche troppo breve per quanto mi stavo immergendo, non posso far altro che lasciarmi andare. E vengo così spinto "Into the Unknown", a forza nella tempesta, la pioggia death annerita mi purifica, e grazie ai brevi tratti melodici tipici di un'antica corrente ormai quasi dimenticata mi amalgamo perfettamente alla natura, mi sento positivamente a disagio. E con un Didgeridoom improvviso vengo ingannato dalla serenità spettrale, ma sono pronto a fronteggiare il fascio di luce nera che inevitabilmente mi investirà. Il mio destino è far compagnia alle altre anime perse. E infatti "And Everything else Dies", tutti tranne me, che ancora posso godere, in quest'epoca, di suoni che credevo scomparsi, continuano i rimandi ai Deathspell ma anche ai Watain e al blackened death metal svedese, quando si sale di nostalgia sento i Raise Hell, e torno così deliziosamente alle mie origini. Rimango indeciso sull'unicità: a volte pretendo novità a tutti i costi, ma in questo caso faccio un'eccezione e mi lascio ammantare dai ricordi e dalle lacrime. "Where Emptiness is All" rievoca le forze anticosmiche di inizio anni '90, del MLO, un brano a tratti Luciferiano a tratti misantropico, che non lascia spazio al respiro, una foschia su di me che non fa trasparire neppure la luce più fioca. In "Endless iIllusions" divoro il cadavere di me stesso, al tanfo di una notte di massacro. Qui è pieno di corpi bagnati, e la quiete è solo un'eterna illusione. Un lento decadente alla Svartkraft misto Beherit, band che mi ero quaai dimenticato se non fosse stato per gli HYL, e che non vedo l'ora di riascoltare. Sto provando un immenso piacere nel nutrirmi di morte. L'album si conclude con "Under a Watching Sky": un inno all'irraggiungibile dell'Abisso, all'invisibile dentro, l'incedere che mi profana come fossi un mero ricettacolo di messaggi grotteschi e ancestrali, mai finale fu più degno, nella totale assenza d'umanità.

Track by Track
  1. Pvrification 80
  2. Into the Unknown 90
  3. And Everything Dies 90
  4. Where Emptiness is All 80
  5. Endless Illusions 85
  6. Under a Watching Sky 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
85

 

Recensione di Zolgia108 » pubblicata il 09.11.2023. Articolo letto 456 volte.

 

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