Around The Deep «Around The Deep» (2022)

Around The Deep «Around The Deep» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
13.03.2024

 

Visualizzazioni:
97

 

Band:
Around The Deep
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Titolo:
Around The Deep

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Riccardo Bazzinelli :: Drums
Lorenzo Borlenghi :: Guitars
Gregowski :: Guitars
Scream It :: Vocals
Matt Viotti :: Bass

 

Genere:
Melodic Death Metal / Metalcore

 

Durata:
16' 40"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
25.11.2022

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il primo vero e proprio sforzo discografico degli Around the deep da Torino, se si escludono i primi 3 singoli che comunque sono brani estratti da questo Ep, rappresenta il tipico caso di band sulla carta non male, ma dalla personalità molto dispersa e poco a fuoco.
Presentato infatti come una contaminazione tra black metal, death metal, deathcore, ambient e metalcore, il primo Ep degli AtD infatti non suona affatto black metal, e per tutto il tempo presenta invece un sound molto più compatibile con il metalcore e il deathcore e anche certo sludge, visto che la band non va praticamente mai veloce e quelle poche parti che ci sono non aggiungono molto ai brani, e di black metal non c’è praticamente niente, se si escludono un paio di episodi e non troppo originali, come il main riff della title track che comunque suona molto come una variazione di “War” di Burzum.
Tuttavia, il motivo per cui questo Ep è acerbo non è per il fatto perché sostanzialmente non è black metal, quanto piuttosto il fatto che anche il resto non funziona chissà quanto. Tralasciando infatti la title track già detta, che non si discosta più di tanto dal main riff, a volte sono i riffs di “Hazia lethal dose” a suonare generici, mentre altre volte è l’arrangiamento generale dei brani a lasciare un po’ straniti, come in “Watch me burn”, che è il brano più lungo e forse più esplicativo degli Around the deep: qui il senso melodico (che altrove era un po’ cheap, sinceramente) migliora e globalmente il brano è più strutturato, ma è altrettanto evidente che mentre le chitarre svolgono le loro trame disarmoniche, non viene lasciato spazio alla voce, che si staglia in sottofondo mentre il brano va avanti per fatti suoi, col risultato che qui sembra di sentire uno di quei brani post/HC strumentali non arrangiati per cantarci su, e dove però qui il cantato viene inserito a forza, il tutto per un brano francamente non male a livello di atmosfera, ma da cui si evince in maniera abbastanza plateale che la personalità degli AtD è ancora un bel po’ disunita e indecisa sulla direzione da prendere.
In conclusione, come detto, questo primo Ep è qualcosa di discreto e molto acerbo, dove a fronte di alcune buone intuizioni dei chitarristi come nell’ultimo brano, si deve far fronte a molte influenze anomale che rendono la personalità della band ben poco a fuoco. A risentirci e per ora siamo buoni col voto, ma per un eventuale full length ci aspettiamo progressi.

Track by Track
  1. Screaming for help - Intro S.V.
  2. Around the deep 55
  3. Hazia lethal dose 60
  4. 44 days in hell 60
  5. Watch me burn 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
59

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 13.03.2024. Articolo letto 97 volte.

 

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