Hideous Divinity «Unextinct» (2024)

Hideous Divinity «Unextinct» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Varoots 72 »

 

Recensione Pubblicata il:
28.03.2024

 

Visualizzazioni:
160

 

Band:
Hideous Divinity
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Titolo:
Unextinct

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Enrico Di Lorenzo - Vocals
Stefano Franceschini - Bass
Enrico Schettino - Guitars
Davide Itri - Session Drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
1h 0' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.03.2024

 

Etichetta:
Century Media Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
C-Squared Music
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Recensione

Siamo al quinto full-lenght per questa band capitolina, tra le cui fila troviamo anche Stefano Franceschini (basso) che ha militato per qualche anno nei più famosi Aborted.
Questi musicisti romani ne hanno fatta di strada, infatti, oltre che in studio, li accompagna una notevole esperienza live, con lunghe tournée a fianco di molti nomi importanti del metal estremo.
L'esperienza spesso contamina inevitabilmente nel tempo le scelte compositive e stilistiche di una band, e accade così anche per gli Hydeous Divinity, che si allontanano un po' dal Brutal più basico per addentrarsi in sentieri più impervi, dove l' enorme tecnica strumentale va alla ricerca dei suoni perfetti.
Questo almeno (alle mie orecchie)sembra essere l'obbiettivo più desiderato; e devo dire con estremo piacere che ci riescono alla grande in questo nuovissimo lavoro "Unextinct", dove le dissonanze, le scale e i controtempi costruiscono delle tele musicali veramente intricate e progressive, ma molto efficaci, perché sorrette da riff semplici e di grande impatto.
C'è da aggiungere che la band aveva già abbozzato questo percorso col precedente "Simulacrum",un album potentissimo che continua a piacermi molto, anche se la produzione risulta un po troppo plastificata e perfetta.
Aspetto che invece in questo disco è completamente diverso, infatti "Unextinct" , se lo assaporerete lentamente e magari in cuffia, potrete scoprire come in esso vengono amalgamati perfettamente i suoni, che vivono di vita propria in ogni piccola sfumatura, sia per la potentissima parte della ritmica, sia per la voce growl sempre all'altezza della situazione e sia per la minuziosa opera delle chitarre.
Sopraffino lavoro di Stefano Morabito dei 16th Cellar Studio, che ha curato tutta la produzione.
Il disco trasporta l'ascoltatore in un viaggio nella futilità della umana esistenza, dove i gli orrori quotidiani vengono governati da una forza malefica: un tema decadente che cresce assolutamente a suo agio nelle "musicalità" e disarmonie di questo disco.
Se amate band come Cattle Decapitation, Ulcerate, Cephalic Carnage, questo è certamente il disco made in Italy del genere che merita l'acquisto.

Track by Track
  1. Dust Settles of Humanity 65
  2. The Nominous One 75
  3. Against The Foreignty of Mankind 70
  4. Atto Quarto, The Horror Paradox 75
  5. Quasi sentient 65
  6. Hair, Dirt, Mud 65
  7. More Then Many, Never One 80
  8. Der Verlorene Sohn 60
  9. Mysterium Tremendum 85
  10. Leber Ohne Feuer 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Varoots 72 » pubblicata il 28.03.2024. Articolo letto 160 volte.

 

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