Il Bacio della Medusa «Imilla» (2023)

Il Bacio Della Medusa ĞImillağ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Bata »

 

Recensione Pubblicata il:
19.01.2025

 

Visualizzazioni:
58

 

Band:
Il Bacio della Medusa
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Titolo:
Imilla

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
ndrea Morelli chitarra
Diego Petrini polistrumentista
Eva Morelli fiati
Federico Caprai basso
Simone Cecchini voce
Federico Caprai basso

 

Genere:
Progressive Rock

 

Durata:
44' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.08.2023

 

Etichetta:
AMS Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Synpress44
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Recensione

Anno nuovo, e si riparte, stavolta con un gruppo che conosco. Ogni tanto succede.
Qua si parla di prog rock, ma fatto coi contro coglioni; dopo circa quattro anni si rifanno vivi i perugini con il loro suono con mix, se posso osare, fra Black Sabbath e Jethro Tull. Conditi di testi diretti e crudi.
Testi che in questo album toccano il testo dei martiri di guerra e di assassini (uomini e donne); contesto in cui non è mai facile capire dove finisce la vittima ed inizia l’assassino. Toccato da curiosità ho cercato il termine Imilla, titolo del lavoro, e ho scoperto (se non cercato male) che si riferisce ad una guerrigliera tedesca poi naturalizzata boliviana (Monika Ertl) che nel 1971 uccise il console boliviano (di stanza in Germania) per vendicare la morte di Che Guevara.
Andando avanti abbiamo una novità n formazione con l’arrivo di Andrea Morelli alle chitarre al posto di Simone Brozzetti. I vecchi componenti restano al loro posto: il polistrumentista Diego Pietrini (arrangiatore di tutti i pezzi), l’ottima voce di Simone Cecchini, il basso di Federico Caprai e i fiati di Eva Morelli, sorella di Andrea.
I brani sono 9 e sono strutturati come un concept, seguendo la storia di Monika Ertl.
Si parte così con (dopo l’intro strumentale “Un Visto Per la Bolivia”) per partire veramente con La Dolorida, pezzo martellante, tosto che si apre in un vento leggero… E’ con Zio Klaus che l’atmosfera si fa cupa, chiuso. Forse il top dei nove brani.
La tecnica del gruppo esce preponderante nei successivi due pezzi (“Dentro Monika Qualcosa Non Va” e “Ho Visto Gli Occhi Di Inti Virare A Nero”); un libero sfogo delle loro doti fra prog, funky e jazz. Da delirio.
Mi ha colpito “Senior Service”, forse per testo dove ci raccontano dove (a Milano) lei si procura la pistola direttamente da Giangiacomo Feltrinelli. Un mix di delicatezza (qualcuno a detto romanticismo?) e sfuriate che ci riportano alla durezza del momento.
Arriviamo così a Lo Specchio di Hans Ertl, penultimo pezzo del lotto stavolta dedicato al suo papà: pezzo che parte quasi folk ma cresce man mano che si dispiega nel tempo. E chiudiamo il lavoro con Colt Cobra 38 special. Pezzo interamente strumentale.
Che dire altro? un pregio sicuramente gli intrecci fra le tastiere ed il synth con la chitarra, E quel tocco dato da flauto e sax che danno ancora più risalto alla storia.
Un capolavoro!

Track by Track
  1. Un Visto Per La Bolivia 70
  2. Amburgo 1 Aprile 71 75
  3. La Dolorida 80
  4. Zio Klaus 75
  5. Dentro Monika Qualcosa Non Va 80
  6. Ho Visto Gli Occhi Di Inti Virare A Nero 75
  7. Senior Service 70
  8. Lo Specchio Di Hans Ertl 80
  9. Colt Cobra 38 Special 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Bata » pubblicata il 19.01.2025. Articolo letto 58 volte.

 

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