Crimson Dawn «Chronicles Of An Undead Hunter» (2017)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
26.02.2017

 

Visualizzazioni:
2158

 

Band:
Crimson Dawn
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Titolo:
Chronicles Of An Undead Hunter

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Dario Beretta :: Guitar, Background Vocals;
- Luca Lucchini :: Drums;
- Antonio Pecere :: Lead Vocals;
- Alessandro Reggiani Romagnoli :: Bass;
- Emanuele Laghi :: Keyboards;
- Marco Rusconi :: Guitar;

 

Genere:
Epic Doom Metal

 

Durata:
46' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
31.03.2017

 

Etichetta:
Punishment 18 Records
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Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Progetto nato nel 2005 questo dei Crimsondawn ed oggi nuovamente in auge dopo l’uscita del primo full lenght nel 2012 con questo secondo nuovissimo “Chronicles of an Undead Hunter”, un nove tracce che racchiude nella sua dinamica doom epic un clima storicamente riconducibile a battaglie e alla gloria del passato; indubbiamente la musica composta dalla band, suppur indirettamente, lascia trasudare numerosi richiami a Black Sabbath, Cathedral e Candlemass ma con un proprio tocco personale. Le andature, risultano moderate seppur spesso incentrate su contesti corali lenti il cui effetto trasporta inevitabilmente anche all’epic soprattutto nel cantato, mentre le ritmiche in diversi passaggi paiono più appartenere ad un Heavy vecchia maniera. Un ruolo cardine nel corso dell’ascolto emerge dal lavoro del synth mentre le chitarre offrono degli spunti complessivamente apprezzabili nei contenuti restando praticamente sulla stessa lunghezza d’onda senza mai strafare dando all’ascoltatore quel tanto che basta. Dopo un intro “Twilight of the Wandering Souls” parte il primo “Eternal is the Dark” la cui andatura pare ricondurre l’ascolto ai vecchi Manowar con la parte clean che ci ricorda molto lontanamente un po’ Rob Halford nei suoi album solisti; si procede con “Neverending Rain”, un brano dove la ritmica si concentra più su un Heavy Metal con numerosi spunti Epic; l’ascolto prosegue con “The Suffering”, il cui doom pare incentrarsi maggiormente anche per le melodie ad una sorta di ballata oscura e particolarmente pregna di corali epici; “The Skeleton Key”, ci propone invece un qualcosa di prettamente connesso alla vera natura della band ovvero l’uniformare l’epic al doom metal con sonorità assolutamente nitide e interessanti all’ascolto; i successivi “Gaze of the Scarecrow” e “Dark Ride”, il primo un lentissimo quanto nitido doom metal che ancora una volta dà più l’idea di una ballata che altro, mentre il secondo, offre nella sua semplicità un riff molto cupo e denso all’ascolto dove a rendere una buona impressione è ancora una volta il particolare cantato clean decisamente toccante in alcune sue proposizioni; si prosegue con “Checkmate in Red” un altro caratteristico epic misto all’heavy e doom, non elaborato ma dall’effetto decisamente piacevole nei contenuti che ci trascina sino al conclusivo “To Live is to Grieve” un doom maledettamente lento che si trascina nei suoi sei minuti abbondanti di ascolto tra arpeggi e melodie. Il disco non offre un impatto emotivamente elevato ma nel complesso offre interessanti spunti che lasciano ben pensare che la band ha molti assi nella manica e, probabilmente con qualche stimolo in più, potrebbe offrire quell’impatto che al momento risulta un po’ troppo annebbiato per la sin troppa semplicità di idee nella struttura dei brani.

Track by Track
  1. Twilight of the Wandering Souls S.V.
  2. Eternal is the Dark 65
  3. Neverending Rain 65
  4. The Suffering 60
  5. The Skeleton Key 60
  6. Gaze of the Scarecrow 60
  7. Dark Ride 65
  8. Checkmate in Red 70
  9. To Live is to Grieve 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 26.02.2017. Articolo letto 2158 volte.

 

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