Sinoath «Anamnesis» [2018]

Sinoath ŤAnamnesisť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
16.09.2018

 

Visualizzazioni:
2140

 

Band:
Sinoath
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Titolo:
Anamnesis

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Salvatore Fichera (Drums) -
Fabio Lipera (Guitar) - Alessio Zappalà (Bass) - Francesco Cucinotta (Guitar & Vocals)

 

Genere:
Dark Metal

 

Durata:
48' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.08.2018

 

Etichetta:
Black Widow Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nonostante gli anni trascorsi dalla loro formazione, tornano i catanesi Sinoath che ci avevano lasciati con un Ep di due brani che già ben poteva anticipare gli esiti di un successivo, futuro lavoro. Ed effettivamente è stato proprio così, i doomster rilasciano per questo “Anamnesis” il loro personalissimo tocco rappresentato da tutti quegli elementi atti a denotare la sussistenza di un disco di ingente spessore. Ambientazioni oscure, suoni di organo, andature lente ma ben coese tra loro, un clima dal sapore spettrale convogliato da sonorità semplici e non articolate, offrono un quadro compositivo prezioso e appetibile. Le otto tracce, scorrono che è un piacere atmosfere quasi magiche si susseguono tra arpeggi, andature lente e un clean diretto e poco sdolcinato dall’effetto micidiale; ciò che significativamente fa assumere al lavoro punti, al di là di una più che coerente stesura dei brani, è proprio la capacità di realizzare atmosfere quasi surreali forti anche della buona chiarezza e di un cosciente utilizzo dei distorti mai eccessivo ma ben disposto. Se con la lunga apertura di “Anamnesis” la band ci dà al meglio il proprio benvenuto con una singolare miscela sonora fatta di moderazione al limite dell’ assuefazione ipnotica, la successiva “Saturnalia” offre invece un quadro più sciolto e dinamico ma pur sempre adombrato da mistero per quelle sonorità synth particolarmente tetre e misteriose; si prosegue poi con “A Journey Unknown” una resa eccellente, moderata, ma allo stesso tempo ricca di inventiva coerente con il genere ma pur sempre attraente nella resa, come accade nella sua seconda parte; “Join Us” è invece un hard rock misto a doom che non smette di sorprendere per la sua costante presa sull’ascoltatore tra ritmiche quasi spinte ma allo stesso tempo coinvolgenti sin dall’inizio; si prosegue poi con la magia di “Brainstorming” un doom quasi black sabbathiano funereo nella soluzione ma sempre pronto a sorprendere per le sue inaspettate soluzioni; è poi la volta dello strumentale “Hyperuranius” e del successivo “The Absolute Nowhere” i cui dieci minuti offrono dapprima un clima tra chitarre acustiche e lead per poi trasformarsi in un felpato motivo che merita solamente di essere ascoltato anche per la buon interpretazione del clean; il disco si chiude con l’arpeggiato “Arcadia” un motivo soave, quasi magico che trasporta l’ascoltatore in un mondo quasi incantato tra corali, clean ed effetti a campana. Un disco quasi inaspettato, di notevole spessore che richiama la platea sugli attenti perché i Sinoath ci sono e lasciano indelebile il proprio segno.

Track by Track
  1. Anamnesis 90
  2. Saturnalia 85
  3. A Journey Unknown 85
  4. Join Us 85
  5. Brainstorming 85
  6. Hyperuranius S.V.
  7. The Absolute Nowhere 85
  8. Arcadia 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 16.09.2018. Articolo letto 2140 volte.

 

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