Intervista: And Harmony Dies

Nessuna Descrizione Gli And Harmony Dies sono un gruppo che ho già incensato a dovere in fase di recensione: il loro "Flames Everywhere" è un piccolo capolavoro di Metal stravagante e colto, che si differenzia immediatamente dal resto delle uscite italiane. Nelle parole degli And Harmony Dies c'è loquacità, fierezza per il proprio lavoro, ma anche sobrietà e compostezza, unita ad un pizzico di disillusione per un genere, il Metal, che sembra aver guadagnato in popolarità perdendo così una caratteristica fondamentale: l'originalità, il cuore, che è stato seppellito da trends, ritornelli catchy, modernerie improbabili, vestiario, pseudo filosofi e pseudo storici della domenica. E' bello raccogliere interviste così sincere e senza manie da rockstars fallite. Continuate a leggere, non ve ne pentirete.

 

Un cordiale saluto a voi degli And Harmony Dies. Essendo voi una band debuttante, vogliamo iniziare con una biografia del gruppo, con due parole anche su tutte le vecchie release autoprodotte?

Nel 1996 ci incontriamo con la voglia di suonare qualcosa di diverso dal gia sentito, ognuno di noi arrivando da vari generi diversi porta il sapere all’interno della band che dopo un anno partorisce un demo registrato molto male ma dove sono ben presenti i vari cambi di mood, le alternanze nelle voci. Insomma quello che è il trademark AHD. Nel ’98 si registra un nuovo demo registrato meglio e con le canzoni arrangiate meglio, strutturate in maniera un po’ più standard se vogliamo ma comunque sempre AHD. Poi se ne vanno 2 membri importanti del gruppo e mi ritrovo unico compositore e senza validi sostituti; decido di continuare da solo con l’ ausilio di un computer e di un vecchio amico, Rob, e compongo “Tristesse…” nel 2000: un salto in avanti riguardo la sperimentazione e la varietà dello stile AHD, non volevo pormi alcun limite compositivo! Poi nel 2002 esce un mini incluso nella compilation Tributum Morti, lì ho cercato di migliorare gli arrangiamenti e l’ utilizzo in generale del computer. Dati gli ottimi responsi nell’underground decisi di allargare la line up oltre a me e Rob in modo da poter suonare dal vivo, erano 3 anni che non facevamo concerti, quindi sono entrati in formazione Whisper e Maelstrom rispettivamente tastiere e batteria. Nel 2005 escono riarrangiati i primi due demo con 4 inediti degli esordi in un unico cd, visto che ormai non erano più disponibili le cassette abbiamo rifatto tutto con una qualità superiore aggiungendo anche qualche chicca. Nel 2006 registriamo “Flames everywhere” e spediamo in giro un po’ di promo con 4 canzoni, veniamo contattati dalla My kingdom music e firmiamo un contratto per “Flames everywhere” ed eccoci qui.

Il vostro album di debutto, "Flames everywhere" è chiaramente un concept che merita davvero di essere descritto. Vogliamo parlarne e approfondire questo concept per i lettori di Metal Wave? Anche la musica cerca di seguire il discorso del concept? Presentate i guest presenti in quest'album.

Il concept parte da un ragazzo, “Daemon”, che avendo avuto la classica istruzione cristiana della maggior parte di tutti noi comincia a porsi delle domande, decide che accettare passivamente una religione non è una cosa molto intelligente; non trovando dei validi interlocutori, si affida ai libri e comincia ad informarsi a leggere, così facendo viene attratto e approfondisce anche il lato rovescio della medaglia, cioè il male, il satanismo. Da quel momento succedono molte cose, nuovi incontri, nuove esperienze ma il tempo passa e le esperienze acquistano sempre più un sapore ludico/folkloristico più che mistico. Il finale lo lascio al lettore. Mi convinco sempre più che la musica debba seguire il concept, non è sempre facile e non penso debba essere un obbligo ma comunque è una simpatica opzione, che raramente viene considerata. Riguardo ai guest: con Samael Von Martin ci conosciamo da anni da quando suonavamo negli Abhor assieme, e quando ho pensato ad un guest per interpretare Satana non potevo che pensare a lui, figura storica del black metal italiano. Per Lilith volevo una voce molto particolare e sensuale e dopo che un insegnante di canto jazz me l’ ha fatta sentire, ho pensato fosse proprio quella giusta, da lì poi ci ha fatti incontrare ed anche lei come Samael ha accettato molto volentieri.

A proposito ancora del concept, e mi si dica la verità: è autobiografico? Si riferisce ad un vostro conoscente? O che altro? E riguardo al finale aperto ed interpretabile: alcuni potrebbero pensare che anche il rifiuto di ogni dio e l'Imposizione Assoluta della Propria Volontà potrebbe essere una forma di Satanismo. Voi che ne pensate?

Il concept non è autobiografico ma prende spunto da alcune mie esperienze e soprattutto da molte mie riflessioni, il tutto romanzato. Il finale è aperto perché la fine della ricerca personale è la morte, quindi visto che il personaggio principale non muore la storia non è finita. Credo che il satanismo sia tutto ciò che fa riferimento a Satana, se si è contro il cristianesimo si è anticristiani. Se non si crede nella figura di Satana ma ci si ritiene Satana, si è solo anticristiani affascinati dalla sua figura nella letteratura.

L'Avantgarde è un genere strano, perché è un genere molto raffinato, colto ed eclettico, ma musicalmente può essere un vero rebus. Esso ci ha consegnato delle perle metal grandiose come "La masquerade infernale" degli Arcturus e "Isa" degli Enslaved, ma non è mai esploso, anzi sembra piuttosto "imploso", visto che molti gruppi un tempo definiti Avantgarde si sono parecchio ridimensionati. Secondo voi perché? Siete d'accordo con quanto detto da me? Potrebbe mai l'Avantgarde arrivare al grande pubblico?

Premettendo che noi non abbiamo mai voluto o pensato di rientrare nell’etichetta Avantgarde ma l’ha usata la My kingdom per identificare l’album, che l’Avantgarde sia imploso è un problema di punti di vista: un genere così strano non si sa dove comincia e dove finisce, quindi per me l’avantgarde ci sarà sempre, basterà trovarlo. I gruppi che si sono ridimensionati probabilmente erano stanchi di fare cose troppo intricate e volevano divertirsi di più e scervellarsi meno. L’avantgarde non arrivera mai al grande pubblico perché anche il metallaro medio ha dimostrato che preferisce ritornelli catchy a cose un po’ più ricercate, d’altronde oggi la musica è così appetibile a chiunque che si tende a farsi piacere una cosa subito senza molti ascolti per poi passare subito a qualcos’ altro, Diciamo che la tendenza nel metal è dell’easy listening. Un album che richiede troppi ascolti è un album che richiede troppo impegno per della semplice musica d’intrattenimento e da pogo come è il metal, ebbene si: ultimamente il metal mi ha molto deluso…

Sinceramente, non conosco molti gruppi Avantgarde italiani a parte voi. E voi? Potete consigliare a chi legge dei gruppi validi, italiani e non, se li conoscete?

Beh di italiani posso consigliare Kestmorg, V.E.I.L.S., Eneth, Ephel duath. Se andiamo all’estero invece: Dodheimsgard, In lingua Mortua, Estradasphere, Secret Chief three, Naked city.

Credo che le uniche influenze chiaramente ravvisabili in "Flames Everywhere" siano alcune parti dove si sentono i Solefald di "Neonism", per la loro sfacciata estraneità al metal, ed anche per alcune soluzioni musicali di tono abbastanza "umoristico". Che ne pensate?

Beh “Neonism” è un grande album, di sicuro il migliore dei Solefald, però non penso che arriviamo ai loro livelli come evocazioni dell’ assurdo, sotto quel punto di vista sono irraggiungibili.

Su cd ve la siete cavata, ma da live? In che modo riproporrete quest'album i cui pezzi richiedono un ascolto dall'impegno abbastanza elevato? Già che ci siamo, i vostri impegni da live?

Dal vivo la cosa si fa più ardua perché stiamo preparando qualcosa all’altezza della musica quindi che va un po’ oltre il classico concerto, per questo al momento non abbiamo concerti fissati: la preparazione implica qualcosa di più di saper suonare bene le canzoni. Tuttavia cercheremo di fare solo i concerti che ci garantiranno la buona resa dello spettacolo.

La vostra release si conclude con "At war with Satan" dei Venom: un brano di 20 minuti, fatto bene, ma personalmente lo trovo fuori contesto e forse rende il disco davvero troppo lungo. Come mai avete deciso di portare proprio questa cover?

Perché liricamente stava nel contesto dell’album, è una canzone di ribellione, di sfogo, grezza, epica che porta a visioni bibliche. Un altro motivo è che siamo fan dei Venom e siamo stati metallari anche se non ci riteniamo più tali; un voler ritornare al solo divertimento nella musica e poi orchestrare i Venom, sai che soddisfazione per un opera di 20 min... è stato proprio divertente reinterpretare in chiave orchestrale lo spirito rock ‘n roll dei primi anni ottanta.

La vostra casa discografica, la My Kingdom Music, sembra prediligere sonorità non facilmente inquadrabili ed in qualche modo sperimentali. vi trovate bene con questa label?

La My kingdom evidentemente è fatta da gente che cerca buona musica e non vuole solo buoni dati di vendita. In questi anni la differenza è fatta dalla qualità della proposta e non dalla vendibilità.
Quanti gruppi si rifanno a Dark Tranquillity o Tristania? A quale scopo dovrei ascoltare dei cloni? Ascolto gli originali e basta, e non venitemi a dire “Sì ma questi hanno la voce un po’ più così” o “Suonano in Si e non in Re”... Se non hai niente da dire e ti limiti a copiare i tuoi miti che suoni a fare? La My Kingdom è fra le etichette più serie nell’underground italiano, come potremmo trovarci male? Fra l’altro ha un roster veramente interessante!

Ultime parole famose, e lasciatemi ancora fare i complimenti per il vostro disco.

Se siete stanchi delle solite cose dateci un ascoltata su myspace, se invece ascoltate solo quei due o tre generi perché voi siete veramente “True”, lasciateci perdere: potremmo turbare la concezione di musica che avete. Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere, boicottate le web zine di incompetenti!
Se non si capisce un opera d’ arte la colpa non è dell’artista, visionario messaggero del divino, ma del pubblico gretto e privo di cognizioni. Solo la cultura ci salverà!

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Intervista di Snarl Articolo letto 1843 volte.

 


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