Intervista: CreHated

Nessuna Descrizione Eccovi l'intervista ai Crehated, band molto promettente dedita ad un thrash/death suonato con potenza e perizia tecnica. sentiamo cosa hanno da raccontarci.

 

Un saluto ai ragazzi dei crehated. innanzitutto, raccontateci qualcosa sulla nascita e la storia della band.

alessandro :: la nostra all’incirca è la solita storia, ossia quattro ragazzi che si conoscono da tempo, delusi dalle esperienze musicali precedenti, cercano di mettere su una band metal...e fin qui, niente di nuovo. poi però le varie peripezie dovute al cambio di cantanti, ben tre nel giro di un anno, ci portarono a capire che il nocciolo vero della band eravamo noi quattro: e così oltre al basso cominciai anche a cantare (con risultati al quanto disastrosi inizialmente), cambiammo leggermente genere buttandoci dal power metal ad uno speed/heavy metal e da lì sono nati i revenant, che successivamente sono diventati crehated.

Per quale motivo avete scelto il monicker crehated? come deve interpretare il suo significato chi vi ascolta? simboleggia qualcosa di particolare?

alessandro :: il monicker crehated è stato scelto innanzitutto perché dovevamo cambiare nome, in quanto c’erano gia molte band di nome revenant, ma la scelta di crehated è dovuta al gioco di parole che porta in sè il concetto di “persone scomode”: quello che siamo, che pensiamo, le nostre idee riguardo musica, politica e vita sono frutto di quello che il mondo ci ha offerto fin’ora, ma spesso i nostri pensieri possono essere scomodi per molti. ci hanno fatti e poi ci odiano!! questo perché crediamo nella forte importanza che abbiano le lyrics, cioè l’unico modo che abbiamo per comunicare i nostri pensieri a tutti.

Diteci ora quali sono le principali influenze che hanno contribuito alla creazione del vostro sound: i vari membri del gruppo hanno gusti e attitudine simili o ognuno porta contributi diversi da amalgamare?

alessandro :: le influenze, come emerge da un ascolto anche sommario del disco, sono molteplici: abbiamo una base thrash metal che viene però arricchita da influenze new metal, chitarre che spesso ricordano il barocco, ritmiche a volte progressive, a volte death metal, a volte molto groovy e linee vocali scream e growl. il tutto viene arricchito da un uso sporadico di sintetizzatori. abbiamo voglia di proporre una novità e stiamo lavorando su questo. la nostra particolarità comunque nasce proprio dal fatto che ognuno di noi ha un background musicale diverso anche se molti sono i punti in comune.

Potete spiegarci da dove ha avuto origine la svolta radicale che vi ha portato da un sound assimilabile al power metal all’attuale death/thrash? si è trattato di un cambio avvenuto poco per volta in modo spontaneo e naturale o di una decisione consapevole e programmata?

alessandro :: sentiamo la necessità di qualcosa di nuovo dal solito becero thrash metal o comunque da tutti i vari tipi di metal noti, volevamo essere unici. il cambiamento che ancora non è completato e forse non lo sarà mai, è un cambiamento spontaneo e naturale, non ci mettiamo a tavolino a scrivere i pezzi, ma non prendiamo neanche la prima soluzione che ci viene in mente, siamo sempre molto attenti a non scadere nell’ordinario , perché siamo consci delle nostre capacità e sappiamo che possiamo scrivere brani articolati, unici e di gran tiro ed effetto, basta solo lavorare duro.

Oltre alla musica, sono molto importanti anche le liriche. di cosa parlano i testi del vostro ultimo cd? c’è uno tra i membri della band che si occupa in prima persona di questo aspetto o vengono concordati da tutti insieme?

alessandro :: sì, come dicevo prima, le lyrics hanno un’importanza pari alla musica a mio parere. come si può intuire dal titolo, “anthems of hate” è un disco che parla di rabbia, di odio, rivolto a chi in un modo o nell’altro si è meritato il nostro sputo in faccia, detto in alcuni testi in maniera esplicita ed in altri un po’ meno. la stesura delle lyrics comunque è un passaggio che curo principalmente io, anche se tengo a precisare che i contenuti e le idee di base sono della band.

Passiamo ora all’aspetto maggiormente professionale della vostra carriera. come siete entrati in contatto con le vostra casa di produzione e che rapporto avete con essa? siete soddisfatti del lavoro che ha svolto finora per voi?

alessandro :: precedentemente eravamo in collaborazione con alcuni ragazzi di sg records quando gestivano l’agenzia promozionale sg promotions: loro ci conoscevano bene, sapevano il nostro valore e ci hanno proposto il contratto...o almeno ipotizzo che quando ci hanno preso conoscessero il nostro valore, hahaha! a parte gli scherzi, certamente, siamo soddisfatti del loro operato perché partendo da zero, trovandoci in una regione come le marche che non dà molto spazio alla musica vera, una band con un’età media di 19 anni ha all’attivo un ottimo disco, prodotto divinamente, pubblicizzato sulla rivista rock hard, è stata intervistata dalla rai e ha in programma date di spalla a noti gruppi metal italiani...il tutto riflette l’operato di sg records...come non essere soddisfatti???

Potete dirci ora la vostra opinione sulla scena italiana odierna? quali aspetti di essa sono positivi e dove secondo voi occorrerebbe cercare di apportarvi miglioramenti? siete in contatto con altre band? pensate che la collaborazione tra gruppi emergenti possa essere fruttuosa?

alessandro :: sinceramente pensiamo che la scena italiana abbia molte potenzialità, ma che troppo spesso rimane legata alle solite e classiche proposte, e questo, unito al fatto che sono poche le persone intenzionate a scommettere realmente su un gruppo italiano, rende la scena italiana una scena minore rispetto ad altre nell’ambito del metal mondiale. la collaborazione tra band in questo caso sarebbe fondamentale, ma se vai ad analizzare la situazione, almeno la nostra, si è creata una collaborazione con poche band, con le quali abbiamo stima reciproca, su tutti kaos engine e bothers; è più facile che tra band ci si tagli le gambe reciprocamente, perché non c’è la concezione della collaborazione, purtroppo.

Parlateci ora della vostra attività live, passata e futura: c’è qualche data che ricordate con particolare piacere o qualche palco che terreste particolarmente a calcare?

alessandro :: la data che ricordiamo con più piacere è la prima con questa formazione, l’8 gennaio 2006 sul palco dell’extra di recanati, il nostro battesimo di fuoco che ci vide fare un ottimo primo concerto. il palco che ci piacerebbe calcare è sicuramente quello del gods of metal, che rappresenta un passaggio celebrativo al mondo del metal che conta, ma anche suonare moltissimo in qualche tour di spalla a band note è un esperienza che ameremmo fare.

Potete svelarci qualcosa in merito ai vostri progetti per il futuro?

alessandro :: bè , abbiamo cominciato a stendere qualche brano per il seguito di “anthems of hate”, sicuramente verso l’autunno 2009 promuoveremo un ep per dare un idea a chi ci segue di cosa deve aspettarsi dal futuro dei crahted. inoltre un progetto serio è quello di poter partire e suonare dal vivo in più posti possibili, in modo da crearci un seguito sempre più grande e far capire al mondo che le nostre intenzioni sono delle più serie e delle più concrete.

Per finire c’è qualcuno che volete ringraziare per avervi aiutato o supportato finora?

alessandro :: sicuramente due persone che hanno reso i crehated quello che sono ora, le uniche due persone esterne alla band: marco vitali e mauro mancinelli, senza l’operato dei quali sicuramente oggi la storia dei crehated sarebbe molto diversa. e poi tutti quelli che credono in noi, dalle nostre famiglie che hanno sopportato dei ragazzini fissati con il metal che sono diventati dei musicisti seri, ai nostri amici stretti che ci hanno sempre seguito, e i tutti i nostri fan: insomma tutti coloro che anche con un piccolo gesto non ci hanno ostacolato, ma anzi al contrario, ci hanno aiutato a rendere questo sogno un pizzico più reale. stay modern and thrashed!!

Intervista di Clode Articolo letto 1249 volte.

 


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