Intervista: Creep

Nessuna Descrizione Una band dal suono moderno ma con una doverosa occhiata alla sperimentazione. Originali e fortemente energici, signori, ecco i Creep, un gruppo formato da giovani che in quello che fanno ci credono davvero e che meritano l'attenzione di tutti.

 

Ciao ragazzi e benvenuti in quel di Metalwave. Che ne direste di iniziare a parlarci un po’ del progetto Creep? Come vi siete formati?

Federico :: La nostra band è nata nel 2007 e sono attualmente presenti solo due dei membri fondatori (il chitarrista Francesco e il bassista Jonathan). Le intenzioni iniziali erano certamente differenti dalla proposta sonora che offriamo al momento; infatti i Creep dovevano essere un gruppo accostabile alla scena Nu-Metal, ma i cambi di componenti e la maturazione del songwriting ci hanno portato a distanziarci notevolmente da quello che era il progetto iniziale. Ora siamo accostati alla scena Metalcore e ciò non ci dispiace, anche se ad un ascolto attento credo ci si renda immediatamente conto che di Hardcore nella nostra musica ce ne sia ben poco in confronto alle tonnellate di metallo con cui abbiamo forgiato “Beast In The Portrait”.

La vostra sonorità, pur trattandosi di un genere affrontato e proposto da moltissime altre band, è singolare e all’ascolto ci è sembrato fin da subito un album degno di nota. Parlateci del concepimento di “Beast In The Portrait”.

Federico :: Devo dire che siamo decisamente soddisfatti di “Beast In The Portrait” e devo dire che tutto il percorso che ha portato alla stesura delle canzoni è stato emozionante ed allo stesso tempo piuttosto complicato. Abbiamo letteralmente stravolto strutture, testi e arrangiamenti decine di volte per riuscire a trovare un sound che fosse davvero nostro, obiettivo che ci eravamo prefissati con questo primo album. Naturalmente abbiamo commesso alcune ingenuità nella stesura dei pezzi, che a volte forse risultano un po’ nebulosi in alcuni passaggi, ma siamo consapevoli dei difetti e dei pregi di questo album, e di questa consapevolezza faremo tesoro per il prossimo album.

Ci sono state difficoltà nell’affrontare la fase delle registrazioni e del mixaggio?

Federico :: Registrare “Beast In The Portrait” è stata la nostra prima esperienza professionale in studio. Ci siamo preparati a lungo per affrontare questa esperienza, ma naturalmente ci sono alcuni accorgimenti da prendere di cui ti rendi conto solamente quando sei in sala di registrazione. Tuttavia devo dire che è andato quasi tutto liscio, grazie anche alla professionalità (e alla pazienza) di Riccardo “Paso” Pasini (Studio 73), un punto di riferimento per chiunque voglia registrare un album professionale in Italia.

Siete influenzati da qualche artista in particolare oppure c’è uno determinato studio delle sonorità?

Federico :: Le nostre influenze principali vanno ricercate nei nomi storici della musica metal (Metallica, Iron Maiden, Pantera) e in quei gruppi che, a nostro avviso, hanno saputo riscrivere i canoni dettati dai suddetti gruppi in maniera originale (Amorphis, Machine Head, Avenged Sevenfold, Chimaira). Credo che ci sia qualcosa di ognuno di questi gruppi in “Beast In The Portrait” e siamo stati ben attenti a non cadere nel “citazionismo”. Di quei gruppi abbiamo cercato di capire lo spirito e di sintetizzare gli aspetti che ci piacevano di più per riscriverli alla nostra maniera. Se poi qualcuno trovasse qualche somiglianza eccessiva in alcune parti...beh, perdonateci, siamo ancora giovani!

Per quanto riguarda i testi, c’è un concept che li lega fra loro, oppure ognuno ha una storia a sè?

Federico :: Alcuni dei testi di “Beast In The Portrait” indagano la natura dell’animo umano, cercando di mostrare “la bestia nel ritratto”, il male che si annida dentro ognuno di noi e che ci spinge a commettere quelle atrocità che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi. Questo potrebbe essere il concept che lega tra loro la maggior parte dei testi dell’album. Altri testi sono più intimi, sono riflessioni introspettive che derivano dalle situazioni più comuni e che portano con sé sentimenti di odio, rabbia, tristezza, amore. Sicuramente la stesura dei testi non è mai trascurata o messa in secondo piano, anzi è parte integrante della musica, che spesso nasce da un testo o viceversa. Credo sia importante avere una sorta di parallelismo tra il testo e la musica; e questa affermazione, rapportata alla scena attuale, non è così scontata come sembra.

Cosa pensate dei gruppi-meteora che propongono Metalcore nei giorni nostri?

Federico :: Sinceramente non vedo tanti gruppi Metalcore all’orizzonte. Vedo piuttosto tanti ex gruppi Metalcore che sono passati per il Deathcore e che stanno avendo quella “svolta elettronica” che tanto va di moda di questi tempi. Quello che manca alla maggior parte dei gruppi che affollano internet è l’identità e, con questa, anche il coraggio e la determinazione per difenderla e portarla avanti. Ma oggi si dice che bisogna sempre cambiare e stare al passo con le tendenze, e così l’identità va a farsi benedire. Noi non ci stiamo piegando a queste continue rivoluzioni musicali; forse la nostra identità non sarà così marcata e innovativa, ma il nostro obiettivo è di renderla tale, non di abbandonarla per un’altra più alla moda.

E della scena metal italiana che opinione avete?

Federico :: Il discorso sull’identità che ho fatto nella risposta precedente descrive alla perfezione quello che è la scena italiana, con l’unica differenza che da noi le tendenze arrivano persino in ritardo rispetto agli altri paesi. Immaginate quindi quanto la nostra scena possa essere interessante...polemiche a parte, ci sono tantissime band valide che non hanno nulla da invidiare a gruppi esteri più famosi, ma in Italia le prospettive per una band emergente sono davvero risicate, poiché è difficile acquistare quella visibilità necessaria per uscire dalla dimensione puramente underground.

Ci sono tour in programma nei quali dividerete il palco con qualche altro artista?

Federico :: Al momento non vi è nulla di simile in programma, stiamo cercando di organizzare un tour all’estero ma di questi tempi non è affatto semplice. Purtroppo il tour è un’esperienza che al momento ci manca, e speriamo di poter colmare al più presto questa lacuna.

Avete già in mente di rilasciare un altro full-lenght?

Federico :: Si, ed abbiamo già iniziato il songwriting per il prossimo album, che dovrebbe essere ultimato nel 2012. Sarà la naturale evoluzione di “Beast In The Portrait”, nel senso che cercheremo di correggere gli aspetti meno riusciti dell’album pur mantenendo la coerenza con questo. Di sicuro posso dire che emergerà maggiormente la nostra vena rock, ma non posso sbilanciarmi oltre, anche perché siamo solo agli inizi della composizione.

Lo spazio a nostra disposizione termina qui ragazzi. Intendete aggiungere altro prima di salutarci?

Federico :: Se con questa intervista siamo riusciti ad incuriosirvi, andate sul nostro Myspace, ascoltate la nostra musica e dateci una possibilità. Noi, come molti altri gruppi italiani, crediamo di meritarcela, ma poi sarete voi a decidere se sia davvero così o se ci meritiamo solamente insulti ;-) Un saluto a tutti i lettori!

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Intervista di Carnival Creation Articolo letto 1969 volte.

 


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