Intervista Flash: Cremisi

Immagine di Cremisi Cremisi è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Ciao Metal Wave, grazie per aver dimostrato interesse nel mondo Cremisi!rnNel lontano 2016 Rolando Ferro (batterista) contattò Federico Palmucci (chitarra e orchestre) per metter su un gruppo folk metal. Rispettivamente conoscevamo bassista (Francesco Messina) e cantante (Davide Tomazzoni) e abbiamo subito trovato l’intesa giusta: abbiamo portato a tavolino le stesse idee che portiamo avanti al giorno d’oggi, in altre parole la storia e la passione per l’arte - soprattutto Italiana - che ci accomuna.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Dal 2016 a oggi le nostre influenze sono andate di pari passo, sicuramente su quel tavolino abbiamo portato nomi come Amorphis, Sabaton e Symphony X, ma abbiamo scoperto anche col tempo di essere fan dei Wintersun - ricordiamo che abbiamo festeggiato insieme il giorno dell’uscita dell’album “The Forest Season”. Quest’anno è capitato che il tanto aspettato “Time II” sia uscito il giorno prima di un nostro concerto, quindi di nuovo abbiamo ascoltato la premiere dell’album insieme.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

All’attivo al momento abbiamo un album “Dawn of a New Era” uscito nel 2019 e un EP “Iustizia”, del 2022: è una compilation di canzoni molto concisa, ci sono 4 canzoni e un’intro, che spiegano esattamente chi siamo, che tipo di musica facciamo e la direzione che abbiamo deciso di prendere partendo dal nostro primo album. Il sound è stato curato alla perfezione dal nostro produttore Filo Rambelli, che ringraziamo di cuore per aver messo tanto impegno in questo progetto, tanto che lo consideriamo un membro della famiglia estesa dei Cremisi. “Iustizia” è uno di quegli album in cui non vuoi mai skippare nessuna canzone, perché ognuna ha un suo compito particolare, un’atmosfera unica, ma una linea comune molto forte.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Ovviamente crediamo particolarmente nel nostro progetto. Penso che abbiamo avuto una grande fortuna col fatto che i nostri interessi personali che abbiamo riversato nella nostra musica siano visti dal pubblico come qualcosa di innovativo, qualcosa che il tipico ascoltatore di metal sfogliando su Spotify si fermi volentieri, interessato sia dal sound ma soprattutto anche dalle storie che ci sono dietro le nostre canzoni.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Ogni anno l’Italia sforna tanti gruppi nuovi, molti dei quali sono molto interessanti. Spesso nel cercare di organizzare autonomamente concerti in giro per il nostro Paese siamo venuti a conoscere molti gruppi locali estremamente validi e con cui vorremmo assolutamente suonare appena riusciremo a fissare una data nelle varie città di provenienza. L’Italia non ha assolutamente niente di cui vergognarsi nel panorama europeo e mondiale per quanto riguarda il metal emergente e ci sentiamo onorati di poter portare la nominata in giro per i locali underground europei.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

A dir la verità ci sono stati momenti negativi nella nostra storia, ma questo non presuppone che li vorremmo cancellare: ogni evento spiacevole ci ha dato modo di imparare e non più ripetere gli errori che abbiamo commesso in precedenza.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

A livello di numeri potenzialmente raggiungibili internet è sicuramente ineguagliabile, soprattutto se ben utilizzato. Le varie piattaforme offrono una vetrina mondiale che generazioni precedenti potevano solo sognare. È tuttavia una vetrina che si scontra con un livello di attenzione molto basso e una quantità di offerta smisurata, quindi dal vantaggio spesso discutibile, soprattutto in termini di guadagno.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Personalmente (Davide) non ascolto mai dal supporto fisico. Fino a qualche anno fa compravo regolarmente CD e li ascoltavo nello stereo della mia stanza da universitario, ora sono passato al lato comodo della fruizione musicale! In generale credo che nessuno di noi acquisti più supporti fisici se non per supportare le band di cui andiamo ai concerti. Tra noi si discute spesso se continuare ad utilizzare il CD come supporto o virare verso il vinile, tornato alla ribalta.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Credo che ognuno di noi voglia continuare a divertirsi sul palco e in studio sempre di più. Per quanto riguarda le ambizioni, non credo che nessuno di noi ambisca a chissà quale successo, ma poter calcare un giorno qualche palco importante sarebbe sicuramente un sogno.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Grazie mille ancora per averci avuto su Metal Wave e dateci un ascolto! Quello che i Cremisi hanno da esprimere è tutto nella musica!

Intervista di Jerico Articolo letto 105 volte.

 


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