Intervista Flash: Dosgamos

Immagine di Dosgamos Dosgamos è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Ciao e grazie per questa intervista! Veniamo tutti e quattro da percorsi molto diversi. Vincenzo -chitarra- ha trascorsi di vario tipo: dopo gli anni dell’adolescenza passati nell’underground della sua città di origine, si è trasferito a Parma per studiare Jazz in conservatorio. Così si è avventurato in quel mondo (e non solo), anche a livello professionale. Dopodiché ha deciso di tornare al suo amore primordiale e si è unito Injury, entrando nel mondo underground del nord Italia. Michele -voce- e Giulio -basso- vengono dall’underground ligure, hanno suonato in diverse formazioni della zona. Michele adesso è presente solo nel nostro progetto mentre Giulio suona anche in altre band rock e punk. Giuseppe -batteria- viene invece dal mondo Black Metal della Lombardia: dopo aver militato in piccole bands, si è unito inizialmente agli Stormcrow (con i quali ha avuto modo di entrare in contatto con scene underground di tutto il nord e centro Italia ed anche europee.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

E’ difficile trovare delle influenze specifiche. L’idea alla base del progetto Dosgamos è quella di portare ognuno le sue influenze personali e metterle “a servizio” del lavoro comune. Facendo riferimento alle sonorità di “Wrapped Renaissance” potremmo indicare delle bands come Machine Head e Slipknot ma fermarsi a ciò sarebbe riduttivo: ascoltando in maniera attenta le nostre canzoni ed i singoli strumenti, si possono trovare le più disparate influenze.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

In effetti è una domanda da un milione di dollari eheheh ma ci proviamo. “Wrapped Renaissance” è un disco che raccoglie in sè prima di tutto gli ideali sociali e di vita che condividiamo. Nonostante i testi siano stati interamente scritti da Michele, ci siamo accorti che in in essi non c’è nemmeno una virgola che ci metta in disaccordo. Musicalmente invece c’è stata la partecipazione piena di ognuno di noi e questo ha portato ad un prodotto sincero e fresco. Non ci siamo preoccupati di creare qualcosa di ben confezionato che rispettasse ciecamente gli standard del genere. Anzi, in alcune canzoni ci sono dei momenti che fanno tremare un pò la terra sotto i piedi e vanno un pò fuori dalla “prassi esecutiva” del genere. Per questo potremmo commentare “Wrapped Renaissance” come un album “specchio”: riflette l’unione di singoli diversi che partecipano ad un idea comune, rispettando quella singolarità. E la musica di questo album, con i suoi momenti estremamente diversi che si susseguono senza sosta, i punti “in bilico” e le melodie tranquille messe assieme alla voce arrabbiatissima, mostra in toto questo processo.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Il punto centrale, secondo noi, non è fare meglio o diversamente dagli altri. E’ molto più importante creare qualcosa in maniera spontanea e sincera, che piaccia ad ogni membro della band e che a lavoro completato faccia sentire tutti soddisfatti e contenti. Il mondo artistico non può e non deve essere un mondo di competizione. Così come ci sono tante bands, ci sono anche tanti modi per creare la propria strada e c’è spazio per tutti. Basta soltanto darsi da fare e crederci fermamente. In questo modo ci si rende liberi da ogni forma di invidia, competizione e giudizio e, cosa più importante, si è se stessi. Detto ciò, le nostre canzoni raccontano semplicemente ciò che siamo: se a qualcuno piace siamo contenti. Se ad altri non piace, siamo consapevoli che i gusti di ognuno sono differenti e andiamo avanti per la nostra strada.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

La scena underground italiana pullula di gruppi incredibili che farebbero invidia alle star più blasonate del metal. Parallelamente però ci sono davvero tante difficoltà: i posti in cui si suona dal vivo continuano a diminuire e quelli che tengono duro fanno fatica a star su. Per non parlare di molti personaggi che per interessi personali fanno solo danni e dei costi generali che aumentano e mettono in difficoltà anche le persone che avrebbero sicuramente piacere a comprare un articolo in più dal merch delle bands, supportandole. Tutto ciò si mescola con la negatività generale che attanaglia molti musicisti e, a volte purtroppo, con un senso di rassegnazione. Ed è un gran peccato perchè tantissime band potrebbero fare grandissime cose!

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Ci siamo uniti ufficialmente nel 2018 e non abbiamo collezionato così tanti aneddoti. La cosa positiva che portiamo ogni giorno nel cuore è la determinazione e la gioia di portare avanti questo progetto, condividendo i propri obiettivi in totale amicizia. L’avvenimento meno felice è stato l’arrivo della pandemia che ha rallentato tante cose. Ma non ce ne lamentiamo, andiamo avanti più Energici di prima!

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Come tutti i mezzi di comunicazione, dipende da come viene usato. Internet da la possibilità di comunicare qualcosa in maniera istantanea ad un numero enorme di persone e ciò è a dir poco meraviglioso. L’altra faccia della medaglia è la speculazione: i musicisti guadagnano troppo poco dagli streaming e i costi della promozione diventano sempre più esosi.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Facendo una media tra tutti e quattro, potremmo dire due/tre cd al mese per ognuno. Vincenzo e Michele sono quelli un pò più lenti ad ascoltare: quando trovano qualcosa che gli piace particolarmente, hanno in comune il fatto di ascoltarlo fino alla nausea prima di cambiare. Quindi rimangono indietrissimo rispetto a Giuseppe e Giulio eheheh

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Il nostro desiderio è quello di far arrivare la nostra musica a più orecchie possibili e di suonare sempre e ovunque, allargando sempre di più il nostro “raggio d’azione”. Siamo letteralmente innamorati di questo progetto e faremo sempre meglio affinché il sogno della vita “disco, tour, disco, tour in loop” si concretizzi seriamente.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

In questo momento sentiamo di ringraziare dal profondo del cuore chi, come voi, ci sta dando uno spazio, chi sta lavorando per noi come Davide di “The Metallist” e quelle persone che stanno ascoltando le nostre canzoni. Ci sono tante novità in arrivo e ci auguriamo che chi legge voglia rimanere in contatto per sapere cosa bolle in pentola! Ed infine un messaggio per tutti quelli che, come noi, hanno un sogno e ci investono a 360°: non molliamo mai, qualunque cosa accada. Qualunque siano gli ostacoli, superiamoli e accumuliamo sempre più forza e determinazione!

Intervista di Jerico Articolo letto 381 volte.

 


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