Intervista: Dream Steel

Nessuna Descrizione Una band dalle mille sfaccettature la quale, con classe e dedizione ha sfornato un ottimo full-lenght dal sapore tecnico ma passionale. Loro sono i Dream Steel. sentiamo cosa hanno da dirci.

 

Benvenuti ragazzi nello spazio interviste di Metalwave. Innanzitutto direi di iniziare chiedendovi di raccontarci brevemente la storia del vostro gruppo.

(POWER) Ciao e grazie a voi per l'invito!
Il gruppo nasce parecchi anni or sono, quando frequentavo il liceo. Ovviamente era un progetto puramente amatoriale. Per anni navigammo nel limbo delle band da sala prova in orario da fuga scolastica. Eravamo ovviamente compagni di classe o di compagnia. I cambi di formazione si susseguivano continuamente (ti basti sapere che sono l'unico "sopravvissuto"). La band cominciò a prendere vita seriamente solo con l'ingresso di Kiss, l'attuale drummer. All'epoca eravamo ragazzi, fondamentalmente imbranati con gli strumenti in mano, però Matteo (sì, ha anche un nome!) mostrava già un notevole talento e, inutile dire, per un gruppo con la passione per il power metal, avere un batterista potente faceva la differenza. Si può dire che la storia iniziò da lì. Ben presto vennero arruolati Alex, Diego e Andrea (lo storico ex chitarrista) ed il gruppo cominciò a lavorare su pezzi propri e ad acquisire una propria identità. Dopo una demo decisamente immatura ma molto formativa a livello personale quale Kiss Of The Shadow, cominciammo a fare "sul serio". Nel senso che per i componenti della band era chiaro che non si trattava più di un hobby a tempo perso o di un piacevole passatempo, ma di un lavoro vero e proprio che, come tale richiedeva tempo, sacrifici ed impegno, per poter ottenere delle gratificazioni. Il passo successivo fu l'incisione di "Thinking About Infinity", che ci diede modo di conoscere i Fear Studio di Alfonsine (mai più abbandonati in seguito) e soprattutto ci fece sentire l'esigenza di avere una tastiera per completare il nostro suono, che in effetti solo con le chitarre non ci "bastava" più. Arruolammo così Simone che sfortunatamente ci dovette abbandonare poco dopo. Successivamente Marco entrò a far parte della band e Andrea invece abbandonò per impegni professionali. Decidemmo di andare avanti con una sola chitarra. Per me fu una sfida molto importante, perché fino a quel momento mi ero sempre occupato "secondariamente" dell'aspetto ritmico del mio strumento. Nei mesi successivi stravolsi il mio modo di suonare; il tutto mentre Marco (proveniente da un background musicale molto diverso) portava idee fresche e molto nuove nella band. Fu un periodo di profondi mutamenti, di maturazione profonda della band e soprattutto momenti in cui tra noi si creò un legame di fratellanza vera e propria. La demo "The Flight of a Butterfly" fu il risultato di questo periodo "vulcanico". Con essa arrivarono le tanto sognate proposte di contratto che ci fecero approdare alla My Kingdom Music, con la quale abbiamo prodotto questo disco.

Amalgamare un sound così particolare non mi sembra cosa facile. In che modo avete coniugato il tutto ?

(MARCO) In effetti non abbiamo seguito nessun metodo compositivo specifico, ma abbiamo lasciato libero spazio alle nostre ispirazioni, senza pregiudizi o mete stilistiche già prefissate. Ciascuno di noi cinque poi ha gusti musicali piuttosto differenti, e visto che in fase di arrangiamento ognuno ci ha messo del suo, il risultato finale probabilmente risente di diverse influenze ed ispirazioni.

E ci son state difficoltà? Se sì, quali?

(MARCO) E’ vero che i DreamSteel nascono (nel 1999) come band dall’anima prettamente power, ma a livello compositivo, non ci siamo mai sentiti obbligati a rimanere indossolubilmente legati alle nostre origini stilistiche.
Anzi, oggi è per noi di fondamentale importanza non sentirci limitati entro canoni stilistici classici e già prefissati: il vero obiettivo è quello di poter trasmettere le emozioni racchiuse nella nostra musica a chiunque abbia voglia di coglierle, senza delimitazioni di genere musicale o tipologia di ascolatore.

Ritengo ci siano diverse influenze tra i componenti della band. Quali?

(POWER) Proveniamo tutti da background musicali differenti, anche se uniti dallo stesso "filo logico". Tra noi c'è chi ama il prog, chi il trash, chi il power. Reciprocamente ci influenziamo l'uno con l'altro e cerchiamo di ascoltare musica senza i paraocchi. Una bella canzone è bella anche se non appartiene al nostro genere. A me personalmente piace molto il power metal, e tutto sommato ci sono cresciuto; eppure se tu vedessi la playlist del mio lettore mp3 troveresti al massimo 2 o 3 pezzi power metal. In compenso ti stupiresti di trovare una varietà di generi che spazia dal death metal alla dance degli anni '90. Credo che spesso le persone si fossilizzino sull'ascolto di un unico genere, quando il panorama musicale è così meravigliosamente vasto che può offrire piacere per ogni tipo di orecchio. Rispondendo alla tua domanda quindi sì, abbiamo tutti influenze diverse, e questa è una cosa molto positiva, perché dal momento che tutti partecipiamo alla stesura dei brani la fusione delle nostre idee produce canzoni che sono sicuramente lo specchio di quello che sentiamo dentro.

Parlateci del concepimento di “You”.

(ALEX) "You" può essere visto come la sintesi delle nostre personalità, volte nel concretizzare in musica: emozioni e più in generale la nostra visione della vita.
La stesura di ogni brano di "You" è stata vissuta coralmente, consentendo ad ogni singolo di mettere in luce la sua sensibilità e di portare avanti una sorta di "reazione collettiva" alla determinata sensazione che ha suscitato la "necessità" di essere tradotta in note, così da poterla condividere con chiunque ne sarà all'ascolto.

Nonostante abbia riscontrato influenze “Progressive” e “Power” massicce, avete maturato un sound ed uno stile vostro. Cosa ne pensate?

ALEX) Anzitutto non possiamo che esserne soddisfatti, io penso, e sono sicuro che un'artista non possa che sentirsi soddisfatto nel sapere di avere realizzato qualcosa di originale, qualcosa che sia in grado di farlo emergere e discernerne la sua impronta dalla prime note.
La nostra evoluzione non è stata spinta da un desiderio di voler cercare qualcosa di diverso, ma è stata guidata da una forte matrice emotiva che ci ha portato su binari che tendono a divergere dai soliti schemi, che caratterizzano il "Power" ed il "Progressive".

Quali sono le vostre pietre miliari in ambito musicale?

POWER Sarebbe un elenco veramente lunghissimo... Posso citarti alcuni dischi che indubbiamente tutti noi della band abbiamo nel cuore.
Whitesnake - 1987
Bon Jovi - Crossroads
Iron Maiden - Powerslave
Metallica - Ride The Lighting
Stratovarius - Visions
Dream Theater - Images and Words

Possono bastare?

Come vi vedete tra dieci anni?

(ALEX) Mi auguro di vederci dentro uno stadio, con 100000 persone attorno a noi che gridano a squarciagola intonando le note delle nostre canzoni...eh già..un bel sogno,eh?...chissà..noi gli occhi proviamo a tenerli chiusi..ancora per un po'!
Beh poi ovviamente speriamo di avere gli stessi capelli di adesso...:-) sai noi metallari siamo un specie molto vanitosa!

Progetti per il futuro ? Collaborazioni? Altri Full-Lenght ?

(MARCO) Nei mesi scorsi, con la prima parte del “tYOUr”, abbiamo portato l’album in giro per le location più importanti della nostra regione, ricevendo un’ottima accoglienza da parte del pubblico. Tra l’altro, la possibilità di affiancare artisti di altissimo spessore, primo fra tutti il grande Jeff Scott Soto, ha accresciuto in pochissimo tempo il numero di gente che ci segue, ai concerti come tramite i nostri siti web. A proposito, approfitto per invitare tutti i lettori a visitare il nostro myspace ("http://www.myspace.com/dreamsteel") ed aggiungerci tra i friends…
Parlando del futuro, è probabile che torneremo on the road per la seconda parte del tYOUr, nel frattempo stiamo già ultimando la preproduzione del nuovo album, ma a questo proposito per ora non posso dirti altro. Comunque occhio al myspace per le ultime news!

Bene, ragazzi. Lo spazio a nostra disposizione sembra terminare qui. Intendete aggiungere altro prima di salutarci?

(MARCO) Un ringraziamento particolare va a tutto il nostro staff e alle persone che ci seguono continuamente con passione e dedizione.
Grazie a te Francesco, e alla redazione di Metalwave, per averci dedicato questo spazio e a risentirci presto. Al popolo di Metalwave, stay rock!

Altre Immagini

 

Intervista di Carnival Creation Articolo letto 1744 volte.

 


Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.