Intervista: Housebreaking

Nessuna Descrizione Gli Housbreaking, dopo anni di cambi di formazioni, di genere e avvenimenti vari, arrivano finalmente alla stabilità necessaria per pubblicare un disco a mio avviso forte, veramente “heavy”; regge bene il paragone con gli album odierni di certe band decantate, ma senza buttarsi via con composizioni ruffiane, anzi pescando bene, dai gloriosi anni '80, la furia e il calore. Perciò abbiamo preso contatto con loro, in particolare con il loro portavoce, Mariano, una persona autorevole, in giro per la scena da parecchio tempo (la prima formazione risale alla prima metà degli anni '90), per sentire cosa ha da dirci a proposito della sua nuova/vecchia band.

 

Ciao e benvenuti su Metalwave; anzitutto, sebbene risulti un po’ banale e visto la vostra lunga storia, sarebbe interessante che ci parlaste brevemente della band, dalla formazione ad oggi

Mariano :: La prima line-up degli Housebreaking nasce intorno al 1994/95 sulla scia del movimento surf-punk americano tipo Offspring. Dopo la morte per overdose del bassista Davide la band decide di cambiare stile senza perdere l’attitudine punk degli esordi. Con varie esibizioni live alle spalle e altri cambi di stile, si arriva alla registrazione del primo demotape dove si delinea un sound molto più morbido in linea con il rock metal in voga in Italia intorno alla metà degli anni ’90: Timoria di “2020 Speedball” su tutti. Di lì a poco la band si scioglie. Segnali di rinascita ci sono intorno al 2006. La band si riforma proponendo un sound più moderno vicino a sonorità thrash/death. Ma anche ora la sorte è avversa e la band si ferma nuovamente. Nel Giugno 2009 la rinascita definitiva. La band lavora per un intero anno alla stesura del debut album alternando, live act nei pub di Lazio e Campania. Nell’ottobre del 2010 entriamo nei 16th Cellar Studio di Roma per le registrazioni di “Out Your Brain”. Ora stiamo promuovendo l’album!

L’album mi ha colpito molto per la sua compattezza, che però non significa monotonia, visto che si sentono diverse influenze di diversi stili e periodi, quali sono i gruppi da cui vi sentite maggiormente ispirati, se ci sono?

Mariano :: Abbiamo età diverse e per forza di cose gruppi di riferimento sostanzialmente differenti. Io sono uno dei due chitarristi, il più vecchio della combriccola. Amo alla follia Metallica, Guns, Iron Maiden e comunque tutto il mondo del metal a 360°. Marco Stanzione, il cantante, è molto legato ai Mercyful Fate, Dio e a tutta la scena gothic metal e death degli anni ’90. Alfredo, l’altro chitarrista è molto legato ai Metallica e a tutta la scena death metal americana. Giulio il bassista e Gianni il batterista sono i più giovani e quindi vicini alle nuove tendenze musicali, vedi Korn, Deftones, System Of A Down, Emmure, Protest The Hero ecc.

Nelle note informative inoltratemi dalla vostra agenzia, siete stati definiti death-core e ho letto di thrash e death old school, ma voi come vi sentite meglio definiti?

Mariano :: Diciamo che facciamo una sorta di thrash/death un po’ moderno e un po’ “old school”. Con qualche sfruzzatina di hardcore vecchia scuola.

Il vostro album ha un suono molto robusto e professionale, vorreste spendere due parole in merito?

Mariano :: Tutto il merito lo diamo a Stefano Morabito dei 16th Cellar Studios di Roma. Abbiamo realizzato il lavoro in due settimane, compreso il mixaggio e la masterizzazione. E’ riuscito veramente a farci uscire fuori quello che avevamo dentro. La cattiveria, l’aggressività, la durezza interiore del metallo fuso. E poi ci ha dato il suono che volevamo con la giusta dose di dinamismo e ferocia! Tutto merito suo! Non potevamo desiderare di meglio!

Housebreaking, invece di Housebreaker, una scelta meno banale e un nome che mi ha colpito perché detto così, “scassinando case”, sembra poco aggressivo, ma mi pare che sia sottilmente psicologico un po’ in contrasto con la vostra musica più concreta e muscolosa; quali sono le motivazioni di questo nome?

Mariano :: Nasce nel lontano 1995. E’ un nome che a mio avviso risulta essere molto punk, come eravamo agli esordi. Avrei voluto cambiarlo ma gli altri, i nuovi membri della band, si sono opposti. Lo hanno trovato adatto. Poi, a dirla tutta, ho scoperto che per “Housebreaking” si intende anche un training autogeno per cani, ahahahahah! Mi è piaciuto questo connubbio tra un rapinatore e l’insegnare ai cani come fare la cacca e la pipì! Bellissimo, ti giuro!

Purtroppo non ho potuto leggere i testi, ma ho colto diverse parti, mi sembra che parlino di temi variegati, dalla sempre verde volontà di rompere le catene delle imposizioni sociali, a più moderne riflessioni sulla religione. Ce ne volete parlare e quanto sono importanti per voi?

Mariano :: Ovviamente diamo molta importanza ai testi! “Out Of Your Brain” ognuno può interpretarla come vuole. Il mondo, le persone, le cose, c’è un bisogno di libertà “umana” in questo brano; “Clandestine” parla del lavoro nero, della clandestinità; “Saint’s War” si scaglia contro le assurdità della guerra in Iraq; “Blessed Be” è un attacco diretto al “mondo” della pedofilia nella chiesa; “Odissey” è dedicata a noi, a tutto quello che ci è voluto per arrivare all’album tra gelosie e invidie; “Crash Attitude” è un’immensa dedica a tutti quelli che ci seguono da sempre nelle nostre parti. Sono la nostra anima, la nostra forza; “Retro-active” parla in maniera figurativa di una inculata e rappresenta quello che fa il nostro governo verso i nostri cittadini; “Finally Ready” è una storia struggente e tristissima; “Housebreaking” è il nostro inno al casino!

Talvolta avete utilizzato anche l’italiano; si tratta di un esperimento o pensate di ampliarlo, oppure di toglierlo, in futuro?

Mariano :: La frase in italiano si trova nel ritornello di “Blessed”. E' stata per noi una sorpresa di Marco. Non ce l’aspettavamo. Ci è piaciuta molto quando ce l’ha proposta e l’abbiamo lasciata. Non so se in futuro lo rifaremo. Certo è che sembra essere piaciuto parecchio questo brano. Quindi...

Come intendete promuovere “Out Of Your Brain”? Avete delle date live che vi attendono?

Mariano :: Sì, lo spingeremo moltissimo. Soprattutto live. Stiamo definendo proprio in questi giorni molte date live che faranno parte dell’ “Out Of Your Brain” tour 2011. Passeremo tutto l’anno a promuoverlo su e giù per l’Italia. E se ci riesce anche all’estero. Ti ripeto, molte date stanno per essere chiuse proprio in questi giorni. Se capitiamo dalle vostre parti vieni a trovarci. Live diamo tutto quello che abbiamo dentro!

Una domanda generica, ma sempre interessante, soprattutto per voi che bazzicate da anni: come vi ritrovate nella scena italiana? Dalle vostre parti com’è? Vi sentite legati a qualche band o a qualche persona?

Mariano :: Ho 40 anni. Ne sono passate di cose rispetto a venti anni fa. Ovviamente non è come negli anni ‘80. Internet ha stravolto le carte in tavola. Non è per forza un male, ma molte cose sono cambiate ed hanno perso di fascino. Tipo, tanto per dirne qualcuna: l’attesa del nuovo album, il tragitto in treno che noi dalla provincia dovevamo fare per arrivare a Roma nei negozi specializzati, il fascino di vedere t-shirt dei Metallica, Venom su altri “come noi”, il sentirsi parte di “una scena musicale” diversa. Cose oggi obsolete. Per tornare ai giorni nostri, dalle nostre parti c’è una discreta scena. Calcola che io gestisco anche un negozio di cd, Crash Store, a Cassino (FR). E comunque basta vedere quando suoniamo in zona cosa succede ai nostri concerti. Per dirtene una, alla presentazione ufficiale dell’album a Cassino siamo riusciti a tirare 250 persone. Non male come band emergente. Abbiamo dedicato, come ti dicevo, “Crash Attitude” a tutti quelli che ci seguono da tempo. Sono la nostra forza, la nostra anima!

Quali sono i progetti futuri?

Mariano :: Ovviamente come tutte le band vorremo approdare in qualche buona label che creda nella nostra musica e ci spinga per bene. E poi suonare, suonare e suonare!

Grazie per la chiacchierata!

Mariano :: Grazie mille a voi per la bella intervista, il metal ha bisogno di gente come voi che sta vicino alla scena underground e ci crede veramente. Metal up your ass!!!

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Intervista di June Articolo letto 2633 volte.

 


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