Intervista: Lahmia
Un saluto ai ragazzi dei Lahmia. Essendo questa la prima intervista per Metal Wave, vi va di riassumerci la vostra biografia?
Flavio :: I Lahmia nascono nel dicembre del 2001 per iniziativa di Fabio Cesarini, il nostro batterista. Dopo qualche mese di audizioni, viene reclutato Francesco Amerise alla voce che completa la formazione, la stessa attuale ad esclusione della chitarra solista che vede Ugo Bandinu al mio posto. Io subentro nel gennaio del 2005 e, con l’avvicendamento alla sei corde, inizia un graduale cambio di sound che porta il thrash/gothic delle origini verso il nostro stile attuale, stabilizzatosi da un anno a questa parte, molto più influenzato dal death metal melodico. Gli ultimi anni ci hanno cambiato sotto molti aspetti, siamo maturati come persone e musicisti, abbiamo registrato i nostri due mini-cd, fatto molta esperienza live, ci siamo in definitiva posti degli obiettivi che cerchiamo di raggiungere con tutte le nostre forze.
Il vostro nuovo lavoro è appena uscito. L’ho trovato parecchio diverso dal primo, soprattutto a livello di stile. Parlatecene un po’: cosa vi ha portato a cambiare così tanto il vostro stile? Quali bands citate come vostre influenze ora?
Flavio :: Il primo mini-cd “An Eternal Memory” è stato registrato nel 2006 e conteneva brani nati durante i diversi anni di vita del gruppo, tutti poi riarrangiati, se non addirittura in parte riscritti in tempi più recenti. Il songwriting stesso era meno omogeneo rispetto a quello attuale, proprio perché quasi ogni brano era nato in periodi e modi diversi. “Total War” è stato l’ultimo brano composto prima di entrare in studio ed è opera di Fabio e mia. “Christal Heart” risale ai primi anni di vita dei Lahmia (ma ha subito pesanti modifiche durante il lavoro di pre-produzione), mentre “Winter’s Funeral” (il pezzo che amiamo di più e l’unico del lotto che ancora oggi proponiamo dal vivo) è nato jammando da un’idea di Francesco che in genere si occupa prevalentemente dei testi. Da un paio d’anni a questa parte i brani nascono in modo diverso, abbiamo trovato i nostri equilibri per far si che ognuno dia il suo migliore contributo ai brani nel rispetto del nostro sound. Per quanto concerne le nostre influenze esse vanno ricercate nel death metal svedese, ma anche in band di altro genere quali Sentenced, Anathema, Paradise Lost, Novembre, Katatonia, Dissection e molte altre.
La precedente fatica discografica era più o meno classificabile nel filone gothic metal, viste le spiccate influenze a là Sentenced. Ora però mi pare che col gothic c'entriate di meno. Se qualcuno vi chiedesse che genere fate, voi cosa rispondereste?
Flavio :: Credo che il nostro stile sia identificabile come un death metal melodico poco canonico per via delle spiccate influenze doom, gothic, black che si dipanano in strutture dalle tinte progressive. La cosa che mi fa più piacere leggere in una recensione, o sentire come commento una volta scesi dal palco, è la personalità della nostra proposta. Non pensiamo di essere innovatori o pionieri di un bel niente, ma crediamo anche di ispirarci a tanti senza suonare uguale a nessuno. E in un ambiente pieno di gruppi di ottimo valore, dove spesso saper suonare bene e scrivere bei pezzi non è più sufficiente, la personalità della proposta è quel qualcosa in più che può fare la differenza.
Parlateci un po’ dei testi: quali messaggi avete voluto mandare all'ascoltatore e chi è che se ne è occupato?
Flavio :: Le lyrics sono opera di Francesco, il suo è un modo di cantare molto emotivo ed è sicuramente la persona più adatta per scrivere un testo da urlare con l’anima e con rabbia. Non ci sono tematiche particolari, spesso sono temi sociali, a volte esperienze personali, altre volte ancora il soggetto è fantastico. Quello di cui sicuramente evitiamo di parlare è la politica o la religione.
Come nasce un vostro pezzo? E' lo sforzo di tutta una band o di alcuni di voi? Qual è la caratteristica principale che un vostro brano deve avere?
Flavio :: In genere sono io a comporre l’ossatura principale del pezzo (ma non è una regola, anche Fabio e Samuele sono songwriter molto attivi), su cui ognuno poi arrangia il proprio strumento e porta le sue idee. Questa fase è fondamentale, perché è grazie all’apporto di ognuno, all’intesa raggiunta in anni di lavoro insieme ed al contributo individuale che i brani prendono la loro fisionomia definitiva. Questo è anche il motivo per cui sui booklet dei nostri cd il credit di ogni brano è sempre a nome Lahmia.
So che il vostro ultimo lavoro è destinato alle labels, in quanto effettivamente siete maturi per questo passo. Sapendo che questo passo può portare a delle belle soddisfazioni come a delle tremende fregature, come avete intenzione di muovervi? Cosa vi aspettate da una label e qual è il vostro sogno?
Flavio :: Attualmente stiamo mandando il nostro lavoro alle riviste e alle webzine per avere una rassegna stampa da allegare nel press kit che manderemo alle etichette in un secondo momento. Questa sarà la prima volta che cercheremo un contratto, ai tempi di “An Eternal Memory” abbiamo preferito non spedire il nostro cd alle label. Era infatti un periodo in cui le cose si evolvano molto velocemente e, nonostante gli ottimi riscontri del mini-cd, non pensavamo che tutto il materiale registrato fosse all’altezza. Alcuni brani contenuti in “Forget Every Sunrise” erano già stati composti e ci appariva chiaro da una parte il cambio di stile, dall’altra il salto qualitativo che il nuovo materiale rappresentava. Per questi motivi, ci è sembrato opportuno aspettare e giocarci il tutto per tutto con il successore di “An Eternal Memory”. Proprio per la difficoltà che rappresenta oggi trovare un buon contratto ritenevamo poco intelligente proporci con del materiale che già non rappresentava il nostro valore attuale. Oggi le cose sembrano andare per il meglio, “Forget Every Sunrise” è stato accolto benissimo dalla stampa e qualcosa già si muove per un futuro passaggio di livello. Sappiamo che è difficile ma speriamo di trovare qualcuno che possa supportarci al meglio nell’immediato futuro. Purtroppo la crisi nel settore ha fatto gravi danni e oggi le label spesso di limitano a stampare e distribuire i cd (niente organizzazione dei tour o registrazioni pagate, specie per il CD d’esordio ecc). Quello a cui miriamo è un’etichetta con una distribuzione il più capillare possibile, che creda in noi e possa darci quella mano indispensabile per far conoscere il nostro nome, la nostra musica e far arrivare il cd nei negozi (fisici o online). Per ora non guardiamo al lungo periodo e cerchiamo di inseguire le nostre ambizioni facendo un passo alla volta, senza porci limiti di sorta.
Farete o avete fatto utilizzo di una casa di promozione? Visto che se ne parla in bene ma anche in male, cosa ne pensate di queste associazioni? Le ritenete utili?
Flavio :: Ci siamo informati, ma ad oggi non la riteniamo una nostra priorità. Fino a che abbiamo il tempo e la forza di promuoverci da soli, cercheremo di continuare così e investire le nostre risorse in altro. Ci piacerebbe metterci in contatto con una agenzia che ci aiuti ad organizzare date live, ma fino ad ora non abbiamo trovato quello che fa per noi. Speriamo di riuscirlo a fare nel breve periodo.
Svelateci i vostri progetti e pianificazioni da live!
Flavio :: Parallelamente alla ricerca di un contratto discografico, stiamo organizzando più date possibili e in particolare dei mini-tour che ci consentano di girare la penisola da nord a sud. Grazie all’attività del profilo myspace, alle recensioni e alle interviste come questa stiamo piano piano venendo in contatto con realtà distanti dalla nostra e abbiamo come obiettivo quello di suonare il più possibile per farci conoscere anche lontano dal Roma e dal Lazio.
La vostra città garantisce un ritorno di pubblico adeguato? Com'è l'attività metal a Roma, sia in generale che solo nel vostro genere?
Flavio :: A Roma c’è da sempre un’ampia scena, molti gruppi importanti vengono da qui (basti pensare a Novembre e Stormlord) e c’è uno zoccolo duro di metallari che seguono con costanza gli eventi underground della capitale. Ovviamente per il successo delle serate è essenziale una promozione adeguata e locali che dedichino spazi importanti alla nostra musica. In questo senso, non posso che citare il mitico Baffo Jorg che con il suo “Metal Massacre” (ospitato ormai stabilmente dal Jailbreak, un rock club sul cui palco si sono avvicendati molto gruppi di estremo rilievo) da anni è l’uomo dietro a molti degli eventi live di Roma e dintorni. Ma non sono gli unici, tra la capitale e la provincia saranno una decina i club che propongono serate metal con una certa costanza, a cui vanno aggiunti i centri sociali che ultimamente si mostrano più interessati di una volta a questo tipo di eventi. Non è tutto rose e fiori però, c’è ancora molto da fare, perché i locali che propongono musica dal vivo a Roma sono molti di più e generalmente di metal, se non addirittura di musica originale, non vogliono neanche sentir parlare.
Ultime parole famose: avete carta bianca!
Flavio :: Prima di tutto, volevo ringraziare i vostri lettori per l’attenzione e te Snarl per le interessanti domande e per l’attenzione che da ormai quasi un anno a questa parte ci riservi. Un ringraziamento d’obbligo va poi a Jerico e Metalwave per il grande supporto che il sito offre non solo a noi, ma a tutta la scena underground tricolore. Invito chi volesse sapere di più sul nostro conto a visitare il nostro myspace all’indirizzo http://www.myspace.com/lahmia su cui è possibile ascoltare per intero il nostro ultimo mini-cd, acquistare il merchandising e mettersi in contatto con noi. A presto e speriamo di vederci!
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