Intervista: Noise Trail Immersion
Come nasce la band? Com'è nata la scelta di questo genere?
Il progetto nasce dalle ceneri di un gruppo precedente e da amici di liceo legati dalla passione per la musica estrema, si sono susseguiti diversi componenti della scena di Torino fino ad oggi dove abbiamo una formazione stabile di cui siamo tutti più che felici. Il genere è cambiato notevolmente negli anni soprattutto dal primo ep dove per esigenze di componenti ormai non più presenti si erano unite influenze deathcore e mathcore moderne. La formazione che è seguita da quell'ep si è sempre fortunatamente trovata d'accordo invece a seguire altri generi e volontà compositive diverse, unendo quanto possibile black metal, avantprog, mathcore più schizzoide e hardcore.
Come nasce un pezzo dei Noise Trail Immersion?
La stragrande maggioranza di ogni pezzo è scritta da Dani, il chitarrista, che talvolta aiutiamo un po' tutti con idee extra e qualche modifica. Io mi occupo di testi e metriche. Le canzoni solitamente vengono prima ideate in una sorta di canovaccio ideale della loro macrostruttura, di modo da rispettare una qualche coerenza all'interno del disco, e solo allora Dani le compone nel loro interno, creandone quindi riff, strutture ritmiche e quant'altro.
Nel vostro sound si sentono echi di Black Metal, Converge, Mathcore e perfino Djent. Quali sono le band che vi hanno influenzato di più?
Dapprima sicuramente gruppi come war from a harlots mouth, ion dissonance e TDTE. Sound che abbiamo poi quasi abiurato in vista di una ricerca musicale che quantomeno personalmente trovo più originale o comunque affine ai nostri ascolti. Quindi da un album all'altro abbiamo vissuto sempre più una sorta di decostruzione della composizione, seguendo le orme di gruppi come kayo dot, nero di marte, krallice, gorguts, amia venera landscape, converge e altri, band che troviamo molto trasversali nel loro modo di vedere la musica. Mantenendo sempre uno stampo estremo e molto scuro, sicuramente molto black metal.
"Womb" e "Symbology of Shelter": quali son le differenze a livello concettuale e lirico tra i due album?
A livello concettuale come scritto sopra credo si assista ad una maturazione e a un venir meno di certi schemi di genere che anche se già embrionalmente poco presenti si è sempre cercato di limare il più possibile. Simbology of shelter è pensato come un enorme traccia divisa in blocchi, e quindi è ascoltabile nella sua interezza in maniera abbastanza fluida. Probabilmente, a mio avviso, in quest'ultimo abbiamo perso un po' di componente hardcore rispetto al primo, mentre invece, nel nuovo disco che stiamo registrando ci saranno molte composizioni un po' più sperimentali e meno collocabili in questi macroinsiemi.
Avete collaborato con il producer torinese Andrea Fusini. Com'è stato lavorare con lui?
Ormai Andrea è per noi tappa fissa per qualsiasi produzione, imprescindibile nell'area torinese, un amico e un professionista eccelso. Curiosamente siamo il gruppo più noioso ed estremo che gli tocca registrare ogni tot, solitamente produce materiale notevolmente più pop.
La scena Italiana e l'underground: quali sono le band che apprezzate di più?
Tantissime, in Italia siamo pochi ma ci sono delle vere perle, mi verrebbe da dire: organ, la fin, khoy, fuoco fatuo, gorrch, grime, the secret, tons, gerda, nero di marte, last minute to jaffna, onryo, thecodonthion e ce ne sono altri mille che adesso non mi vengono in mente. Senza contare musicisti singoli che non definirei band come i progetti di Gabriele Gramaglia, lino capra vaccina, Giulio aldinucci, saffronkeira, sol iustitiae e mille altri.
Quali sono i consigli che dareste ad una band di oggi, emergente e non?
Dipende in vista di cosa, consigli per il successo non siamo fieramente in grado di darne, consigli per fare soldi idem, dei consigli su come avere visibilità non ne parliamo. Beh non siamo nella posizione di dare consigli in effetti, forse vorremmo noi consigli da band che stimiamo ma tanto basta poi entrarci un poco in contatto per capire che la stragrande maggioranza di esse suona per il gusto di suonare, non occupandosi degli obbiettivi sopracitati, e così facciamo noi.
Magari potremmo occuparci di qualche consiglio di ascolto, piuttosto!
Ringraziamenti...
Grazie di cuore per lo spazio che ci avete dato! A presto!
Intervista di Ozymandias Articolo letto 2545 volte.
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