Intervista: Rhapsody Of Fire

Nessuna Descrizione Dopo una trepidante attesa la sottoscritta ha avuto l'onore di parlare con luca turilli, chitarrista dei rhapsody of fire. all'uscita del nuovo album i nostri ormai vecchi amici si riscoprono in una rinascita di suoni, emozioni e sensazioni regalandoci un nuovo gioiello da aggiungere alla collezione del power metal europeo.

 

Ciao Luca! Partiamo con una domanda da “fan”: come mai abbiamo dovuto aspettare quattro anni da “Triumph Of Agony”?

Luca Turilli :: A parte i vari problemi legali (cambio del nome, ndr), è successo un processo incredibile: abbiamo passato questi anni a comporre come matti ed è venuto fuori questo miracolo. Di certo avevamo dei vecchi pezzi da parte, ma quando è stato il momento di riascoltarli non ci convincevano più come prima e abbiamo deciso di fare tabula rasa, ripartire da zero. Il risultato è stato ottimo! Mentre con gli altri cd dopo un po’ ci stancavamo di riascoltarli, questo ancora lo ascoltiamo con piacere e dellle nuove canzoni e non ci stanchiamo mai!

So che i testi di quest’album narrano il sequel della ”Emerald Sword Saga”, possiamo farne un breve riassunto?

Luca Turilli :: Oddio questo è quasi impossibile! Posso dire però che i luoghi sono gli stessi, ma gli avvenimenti in quest’album si svolgono a qualche anno di distanza da quelli della “Emerald Sword Saga” e il concept si dipana questa volta più sui sentimenti dei protagonisti. Si tratta della storia di un libro scritto con il sangue di angeli che narra di un terribile segreto appunto, “The Dark Secret”.

Qual è il vostro metodo di composizione? Avete dei concept molto complessi come riuscite a tradurli in testi?

Luca Turilli :: Di solito ci ritroviamo io e Alex Staropoli in qualche pizzeria (ride, ndr), in un ambiente totalmente informale in cui posso spiegargli la mia idea e dove possiamo lavorare insieme a ciò che c’è prima della musica. Molti gruppi di solito lavorano prima in studio, nella composizione della musica e dopo ai testi da accompagnare ad essa, mentre noi crediamo che sia meglio partire da un’idea che poi ci aiuti a sviluppare delle melodie e dei testi adatti a renderla perfettamente in tutte le sue parti. Crediamo molto nella forza dei simboli e cerchiamo di trasmettere le emozioni più forti con questa saga; infatti, benché sembri un’opera fantastica, si ispira totalmente alla realtà ed è pregna di significati e messaggi celati da questo immaginario viaggio, una ricerca continua, com’è appunto la vita dell’uomo.

L’ultimo album mi sembra assolutamente guitar oriented; sei d’accordo con questa definizione? Se sì puoi spiegarci il perché?

Luca Turilli :: La chitarra è assolutamente fondamentale in questo album. Visto che abbiamo deciso di rappresentare i sentimenti e l’introspettività dei personaggi abbiamo cercato di tradurre le emozioni più comuni cambiando il nostro sound a partire dalla chitarra; in “The Frozen Tears Of Angels” l’utilizzo della chitarra acustica è preminente e l’equalizzazione “fredda” l’abbiamo presa “in prestito” ispirandoci ai Crimson Glory in “Trascendence”. Ma non preoccupatevi! Di certo non rinneghiamo il passato, ma abbiamo colto l’occasione di questo album, come quella di una rinascita e abbiamo avuto il bisogno di esprimerci diversamente.

Anche questa volta avete collaborato con Christopher Lee; ci racconti come è nata la vostra collaborazione?

Luca Turilli :: E’ nato tutto dopo “Power Of The Dragonflame”. Grazie al succeso di quell’album avevamo un grosso budget da parte ed in quel periodo era appena uscito il film “The Lord Of The Ring”, di cui eravamo perdutamente affascinati. Infatti pensa che componevamo la nostra musica guardandolo! Avendo visto il film in inglese eravamo rimasti stregati dalla voce calda e bellissima del narratore, Christopher Lee appunto, e anche se avevamo già un narratore, grazie al grosso budget a disposizione, decidemmo di chiedergli di aiutarci. Proprio in quel periodo aveva deciso di avvicinarsi di più al mondo dei giovani, quindi l’incontro è stato fruttuoso per noi e per lui. Anche ora vi è una grande collaborazione e noi gliene siamo grati!

Ci sono per caso stati problemi e/o discussioni nel concepimento del nuovo album?

Luca Turilli :: Assolutamente no! Ormai siamo piuttosto in sintonia e lavoriamo anche molto in fretta! Infatti non entriamo in studio finchè non sappiamo i pezzi alla perfezione ed abbiamo chiarito ogni dubbio su di essi. Pensa che da “Symphony Pt.1” del 1998, per cui stemmo in studio ben 4 mesi e mezzo, siamo passati con “The Frozen Tears Of Angels” a soli 2 mesi! Anche perché ormai abbiamo già il cammino ben tracciato e lavoriamo autonomamente, mentre all’inizio il manager aveva un po’ di dubbi sul nostro genere. Ora dopo tanti anni siamo affermati e molto liberi.

Dopo l’uscita dell’album avete già progettato un tour?

Luca Turilli :: Certo! La Live, l’agenzia che ci progetta le date, ha deciso che il nostro tour comincerà tra la fine di Agosto e gli inizi di Settembre e si chiuderà con i festival estivi del 2011. Sarà un tour molto lungo e sarà un lavoro duro da sopportare, anche a causa dell’enorme stress, ma è molto importante sentire il suono della propria musica da live e condividerne le emozioni con la gente che ci ascolta e ci ama e a cui cerchiamo sempre di trasmettere energia positiva.

Beh forse è un po’ presto per chiederlo, ma avete già progetti per il futuro?

Luca Turilli :: Guarda, abbiamo una vagonata di materiale pronto che aspetta solo noi. La Nuclear Blast ci da un sacco di libertà anche dal punto della tempistica e ci permette di pubblicare il tutto appena è pronto senza farci aspettare. Infatti credo che già tra poco saremo in grado di fare un nuovo album.

E’ stato semplice conciliare il progetti del vostro cantante, Fabio Lione, con il lavoro dei Rhapsody Of Fire?

Luca Turilli :: Assolutamente sì! Il tempo a disposizione c’era e non si sono create mai situazioni problematiche dal punto di vista della tempistica, anzi! Siamo molto felici che abbia il progetto dei Vision Divine, perché spesso un musicista non raggiunge l’espressione completa con un gruppo solo, ma ha bisogno di situazioni diverse per esprimere la sua creatività. Infatti anche io e Alex abbiamo progetti solisti che ci permettono di dar sfogo alla nostra vena creativa.

Grazie Luca per la tua disponibilità. C’è qualcosa che vorresti aggiungere? A te la parola!

Luca Turilli :: Innanzi tutto vorrei ringraziare la stampa italiana che ci ha accolto bene nella nostra “rinascita” e dir loro, ma non solo, che non dovrebbero disprezzare la musica italiana, anzi! Anch’io prendo a volte ispirazione dai grandi cantautori come Ranieri, Morandi, Celentano. Questi sono i veterani della tradizione italiana e bisogna sempre ricordarsi delle proprie origini! Un saluto a tutto lo staff di Metalwave e a presto!

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Intervista di Lacrima Articolo letto 3610 volte.

 


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