Intervista Flash: Sandflower

Immagine di SANDFLOWER Sandflower è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Abbiamo cominciato a suonare insieme nel 2004 anche se l’attuale formazione risale all’anno successivo, quando Giuseppe è arrivato alla batteria. Inizialmente suonavamo brani di band della scena di Seattle degli anni ‘90, prevalentemente degli Alice in chains, ma dopo qualche mese abbiamo deciso di comporre musica originale e da quel momento in avanti é cominciato il nostro viaggio.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Abbiamo la peculiarità di avere ascolti piuttosto diversificati tra di noi e questo rende il nostro modo di comporre musica un miscuglio di ispirazioni. In generale possiamo dire di essere influenzati da band, artisti e artiste provenienti dal mondo del metal, del rock e del pop, ma non solo! Citiamo, a titolo esemplificativo e un po’ alla rinfusa: Tool, C.S.I., Deftones, Alice in chains, Karma, QOTSA, Korn, Led Zeppelin.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Il brano uscito da qualche giorno, Abbatti le mura, é un’invocazione all’abbattimento di tutte le barriere che si frappongono tra le persone, siano esse fisiche o ideologiche. Con la sua formula piuttosto diretta vorrebbe diffondere questo messaggio tra le persone, per le persone.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Nelle nostre canzoni parliamo della necessità di superare le barriere tra le persone, del fenomeno della vittimizzazione secondaria, che affligge soprattutto le donne, di ambiente; ma anche della necessità di rallentare in questa società che punta sempre all’efficienza e alla velocità. Lo facciamo a modo nostro. É qualcosa in più o di diverso? Ascoltate la nostra musica e ditecelo voi!

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Pensiamo che in questi anni di sovrapproduzione musicale - talvolta oggi fa musica anche chi ha poco da dire - ci sia da prestare una maggiore attenzione all’ascolto di ciò che arriva “dal basso”; un lavoro sicuramente non facile ma che consente di trovare ancora musica di ottima qualità.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Vorremmo cancellare la pandemia del 2020, chiaramente per altre ragioni, in primis, che è scoppiata proprio appena prima dell’uscita del nostro album precedente “Greve”, con tutto ciò che ne è conseguito in termini di mancata promozione. Ricorderemo per sempre la nostra partecipazione all’I-Days festival nel 2016, un concerto dei più importanti per noi.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Positivamente, non potrebbe che essere così. Pensiamo sia uno strumento che consenta di raggiungere un pubblico altrimenti difficile da intercettare. Naturalmente, come ogni mezzo, ha anche i suoi limiti, per esempio rischia di “disperdere” un po’ l’ascolto … ma noi cerchiamo di trovarne il lato positivo!

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Enrico é l’unico che ne acquista, in realtà dischi in vinile; due o tre al mese, tra nuove uscite e ristampe. Siamo fruitori di musica in formato digitale, anche se siamo ancora abbastanza legati all’ascolto dell’album “integrale” così come proposto dall’artista rispetto all’ascolto frammentato, playlist, ecc. tipico delle piattaforme di streaming musicale.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Continuare a far musica per le persone. Vorremmo raggiungerne quante più possibile, anche una soltanto in più per noi ha un grande valore. La condivisione della musica che facciamo, unita al divertimento nel farla, è l’obiettivo principale dei Sandflower.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Ascoltate e fate ascoltare la nostra musica! Seguiteci sui nostri canali in rete che a breve arriveranno novità!

Intervista di Jerico Articolo letto 177 volte.

 


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