Intervista: Skywise

Nessuna Descrizione Ecco un'altra band da seguire nell'affollato panorama italiano doom (stoner/doom in questo caso): gli Skywise. Sembra proprio che questo genere in Italia stia riscuotendo successo, vista la gran quantità di bands valide che ci sono! Buona lettura!

 

Un saluto agli Skywise. Essendo questo la vostra prima intervista per Metalwave, potreste descriverci una biografia della vostra band?

Francesco :: Ciao. Gli Skywise si formano alla fine del 1998 a Roma. Cominciano come trio e sono tra i primi in Italia a ispirarsi a sonorità post-sabbathiane con chiare influenze di gruppi come Sleep, Kyuss, Acrimony, Orange Goblin ecc. Incidono un demo di quattro canzoni che ottiene un ottimo riscontro e, in seguito ad una costante attività live, il gruppo firma un contratto con l'etichetta tedesca Daredevil Records. Nel 2001 esce quindi “Morning Star”, 52 minuti di pura psichedelia heavy che ottiene eccellenti critiche e un ottimo riscontro di pubblico. A distanza di otto mesi dall’uscita il cd è sold-out. L'attività live del gruppo continua e culmina in una serie di apparizioni dal vivo nel centro-sud Italia a vari festival e ad aprire la serata per gruppi come gli Entombed. Nel 2004 esce il secondo disco “Give The Devil His Brew”, che però non viene promosso dal gruppo alle prese con la rilocazione del batterista e vari cambi di formazione. Dopo un periodo di relativa inattività e qualche concerto (apparizione alla seconda edizione dello Stoned Hand Of Doom a supporto di Ufomammut ecc.), il gruppo sceglie di diventare un trio ed Ennio (G) passa a suonare la batteria.

Parlateci un pò del vostro ultimo full-length, “Cold Cold Earth”, a partire da questo titolo curioso.

Francesco :: “Cold Cold Earth” è un album di svolta stilistica e concettuale che porta il gruppo su teritori più affini alla sperimentazione (Isis, Khanate, Sunn0)))), pur senza rinnegare le radici doom-psych. Il disco è interamente acquistabile online e il titolo non ci sembra poi tanto curioso.

Come ho detto in sede di recensione, il vostro lavoro ha il grande pregio di alternare parti più opprimenti e asfittiche ad altre più aperte. Questo permette di seguire l'andamento della canzone molto bene. Cosa potete dirmi di questo?

Francesco :: Ci piace l’idea di mischiare parti più dure a passaggi più d’atmosfera, i cambi di dinamica come i silenzi sono fondamentali nel nostro modo di concepire una canzone in questo periodo.

Il cantato invece non è molto presente, anzi sembra quasi relegato a un ruolo marginale, visto che spesso interviene per poco e non sembra essere in primo piano. Come mai questa scelta? Considerate la voce semplicemente come un altro strumento?

Francesco :: Esatto, non è che ci deve essere sempre e per forza con strofa/ritornello/strofa.

I vostri brani, a differenza di quanto a volte sento in ambito stoner/doom, non suonano particolarmente acidi e non sembrano neanche composti in stati diciamo così "alterati". Anche questa è stata una precisa scelta?

Francesco :: Non è una scelta. I nostri brani sono quello che sono. Personalmente non saprei dire se siamo sempre “alterati” o non lo siamo mai.

Nell'intervista ho citato come punto di riferimento un vecchio gruppo di Lee Dorrian, i Teeth Of The Lion Rule The Divine. Conoscete questo gruppo? Cosa ne pensate di questo paragone?

Francesco :: Beh, oltre a Lee Dorrian c’è anche gente come Stephen O’Malley e Greg Anderson, insomma è un supergruppo Sludge/Drone che ci è piaciuto subito, così come ci piacciono Khanate, Sunn0))), Burning Witch ecc. Il paragone quindi regge anche se continuamo a cercare di suonare di più i pezzi rispetto ai gruppi citati che hanno soprattutto una forte carica drammatica.

Come vedete i gruppi stoner e doom italiani? Vi reputate soddisfatti di questi? Con quali gruppi siete in contatto e quali amate particolarmente?

Francesco :: Ci sono un sacco di ottimi gruppi, tra quelli che conosco meglio e che ho potuto vedere dal vivo direi che Ufomammut e Doomraiser sono molto validi, ma anche i Lent0 (genere leggermente diverso) sono molto validi. Adesso non vorrei fare torti a nessuno, ma davvero ci sono un sacco di gruppi interessanti nella scena italiana questo periodo.

Una curiosità: il vostro genere molto spesso ha bisogno di suoni particolari, chitarre ribassate, effetti e pertanto la strumentazione usata diventa fondamentale: voi che strumentazione usate?

Francesco :: Basso Rickenbacker con un po’ di pedali, Gibson Les Paul con pedaliera Roland, il tutto appunto ribassato con accordatura Dropped C e condito da campionamaenti gentilmente offerti dal nostro portatile Apple.

Descrivete per i lettori di Metalwave i vostri impegni live.

Francesco :: La data più vicina è il 2 Novembre prossimo al Sinister Noise Club di Roma con gli argentini Los Natas.

Ultime parole famose?

Francesco :: “If I am gone, then these words you hear are coming from the cold, cold earth”.

Intervista di Snarl Articolo letto 1614 volte.

 


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