Intervista Flash: The Strikes

Immagine di The Strikes The Strikes è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Salve a tutti! Siamo i The Strikes, un gruppo musicale Hard&Heavy di Cosenza (Calabria) formatosi nel 2016, composto da Giovanni Andrea Dieni (voce, chitarra), Nicola Casazzone (chitarra), Chiara Cerri (basso, cori). Siamo tre studenti universitari appassionati di musica, in particolare dell'Hard Rock e dell'Heavy Metal, e abbiamo deciso di fondare una band perchè, suonando insieme sin dai primi anni di liceo abbiamo trovato naturale, spontaneo comporre musica nostra, e anche per esprimere compiutamente la nostra visione musicale e ideologica. Il nome stesso, dal significato polisemico, ne è espressione, in quanto “Strike” può essere tradotto sia come “colpo, attacco” sia come “sciopero". Abbiamo suonato dal vivo per diverso tempo in molti locali del cosentino, e abbiamo inziato presto a comporre i brani che poi sono andati a confluire nel nostro primo EP, The Capital, rilasciato il maggio 2019.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

In alcune recensioni non hanno fatto a meno di notare, nel nostro sound, le influenze dei padri dell'Heavy Metal: gli Iron Maiden, ma oltre ad essi, ci ispiriamo a grandi della musica Rock,Metal e Prog come Led Zeppelin, Rush, Black Sabbath, Deep Purple, King Crimson, ma anche qualcosa dagli anni 90 come i Soundgarden. Se c'è un gruppo con cui ci sentiamo davvero di avere molto in comune, sono I Rage Against The Machine, che sono una delle poche band mainstream che uniscono un sound duro a tematiche politiche e di critica sociale. Nonostante ciò, nei nostri ascolti si trovano anche generi completamenti diversi, anche Jazz, Musica Classica e orchestrale, colonne sonore, Ambient...

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Il nostro unico prodotto è l'EP The Capital, che è un concept album che abbiamo composto e registrato autoproducendoci.rnIn un'epoca di ipocrisia e falsità, questo E.P. cerca di creare una caricatura della nostra società partendo dall'archetipo della piramide. Essa, sin dall'apice, attraverso i suoi strumenti di controllo, assogetta le masse senza che queste possano rendersene conto, portando a dare per scontate richezze come il tempo e a vagare in uno sconfinato deserto fatto di alienazione e dolore.rnL'unico scopo è dunque quello uscire di lì, cosa che, però, non avverrà mai, in quanto non esiste neanche la consapevolezza di tale prigionia.rnLe stesse canzoni sono in ordine discendente, dall'apice fino al gradino più basso.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Rispetto a molte altre band, le nostre canzoni hanno un filo conduttore comune: analizzare ed evidenziare le criticità di ogni aspetto del nostro malato sistema sociale ed economico.Si passa dalla critica di coloro che davvero detengono il potere (The Capital), al grido di sofferenza di coloro che invece sono schiavizzati al servizio della produzione (Out Of Here), passando per gli strumenti repressivi del potere stesso (In particolare, la guerra). Diciamo che una band col nostro sound , che spazia dall'Hard Rock, all'heavy classico, a cenni epic e stoner, è difficile che abbia tematiche di questo tipo, e testi che facciano riflettere, e inoltre credo che un nostro grande punto di forza sia la varietà di generi e approcci che riusciamo ad affrontare, anche all'interno dello stesso brano.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Diciamo che in italia non c'è mai stata una scena Metal forte e mainstream come, ad esempio, in Inghilterra e Stati Uniti. Noi abbiamo avuto Vanadium e Strana Officina come pionieri, ma oltre loro c'è stato veramente poco, se non nell'underground. L'underground è pieno di meravigliose band, Webzine, è una comunità forte e coesa, e nella nostra regione abbiamo visto nascere diverse band che ora stanno dando il ricambio generazionale ad altre nuove, e ci sono delle belle iniziative, cito il Morano in Rock e l'iniziativa la Musica Non Si Ferma (legata alla quarantena), e entrambe calabresi. Sicuramente grazie allo streaming digitale abbiamo possibilità di raggiungere un pubblico diffuso in tutto il mondo, dal momento che il mercato dei dischi è in forte crisi.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Il momento più bello è stato sicuramente entrare la prima volta in studio, e incidere quei pezzi che avevamo scritto, provato, per settimane. E' come vedere nascere una cereatura, o veder sbocciare un fiore, o vedere trasformare un bruco in farfalla. Per quanto riguarda i momenti peggiori, o cose che vorremmo cancellare, non ce n'è una in particoalare, quanto alcune cose disparate e generiche, come il gestore del locale che ti chiede di abbassare, la gente che ti dà buca o che non ascolta la tua musica, ma queste negatività sono sempre controbilanciate da grandi soddisfazioni!

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Internet è un'arma a doppio taglio: potrebbe essere uno spazio per aver tutti un pubblico, perchè possiamo raggiungere persone da ogni parte del mondo, in un attimo. Ma gli algoritmi dei vari siti, Spotify, Youtube, fanno sì che sia ancora più difficile avere uno spazio, vengono posti in evidenza sempre i soliti nomi e per avere visibilità o ti fai in quattro per condividere la tua musica ovunque, nei molti gruppi o sulle webzine come la vostra, oppure paghi. Inoltre, d'altro canto, Internet e i computer hanno dato la possibilità a tutti di registrare e pubblicare musica anche da casa e questo sovraffolla notevolmente il "mercato".

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Tutti noi come band apprezziamo moltissimo la fisicità del CD e ove possibile anche del vinile. Compriamo parecchi CD, ormai tutti noi ne abbiamo una piccola collezione, che comprende anche bootleg, e spessissimo frequentiamo le fiere del disco locali dove si trovano perle e tante persone disponibili. Li ascoltiamo prevalentemente con l'autoradio di solito. E' triste notare come questo mercato stia scomparendo, soppiantato da Spotify e simili.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Vorremmo essere un pilastro della scena Metal italiana, vorremmo calcare palchi più grandi dai quali lanciare i nostri messaggi, così da scuotere gli animi delle persone, stimolare in loro la critica, il loro lato ribelle. E vorremmo crescere artisticamente, magari con un produttore o un'etichetta discografica. Puntiamo sempre più in alto, soprattutto dal punto di vista della composizione.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Se volete ascoltare dell'Heavy Metal che vi faccia riflettere oltre che farvi pogare, correte ad ascoltare la nostra musica. Inoltre, se non avete un deficit dell'attenzione e per voi una canzone non perde attrattiva se dura più di 3 minuti. Siamo dei ragazzi che cercano di farsi spazio e di dire qualcosa in questo mare di banalità e ignavia.

Intervista di Jerico Articolo letto 936 volte.

 


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