Intervista Flash: The Void

The Void è il nome di una nuova realtà che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo come la pensano!!!

 

[MW] Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Demon :: Il nostro viaggio ha inizio nel 1998, ma l'attuale formazione si è consolidata solo nel 1999. All'inizio il nostro stile, seppur simile a quello attuale, era molto più cupo e più tendente al doom. Col passare del tempo e il crescere dell'esperienza, abbiamo acquistato una nostra personalità.

[MW] Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Questa è una domanda che molti ci pongono (a volte ce lo chiediamo anche noi.) e alla quale è sempre difficile rispondere. Infatti, le nostre culture musicali sono decisamente differenti. Tanto per farti alcuni esempi, Barniak predilige il metal estremo ad altri generi musicale, ma apprezza anche l'elettronica; Dimash ha una cultura prevalentemente hard rock e metal anni 80; Demon è forse il meno metallaro in quanto ascolta veramente di tutto, dai Cradle of Filth a Elisa, dai Dark Tranquillity a Steve Wonder, da Daniele Silvestri ai Death SS. Quindi, sebbene sia indubbio che tutte le nostre culture musicali finiscano nella nostra musica, è veramente difficile dire da quali bands siamo maggiormente influenzati.

[MW] So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Più che non facile, potrebbe essere molto lungo. Siamo davvero soddisfatti di "Remember", è il nostro lavoro più maturo, più omogeneo, quello che al meglio esprime la nostra musica e le nostre emozioni. Nel disco c'è tutto: oscurità, tristezza, rabbia. La nostra paura è che non possano esserci giudizi 'moderati'. Voglio dire, nei nostri lavori passati le critiche erano positive o negative, a seconda dei recensori, su determinate caratteristiche della nostra musica, come la scelta di melodie, armonie, la voce, i riff di chitarra. In 'Remember' queste caratteristiche raggiungono l'apice e la loro massima espressione, quindi temiamo che chi apprezzava quelle scelte rimarrà affascinato dal nostro cd, mentre che storceva il naso sarà tentato di gettarlo direttamente nella spazzatura.

[MW] La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Dire qualcosa in più oggigiorno è veramente difficile, perché crediamo che tutto sia già stato detto da diverso tempo. Quello che si può fare è cambiare il modo con cui lo si dice. Noi pensiamo che la nostra musica possa farlo, che sia un approccio al metal diverso da quello fin'ora usato dagli altri. A nostro parere, l'originalità della nostra proposta sta nella scelta delle armonie e negli arrangiamenti, nell'uso che facciamo delle tastiere, nelle polifonie degli accordi che riusciamo a realizzare facendo lavorare insieme chitarre, basso e tastiere, pur suonando parti che, prese singolarmente, sono semplici, e pur suonando un genere in cui la polifonia degli accordi è quasi sempre stata lasciata da parte per non perdere aggressività e impatto. A tutto questo va aggiunto il mix di tristezza (caratteristica sicuramente predominante della nostra musica, che ci ha portato a definirla 'tragic metal') oscurità e rabbia. In pratica, nonostante la modernità della nostra proposta, cerchiamo anche di guardare al passato, a quando il metal è nato come urlo di rabbia e disperazione nei confronti di una società e un mondo che non riusciva a capire ed accettare.

[MW] Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Ci sono veramente tanti gruppi. Ad essere sinceri, c'è tanta merda in giro: gruppi che non hanno nulla da dire, che si fossilizzano su generi chiusi e monotematici, gruppi dotati di tecnica incredibile ma che si limitano a suonare 4 accordi (sempre gli stessi) e a fare dello sfoggio di abilità il loro punto di forza. Il metal, e la musica in genrale, è emozione, è espressività e sinceramente ci siamo stufati di sentire sempre le stesse cose, la stessa freddezza. Tutto questo danneggia, ovviamente, i gruppi che invece meriterebbero di emergere e che vengono guardati con dubbio e sospetto proprio perché non propongono la musica che 'va per la maggiore'. Non sto parlando di noi, in questo momento. Parlo di alcune band che hanno talento, che hanno molto da dire e hanno ottime idee su come dirlo, ma che vengono costrette nell'ombra e, spesso, finiscono per sciogliersi proprio perché i loro sforzi non vengono premiati. Non so se hai mai sentito i Revenant. Erano una band di Genova che raramente era riuscita ad uscire dalla Liguria e che si è sciolta l'anno scorso. Da loro abbiamo imparato molto e crediamo che abbiano lasciato un'impronta importante nella musica genovese. Peccato che tra poco saranno dimenticati e che molti non li abbiano nemmeno conosciuti.

[MW] La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Vorremmo cancellare diversi concerti praticamente deserti. Vedere che nessuno viene a sentire la tua proposta è quanto di peggiore possa capitare, ti scoraggia, ti fa pensare che i tuoi sforzi siano inutili, ti toglie fiducia in te stesso e nelle tue capacità. Vorremmo anche cancellare certe opinioni negative 'gratuite', che non cercavano di spiegare in cosa potevamo migliorare, ma si limitavano a dire che facevamo schifo. Anche questo è demoralizzante, anche perché se vuoi continuare a suonare devi piacere alla gente, e se la gente non ti dice perché non piaci non puoi migliorare. Tutto il resto, invece, lo ricorderemo per sempre: la collaborazione col nostro ex chitarrista Iron, la registrazione del primo demo, i primi concerti, le collaborazioni con altri gruppi, la collaborazione con Tommy Talamanca, le registrazioni di 'Farewell' e 'Remember' nei nostri studi casalinghi, le difficoltà con la line up che abbiamo affrontato e superato; tutte queste esperienze ci hanno fatto crescere come band ma ancor di più come persone. Sono ricordi che non si possono cancellare.

[MW] Come giudicate il veicolo "internet" per la promozione della scena musicale?

Internet è un mezzo indubbiamente potente, ma ha due facce. Il suo problema è che inizia ad essere inflazionato. Cioè, se non hai un sito internet ormai sei praticamente invisibile; ma anche se ce l hai è difficilissimo trovarti e notarti, a meno di passaparola vari. Lo stesso vale per i tanto discussi mp3. Sono utilissimi per far conoscere la tua musica (e con l'avvento della bande larghe ormai si può essere più generosi con le compressioni) ma capisco perfettamente la paura di chi è sotto contratto: ormai sappiamo quanto costa in denaro e sacrifici registrare un disco e regalare tutti questi sacrifici, per coloro che della musica fanno il loro lavoro e che grazie alla musica portano a casa la pagnotta, può essere veramente demoralizzante.

[MW] Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Internet è un mezzo indubbiamente potente, ma ha due facce. Il suo problema è che inizia ad essere inflazionato. Cioè, se non hai un sito internet ormai sei praticamente invisibile; ma anche se ce l hai è difficilissimo trovarti e notarti, a meno di passaparola vari. Lo stesso vale per i tanto discussi mp3. Sono utilissimi per far conoscere la tua musica (e con l'avvento della bande larghe ormai si può essere più generosi con le compressioni) ma capisco perfettamente la paura di chi è sotto contratto: ormai sappiamo quanto costa in denaro e sacrifici registrare un disco e regalare tutti questi sacrifici, per coloro che della musica fanno il loro lavoro e che grazie alla musica portano a casa la pagnotta, può essere veramente demoralizzante.

[MW] Cosa vuole fare il vostro gruppo "da grande"?

Utopicamente, vorremo diventare rockstar piene di soldi donne, macchine e ville. Meno utopicamente vorremmo riuscire a vivere con il nostro gruppo, grazie a concerti e vendite di CD. Più realisticamente, ci basterebbe riuscire a continuare a suonare, a far conoscere ed apprezzare la nostra musica in Italia, magari anche fuori Italia, conciliando la musica con i nostri lavori (perché vivere di sola musica, soprattutto il nostro genere, è davvero difficile). Un po' meno realisticamente, io e Barniak vorremmo vivere di musica in generale, magari riuscendo a mettere su uno studio di registrazione nostro, facendo i fonici, suonando come session men per altri artisti.

[MW] Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Speriamo davvero che 'Remember' piaccia alla critica e al pubblico. Crediamo molto in questo CD, e vorremmo che fosse un biglietto da visita che ci faccia notare a qualche etichetta e ci permetta di suonare in più regioni possibili, in modo da portare la nostra musica a tutti quelli disposti ad ascoltarci

Intervista di Tatta Articolo letto 782 volte.

 


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