Intervista: Zippo

Nessuna Descrizione Dopo gli inferno, ecco un'altra buona band proposta dalla interessante label subsound records: gli zippo, qui intervistati. buona lettura!

 

Ciao Ragazzi, desidero complimentarmi con voi per il vostro nuovo “The Road To Knowledge”. Parliamo un po’ di questo vostro ultimo album.

Dave :: Nasce da una gestazione molto sentita e articolata. A differenza del debutto, contiene pezzi composti con maggior criterio, abbiamo anche cestinato brani interi semplicemente perchè non rispecchiavano il mood che ci interessava ricreare. Siamo stati esigenti con noi stessi e col senno di poi possiamo dire di essere soddisfatti del risultato finale.

So che il disco è un concept, che pur leggendo i testi rimane (forse volutamente) un po’ nebuloso. Vi andrebbe di descrivercelo?

Dave :: Può risultare nebuloso per chi non è al corrente dell’argomento trattato. Chiunque abbia invece letto “Gli Insegnamenti di Don Juan” di C. Castaneda, potrà sicuramente ritrovare una fedele trasposizione dell’opera scritta in opera musicale. La storia verte intorno al cammino di conoscenza secondo la saggezza degli indiani Yaqui. Il tema portante riguarda la scelta di una strada da percorrere. Per riconoscere quella giusta è però necessario interrogare il proprio cuore. Anche questa risposta è nebulosa, ma sono sicuro che l’ascoltatore attento saprà carpirne il senso; ci vuole pazienza, non è un disco di facile ascolto.

Il nuovo album presenta degli sviluppi compositivi rispetto al precedente “Ode To Maximum”. In che cosa vi sentite più evoluti, sia musicalmente che a livello di testi?

Sergente :: Quando si registra un concept, hai qualcosa da dire, quindi si ha una visione di insieme più armoniosa e chiara; ci siamo sforzati di rendere il più coerente possibile le musiche con i testi e viceversa. Trasmettere un emozione attraverso la musica, la quale doveva essere più vicina possibile alla nostra interpretazione del libro. Sicuramente è stato questo che ci ha fatto "evolvere".

C’è stato un cambio di formazione nella vostra line-up. Presentateci il vostro nuovo chitarrista.

Sergente :: Devis Ercole! Già conosciuto in ambito metal per la sua militanza nella band Sothis. Sicuramente un bravissimo chitarrista, una bravissima persona e matto! Si è integrato immediatamente come musicista e a livello umano: possiamo ufficialmente dire che è il nostro nuovo chitarriere!

Il vostro primo full-length è uscito autoprodotto e tale è rimasto. Pensate di ristamparlo o ne siete ancora orgogliosi?

Dave :: “Ode To Maximum” rimane un istantanea di un periodo, avevo 19 anni e non sapevo come la gente avrebbe reagito. Per fortuna l’interesse intorno alla band è andato sempre crescendo, il nostro debutto quindi non è passato inosservato. Non si è mai parlato di una ristampa e non so dirti se verrà mai ristampato, in ogni caso potete sempre trovarlo ai nostri concerti e include dei cavalli di battaglia come “The Elephant March”, che credo ci accompagneranno per sempre.

Pochi lo sanno, ma la prima (dimenticatissima) fase degli Zippo era quella di una punk band con testi pure abbastanza demenziali. Cosa vi ha portato a questa svolta verso le sonorità che oggi proponete?

Sergente :: Dave e Ferico non erano ancora parte degli ZIPPO, in quel periodo la formazione era composta da Silvio Spina (chitarra e voce), Tonino Bosco (basso), io (Sergente) alla chitarra e alla batteria Alfonso Checchia. Poi tra un concerto e l'altro ci siamo persi per strada Alfonso e al suo posto è subentrato mio fratello Ferico. Cambiando batterista cambiava anche il sound che si faceva più cattivo, quindi si sentiva l’esigenza di un cantante più adatto, Dave. Con l'entrata di una nuova voce, io e Silvio avevamo più libertà chitarristiche e contemporaneamente iniziavamo ad ascoltare i Kyuss che hanno totalmente catturato le nostre orecchie e le nostre composizioni, fino al giorno in cui abbiamo abbandonato il punk demenziale per intraprendere "la dura legge del DO!"

In sede di recensione ho scritto che preferite, attraverso l’uso di una metafora, suonare complessi, introspettivi e pure un po’ acidi, piuttosto che fare brani da mazzata rock dall’inizio alla fine. Come mai? E' una scelta ben precisa o è un aspetto della vostra musica non ancora sviluppato?

Sergente :: Sicuramente è un aspetto che vogliamo approfondire. Nel nostro nuovo lavoro “The Road To Knowledge” abbiamo tentato una composizione più graduale, si parlava di flusso, quindi di un elemento che rendesse il pezzo più personale, più nostro; un marchio stilistico/musicale che facesse capire che quelle note erano suonate dagli Zippo. Per quanto riguarda l'acidume, credo si tratti di un aspetto caratteriale che ci distingue come persone. La psichedelia adatta al disco era sicuramente acida pesante da "badtrip", com’è anche il nostro modo di scherzare tra di noi: dopotutto ci conosciamo da una vita e abbiamo viaggiato molto insieme.

Vedo che da live vi muovete veramente parecchio! Considerate l’underground rock/stoner/doom italiano avviato? Quali sono secondo voi i gruppi italiani che più piacciono e che hanno potenziale?

Dave :: Spesso circoscrivendo la provenienza di band affini all’interno di una “scena” nazionale si rischia di ghettizzare tali band. Reputo che tale musica in Italia sia viva più che mai e che non abbia nulla da invidiare al resto d’Europa, e non parlo solo di band come gli Ufomammut, i quali hanno un nome ben consilidato, ma di molte altre che, a forza di lavorare nell’ombra stanno pian piano ottenendo dei risultati: gli Zippo sono tra questi. Voglio consigliarvi inoltre Doomraiser, Last Minute To Jaffna, Keep Out, Godwatt Redemption, ma la lista sarebbe più lunga.

Quali sono stati: 1) il vostro miglior concerto; 2) il gruppo o i gruppi con cui vi siete maggiormente divertiti a suonarci insieme; 3) la vostra migliore soddisfazione mai ricevuta (deal con la Subsound Records a parte)?

Dave :: Sul miglior concerto non saprei dirti esattamente; a livello di soddisfazione personale, quelli in compagnia di gente come Brant Bjork, Witchcraft, Orange Goblin; a livello di presa sul pubblico senza dubbio le ultime due volte a Budapest. I gruppi con cui ci siamo divertiti maggiormente in giro: i magiari Stereochrist, quei matti dei Doomraiser, i Last Minute To Jaffna con i quali abbiamo in cantiere un progetto collettivo; anche con Stonebride e Unhold abbiamo riscontrato un’affinità piuttosto elevata. Sicuramente entreranno a far parte di questa categoria anche The Orange Man Theory, nostri compagni di etichetta, coi i quali partiremo per un tour europeo a breve. La nostra migliore soddisfazione, sembra una cazzata, ma è stata trovare gente in giro che conosce a memoria le nostre canzoni.

Ultime parole famose!

Sergente :: Terrha ferrha!
Dave :: Chi mi ama, mi segua.

Intervista di Snarl Articolo letto 2383 volte.

 


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