Intervista Flash: Darkhold
Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?
In verità non siamo “artisti” di primo pelo nell’ambiente metal italiano, veniamo da esperienze passate in band longeve quali i Methedras, o anche da band meno longeve ma altrettanto importanti quali Nefastis, Self Disgrace e Syndrome, quindi il nostro esordio nel mondo underground del metal italiano si perde un po’ nella notte dei tempi; il progetto Darkhold invece è nuovo di zecca ed è ciò che ci rappresenta al meglio oggi come oggi, senza ombra di dubbio: è un progetto heavy thrash con sfumature groove, che partendo dal principio di Peccato come concetto assoluto e primigenio, attraverso il tempo e lo spazio ma oltre gli stessi in eterno, costruisce un percorso di analisi e possibilità di redenzione attraverso la sofferenza, la presa di coscienza, l’espiazione della colpa e l’auto redenzione dal Peccato stesso (che si eleva a qualcosa di assoluto), percorso che non sempre ha un lieto fine, anzi.
Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?
Il nostro è un viaggio attraverso la musica che ci ha formato, partendo dagli anni ‘80 con il suo metal classico ma di immediata presa e comprensione ma influenzato sia dalle sferzate thrash degli stessi anni sia dai primi movimenti alternativi groove dei primissimi anni ‘90: rientrano quindi di diritto tutte le band thrash di caratura e livello degli anni 80, sia per il gusto sia per le scelte stilistiche, senza dimenticare le sfumature groove che già iniziavano a manifestarsi alla fine di quella decade.
So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?
Tales From Hell, il nostro album d’esordio pubblicato dalla Ghost Record Label a fine marzo 2023, ci ha dato a livello personale una nuova linfa vitale, sia come persone sia come musicisti, regalandoci la possibilità di una libertà compositiva che nelle precedenti band non avevamo per una serie di motivi: nessuna fretta, nessun paletto, nessun preconcetto, solo spontaneità senza calcoli o imposizioni, un processo certamente lungo per affinare ciò che non ci convinceva a livello artistico ma sicuramente votato ad avere un prodotto che ci potesse soddisfare al centopercento.
La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?
Parliamoci chiaro, oggi come oggi non inventa più nulla nessuno o quasi a livello musicale, la fiaba dell’America è vecchia come il cucco e quindi le contaminazioni continue o i revival rivisitati sono all’ordine del giorno e in alcuni casi spaccano davvero e sono pure meglio di alcuni originali (perché anche negli 80’s non era tutto oro quello che luccicava, ma qualcuno ci credeva comunque); ciò che piuttosto dovrebbe differenziare le une dalle altre le band odierne credo sarebbe il messaggio che potrebbe passare dai testi delle loro canzoni, il contesto della creazione di un album, ciò che in pratica un brano vuole trasmettere e veicolare: non tanto per spiccare nel marasma della musica odierna, concetto che lascia il tempo che trova appunto per l’inflazione delle uscite settimanali, ma per fare riflettere, aprire le menti, creare dialoghi e trovare soluzioni ed evoluzioni, un po’ come faceva il thrash metal nella prima parte della sua storia, quando toccava argomenti come la droga, la guerra, la politica, la famiglia, la comunità, la religione. \r\nQuesto credo sia il percorso da seguire e questo è sicuramente ciò che il nostro progetto vuole perseguire, attraverso una metafora, un’allegoria o una similitudine, ma l’importante è che le coscienze vengano smosse: tutto ciò ci ha permesso di creare un mondo nuovo e originale in cui il libro dei Peccati, il Darkhold appunto, possa trovare terreno fertile per generare “mostri” la cui radice è in verità insita nell’animo umano e nelle sue bassezze più profonde, in modo da risultare come un monito per tutti gli uomini che oggi possono chiamarsi tali e per le generazioni future, alle quali si rischia di lasciare un mondo ben più marcio di quello che sembri.
Cosa pensate del panorama underground nazionale?
Personalmente credo che ora più che mai, nonostante la scena metal italiana sia inflazionatissima (quindi ahimè piena anche di personaggi e di band con poche idee personali, con tanto ego, tanta immagine ma poca sostanza musicale, con poco studio e troppa cialtroneria), le band valide, originali, preparate, con un progetto serio, creativo ma studiato e non fatto tanto per, siano tante, più che nei decenni precedenti, e assolutamente meritevoli di attenzione e di attenzioni: devono essere capite, supportate, coccolate, protette dalle invidie di chi crede che basti suonare, anche male, uno strumento per poter arrogarsi il diritto di meritare un palco più o meno grosso, quando in verità l’unica via per determinati personaggi dovrebbe essere quella di capire il perché sia il caso di smetterla, smetterla sul serio e apprezzare invece chi ne sa davvero e chi ha un’idea; perché avere un’idea oggi e la base di ogni creazione degna di questo nome e che meriti rispetto: le idee possono anche essere non vincenti, non è obbligatorio, ma non possono basarsi sull’approssimazione, sul credere che semplicemente facendo casino o rumore dissonante si possa dire di aver creato musica… La musica italiana, soprattutto in ambiente metal, merita tanto rispetto, e i primi a doverlo capire sono proprio le persone che ne fruiscono quotidianamente, che dovrebbero imparare a capire la differenza tra chi scimmiotta per diventare famoso in rete o sui social e chi invece apporta idee vere e concrete, che poi dal vivo fanno la differenza sempre e comunque.
La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?
Siamo vecchie volpi, e pure un po’ attempate a livello anagrafico, ma con idee e argomenti assolutamente nuovi e duraturi, il tutto in una realtà appena nata come lo è il progetto Darkhold: certamente ognuno di noi vuole fare valere le proprie ragioni e le proprie idee, col tempo stiamo imparando a trovare un metodo comunicativo comune e un equilibrio interno che ci permetta di muoverci verso gli obiettivi che ci poniamo in modo costruttivo e concreto, quindi fino a ora non cancellerei nulla di tutto ciò che ci è successo, sia in positivo (molto) sia in negativo (pochissimo), sempre sperando che le cose vadano per il meglio.
Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?
Non ho mai condannato questo nuovo sistema di fruizione musicale, come non ho mai condannato il passaggio dalle cassette ai cd come formati audio per sentire musica; io stesso, oltre a comprare a prescindere album di band che mi interessano da sempre, sono comunque invogliato ad ascoltare il loro operato prima dell’acquisto attraverso prevalentemente You Tube, e di certo se non mi piace lo esprimo liberamente, senza ogni volta essere schiavo, a priori e a prescindere, delle loro produzioni passate e della loro storia scolpita nella musica per sempre. Certo è che se uno scivolone inizia a diventare un nuovo trend o un nuovo percorso musicale, allora molto semplicemente ascolto altro, non mi metto certo a fare polemica sul cambio di gusti di una band, piuttosto lo faccio se una band smette di suonare decentemente, ma in questo casi si ritorna al discorso precedente e il tutto lascia poi il tempo che trova. La divulgazione moderna della musica è un’arma a doppio taglio a volte, ma se usata con intelligenza può permettere a una band di raggiungere posti lontanissimi con un click e di fare ascoltare la propria musica in un attimo, permettendo un confronto più ampio con altre persone su un album o un brano con una immediatezza che, se non troppo frettolosa, può dare ottimi frutti.
Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?
Comprati pochi ormai, anche perché le spese generali sono tante quindi il numero è drasticamente calato, ma dipende principalmente dalla concentrazione delle uscite a seconda dei mesi: ci sono periodi in cui se ne prendo uno al mese è un miracolo, ci sono però altri periodi in cui in un mese hai almeno 5-6 uscite interessanti e meritevoli, quindi in quei casi il portafoglio piange ma il cuore si riempie di gioia, anche perché poi personalmente ascolto tutto ciò che compro (oltre a quello che non compro, io a prescindere ascolto tutto), sfogliando i libretti, leggendo i testi, ammirando le grafiche, in pratica come si faceva una volta ma con molto meno tempo a disposizione.
Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?
Ahahahah, in verità vorremmo la pensione, siamo già belli stagionati noi… A parte gli scherzi, sicuramente vogliamo continuare a raccontare la storia che il progetto Darkhold ha avviato con Tales From Hell, un album che in verità è solo il primo tassello di un macro concept ben più ampio e articolato che si dipanerà su più album, con il leit motiv del Peccato come inesorabile situazione eterna attorno a quelli che ne saranno i protagonisti futuri, poi sicuramente vorremo continuare a suonare dal vivo un po’ ovunque, come stiamo facendo ora per la promozione dell’album, siamo aperti a qualunque tipo di proposta live, quindi vedremo cosa ci riserverà il futuro.
Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!
Grazie a tutta la redazione di MetalWave per l’interesse nei nostri confronti e nel nostro progetto e per lo spazio che ci avete concesso in questa fantastica intervista, vi aspettiamo a uno dei nostri prossimi live in giro per l’Italia, tenete d’occhio le pagine Facebook e Instagram perché ci saranno molti aggiornamenti a breve, non vediamo l’ora di svelarveli uno dopo l’altro, e non dimenticate di rimettere i vostri peccati al Darkhold.
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