Intervista: Ivory Moon

Nessuna Descrizione Signore, signori e rozze bestie delle oscurità cavernose della terra, oggi siamo qui per presentare una nuova intervista, in compagna degli Ivory Moon. gli Ivory Moon (luna d'avorio per chi non masticasse l'inglese) sono un gruppo di power metal con influssi sinfonici che proviene dalla roma piena di storia pronti a sfoderare le loro capacità orchestrali anche tramite alcuni accenti prog. Con alle spalle due album che a giudicare da una piccola ricerca hanno diviso nettamente la critica in "niente male" e "niente" e un nuovo lavoro, Dark Times, di recentissima uscita, ci siamo messi in contatto con loro per raccogliere sensazioni e impressioni all'apparire all'orizzonte del loro nuovo disco.

 

Salve ragazzi, e benvenuti su MetalWave!

Grazie e complimenti per la vostra webzine.

Allora, partiamo con una piccola precisazione: voi affermate che il gruppo nasce con l'intenzione di suonare un metal "eclettico", dove gli influssi si mescolano secondo l'istinto del momento senza appoggiarsi a canoni prefissati, eppure la critica è unanime nel collocarvi all'interno del filone power (con le ovvie precisazioni). Siete d'accordo o preferireste un'altra definizione?

Sicuramente una parte del nostro sound riporta al filone power, così come l’uso della doppia voce maschile e femminile, tuttavia abbiamo dei pezzi con inserti prog, alcune atmosfere dark e alcuni brani li definirei più hard rock o classic metal che power. Insomma ci sentiamo liberi di comporre quello che più ci piace e ci ispira in quel momento.

Continuando sulla vostra storia, avete cambiato label per ogni album pubblicato... Come mai questa scelta? Fate fatica a trovare un buon rapporto, vi piacciono i cambiamenti o c'è di più?

In realtà è stato un crescendo. Abbiamo lavorato bene sia con Battle Hymns che con Ulterium, ma per ogni disco preferiamo affidarci a chi crede di più nel nostro progetto. Spider Rock è stata decisamente la miglior offerta che abbiamo ricevuto.

E come mai avete scelto proprio la Spider Rock Promotion?

Abbiamo conosciuto i ragazzi di Spider Rock anni fa e abbiamo anche suonato insieme una volta. Appena ho saputo che avevano aperto una label gli ho proposto il disco per un parere e loro sono stati entusiasti. Mi è piaciuta soprattutto la loro professionalità e l’impegno che ci mettono nel promuovere le band. Quando mi hanno chiesto se volevamo passare non loro, non ho potuto rifiutare.

Al contrario, sembra che abbiate buona compatibilità con Christian Ice... Come vi trovate con lui?

Come dico sempre Christian Ice è l’ottavo membro degli Ivory Moon. È coproduttore dei nostri lavori e coarrangiatore. La nostra è una simbiosi artistica veramente profonda, conosce i nostri gusti e noi i suoi, noi lo stressiamo e lui stressa a noi, insomma che possiamo volere di più?

E cosa potete raccontarci sul cambio avvenuto giusto in tempo per il vostro ultimo disco, l'arrivo della nuova cantante Gabriella Aleo?

Gabriella è una grande cantante e la sua voce si lega perfettamente a quella di Sandro e al sound della band. Il suo inserimento è stato naturale, come se ci fosse sempre stata. Colgo l’occasione per fare un grande saluto ad Elisa Pezzuto [la precedente cantante, ndr] per la sua attuale carriera solista.

A proposito di questo disco, diteci qualcosa sulla sua nascita. Una canzone che ha un significato particolare, un aneddoto, un'ispirazione... A voi la scelta.

Questo disco nasce come i precedenti principalmente dalle composizioni mie e di Davide, che poi vengono ampliate con le idee degli altri componenti della band. Anche Filippo ha lasciato il suo segno in Dark Time con la sua composizione Away. Un aneddoto divertente riguarda la composizione di Darkness, perché l’ispirazione mi è venuta mentre andavo a prendere mia moglie alla stazione e ho registrato sul cellulare il riff di chitarra e la linea vocale davanti a tutti sul binario.

Non negherò che la sensazione principale che si ha ascoltandovi e leggendo le impressioni della critica sia di un gruppo dalle grandi potenzialità, con alte competenze tecniche e dei momenti di vera bravura, ma che si trova ancora sulla via verso la completa maturità artistica. Pensate che questo sia una cosa positiva, che indichi la possibilità di crescere ulteriormente, oppure lo interpretate in un altro modo?

Penso che sia sicuramente una cosa positiva. Tranne Sandro e Gabriella, nessuno di noi fa il musicista come attività principale, per cui è normale che dobbiamo fare molta strada per migliorare ancora. Tuttavia penso che ascoltando i nostri dischi si capisca che la band sta maturando velocemente. Rispetto a “On the Edge od Time”, “Human Nature” è a un livello nettamente superiore e penso che “Dark Time” sia un ulteriore passo avanti. Siamo veramente molto soddisfatti di questo disco.

Il power metal moderno, specialmente nei gruppi emergenti, è un genere che soffre tantissimo di imitatori, persone che ripetono da anni a rotazione idee che cercano di essere uguali a quelle dei grandi nomi del genere. Voi quale direste che sia il vostro punto di forza, l'idea fondamentale, quello su cui puntate per emergere dalla massa?

Io penso che l‘importante sia scrivere buone canzoni che sappiano dare emozioni a chi le ascolta. Pochi sono stati nella storia della musica i gruppi che hanno rappresentato una svolta stilistica e invece molte sono le band che hanno scritto belle canzoni. Noi speriamo di rientrare nella seconda categoria. Ad esempio gli Hammerfall non hanno inventato nulla, eppure a me piacciono da impazzire.

Si è sempre più allargata nel mondo metal la tendenza a utilizzare basi registrate in sede live, specialmente in quello symphonic; che cosa ne pensate voi in proposito?

Penso che se ben usate possano ricreare le emozioni e le atmosfere presenti nel disco, ma noi preferiamo non usarle live. Ci piace che le canzoni on stage siano più dirette, più potenti e alcune volte più veloci. Live preferiamo esprimerci liberi da basi e sovra incisioni.

Allora, ora che il nuovo album è stato portato alla luce, quali sono i vostri prossimi progetti?

Ci piacerebbe partire per un tour e poter portare la nostra musica in giro per il mondo. Già con “Human Nature” avevamo firmato un contratto di distribuzione per il nord e sud america, ma non siamo riusciti ad andare in tour, chissà questa volta.

Grazie ancora agli Ivory Moon, e ricordiamo che se questa breve intervista ha stuzzicato la vostra curiosità li potrete ascoltare live al Jailbreak di Roma il 7 dicembre assieme ai Lunocode e a uno special guest. Ciao ragazzi, e grazie per essere stati con noi!

Si uniranno a noi e ai Lunocode anche i Blind Horizon, una band di Roma che suona un death prog molto tecnico. Sarà un bel concerto, vi aspettiamo tutti. Grazie a MetalWave per la vostra ospitalità e un saluto a tutti i lettori.

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Intervista di MrSteve Articolo letto 2611 volte.

 


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