Intervista Flash: Maysnow
Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?
Ciao a tutti, sono Daniele Rini, il cantante dei Maysnow, innanzitutto grazie a nome di tutta la band per lo spazio concessoci. rnIl nostro progetto è nato sul finire del 2016, quando venni contattato dal mio vecchio amico e chitarrista Roberto Vergallo (entrambi nei Silvered dal 2008 al 2010) che mi propose di fare di nuovo musica assieme. Accettai immediatamente e con grande entusiasmo. Da qualche tempo avevo inziato a comporre alcune canzoni nate dal dolore per la perdita del mio migliore amico Mimmo Angelini, morto il 5 maggio 2014. Il nome della band, gran parte dei testi e dei brani hanno infatti un legame diretto con questo tragico evento e con tutti i ricordi, i sogni, le emozioni e le riflessioni correlate.
Oggi la band comprende anche Nicola Lezzi (basso), Paolo Bianchi (synth) e Graziano Marra (batteria).
Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?
Le influenze sono varie e a volte quasi opposte fra loro, siamo infatti cresciuti con tonnellate di musica di tutti i generi, dal rock anni ‘70 al death metal melodico. Dovendo però entrare più nello specifico direi che le maggiori influenze provengono dal grunge rock degli Alice in Chains, dal progressive metal dei Tool e dall’alternative rock degli ultimi Anathema.
So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?
L’ultimo album “A Dream Within A Dream” (uscito tramite Sleaszy Rider Records il 4 ottobre 2024) è senza alcun dubbio il nostro lavoro più impegnativo e importante per diversi motivi. È un disco più maturo, in cui la nostra consapevolezza di band si è rafforzata, è un lavoro di ricerca sonora e di nuove sperimentazioni. È stato l’occasione perfetta per grandi collaborazioni a livello internazionale: Daniel Cavanagh (Anathema, Weather Systems) ha composto e registrato con noi “Another Chance”, Ragnar Zolberg (ex-Pain of Salvation, Sign) ha cantato e suonato su “Still Bleeding” e Daniel Cardoso (Anathema, Weather Systems) ha curato mixing e mastering di tutti i brani. La cover dell’album è una fantastica illustrazione dell’artista Anna Maria Testa che ha colto magistralmente l’atmosfera sognante del nuovo lavoro, sempre in bilico fra luci e ombre, speranza e dolore, composto da brani dove la melodia è sempre in primo piano.
La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?
Vero, la scena è inflazionatissima, per questo portiamo in giro con orgoglio la nostra proposta musicale, non ci piacciono le catalogazioni, suoniamo metal, suoniamo in acustico, abbiamo brani più heavy come altri più soft. Ci interessa quello che trasmettiamo, indipendentemente dal genere. Tutto ciò potrà anche portare con sé il rischio di non essere capiti, ma il nostro obiettivo non è quello di piacere a tutti, ma piuttosto quello di poter lasciare qualcosa a chi entra in sintonia con la nostra musica.
Cosa pensate del panorama underground nazionale?
Oggi il livello medio delle band underground si è alzato tantissimo, esistono realtà davvero valide in Italia e qualitativamente competitive a livello internazionale. Il problema è “solo” riuscire ad emergere dal marasma generale creatosi.
La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?
Non cancellerei nulla, neppure il periodo pandemico che, nella sua difficoltà e a volta tragicità, ci ha fornito gli spunti per iniziare a comporre il nuovo album.
Esperienze indelebili rimarranno l’esordio live, l’uscita del primo disco, la finale di Sanremo Rock 2020 sul palco del Teatro Ariston, le risate on the road con la band ed una miriade di altri momenti indimenticabili.
Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?
È Indispensabile e vitale. Il mondo è cambiato ed anche la musica con esso. Oggigiorno Internet è uno strumento potentissimo per la divulgazione dei propri brani, piaccia o no, siamo asserviti ad un sistema che non può essere ignorato se si vuole fare musica.
Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?
Non sono un grande acquirente di CD originali, ma ho le mie preferenze ed ogni tanto mi concedo un album di qualche band storica o nuova. Possiedo comunque la mia dignitosissima collezione e sono un ascoltatore seriale di CD!
Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?
Suonare, suonare, suonare, comporre sempre nuova musica e girare il mondo!
Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!
Grazie di cuore per aver letto fin qui e grazie MetalWave per questa opportunità.rnVi invitiamo a seguirci sui nostri profili ufficiali o a visitare il sito http://www.maysnow.it nella cui sezione merch potete trovare i nostri 2 album e le nuove t-shirt targate Maysnow.
Supportate le band underground!
Ci si vede on the road.
Hornz up!
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