Intervista: Metaphysics

Nessuna Descrizione Abbiamo fatto due chiacchiere con i Metaphysics, band laziale che da poco ha pubblicato il suo primo disco, "Beyond the Nightfall", un disco prog, alla "vecchia" maniera. Sentiamo cosa hanno da dirci...

 

Salve ragazzi, come ogni intervista che si rispetti è il momento dei convenevoli: diteci chi siete, da dove venite e quando è partito il progetto Metaphysics.

Un saluto a tutti voi di Metalwave.it e a tutti i vostri lettori.
Il progetto Metaphysics è partito nel 2005 (vi risparmio qualche anno di biografia) e si è concretizzato il 27 Luglio di quest’anno con la pubblicazione del nostro primo disco
“Beyond The Nightfall” per l’etichetta SG Records. Di seguito la line up del disco:

Davide Gabriele – Voce
Davide Perruzza – Chitarra
Marco Aiello – Batteria
Matteo Raggi – Basso
Gabriels – Tastiere
Andrea De Paoli (Labyrinth) – Special guest alle tastiere soliste.

Personalmente e come musicisti quale è stata la vostra formazione artistica?

La nostra formazione artistica è stata piuttosto eterogenea. Abbiamo tutti studiato con vari insegnanti privati e in scuole (Marco e Matteo, ad esempio, hanno anche frequentato Percentomusica a Roma). Credo comunque di poter dire che come per ogni musicista il ruolo principale lo abbia svolto e lo svolga tuttora la profonda passione per la musica, l’unicità del rapporto che ogni musicista instaura col proprio strumento, le varie esperienze su campo e gli ascolti fatti.

Parliamo della vostra prima esperienza in studio: “Beyond The Nightfall”, dateci maggiori dettagli sulla genesi dei suoi pezzi.

“Beyond The Nightfall” rappresenta la sintesi del nostro percorso musicale più o meno dal 2008 ad oggi. Al suo interno ci sono brani scritti in un intervallo di 3 anni circa e che quindi riflettono i cambiamenti avvenuti in ognuno di noi e conseguentemente nella band.
Probabilmente non siamo stati rapidissimi nella scrittura, ma a noi piace pensare che “Beyond the Nightfall” necessitasse esattamente di tutto il tempo che abbiamo impiegato per completarlo e ne siamo estremamente soddisfatti.

Come solitamente accade, nel progressive metal i testi hanno una parte preponderante nella stesura di una canzone, parlateci dei temi che trattate, quello che volete comunicare e cosa volete che arrivi a chi vi ascolta.

I temi dei nostri testi sono diversi e prendono spunto principalmente da situazioni reali e concettuali. Ad ogni modo c'è un’immagine che abbiamo tenuto sempre presente e che abbiamo cercato di accennare in qualche titolo: quella di un uomo che al buio quasi istintivamente tende le mani in avanti e avanza in cerca di qualcosa… e se tutto ciò che cercasse fosse alle sue spalle? A volte dovremmo solo fermarci ad apprezzare quello che abbiamo già e smetterla di cercare altro.

Come è lavorare in studio con Simone Fiorletta?

Lavorare in studio con Simone è fantastico. Ormai siamo amici da tanto, ma ci stupiamo sempre di come riesca a coniugare un’estrema efficienza e professionalità con un’atmosfera profondamente rilassata. Non ha prezzo lavorare con qualcuno che riesca a rendere reali e concrete le proprie idee in ogni minima sfumatura e addirittura a migliorarle. E’ per questo che v’invitiamo tutti ad ascoltare “Beyond The Nightfall”, per rendervi conto di cosa è in grado di creare!

Parlateci del vostro sound: quali sono le direzioni che avete intrapreso e che vorreste intraprendere?

Sono contento di questa domanda e allo stesso tempo mi dispiace non poterti rispondere fino in fondo. A tal proposito sta succedendo qualcosa d’importante, di cui siamo molto soddisfatti e di cui per ora non possiamo dire molto. Posso dirti comunque che abbiamo ripreso a scrivere musica ed abbiamo già alcuni brani pronti per il nostro prossimo disco.

Tipicamente come parte la stesura di una vostra canzone? Quale iter seguite, se ce ne è uno

In genere è il nostro chitarrista (Davide Perruzza) a comporre la musica dei nostri brani, mentre l’autore dei testi è il nostro cantante (Davide Gabriele), spesso in coppia con Davide (Perruzza). La maggior parte delle volte nasce prima la musica e successivamente testo e linee vocali, altre volte, invece, i due processi procedono di pari passo.
Ciò che rimane costante è la fase d’arrangiamento in cui cerchiamo un po’ tutti insieme di far funzionare le cose al meglio.

Essere musicisti in Italia non è semplice, voi come vi ponete a riguardo? Riuscite a fare della musica la vostra vita o dovete scendere a compromessi?

Indiscutibilmente fare il musicista in Italia non è certo la strada più semplice, se poi aggiungiamo che molte persone (troppe) non lo ritengono nemmeno un lavoro al pari d’altri impieghi la cosa diventa ancora più frustrante. Dal canto nostro abbiamo tutti degli impieghi, che sia lavoro o università. Questo ci permette di dedicarci alla musica con estrema passione, liberi da ogni costrizione o compromesso.

Dateci la vostra visione dell'attuale scena italiana, prog e non, sentite che ci sia qualcosa che bolle in pentola?

Chiunque abbia un minimo di familiarità con la scena musicale italiana saprà come me che abbiamo musicisti, band ed esponenti del settore di livello altissimo. Credo che in Italia abbiamo da sempre tanta carne al fuoco e che il vero problema sia l’esterofilia che contraddistingue troppi di noi.

Attualmente la definizione di progressive metal si sta spostando su sonorità che sono decisamente distanti da voi. Bands come Opeth, Periphery, The Faceless, Mastodon sono considerati adesso progressive. Voi come vi ponente a riguardo? Sentite che potreste essere influenzati da questo nuovo trend?

Hai perfettamente ragione. Le connotazioni del progressive stanno sempre più cambiando e spostandosi verso gruppi come quelli che hai citato. Su tutti, band del filone djent, come i Periphery, probabilmente rappresentano il nuovo trend. Per quanto ci riguarda, non c’è mai interessato troppo in che direzione soffiasse il vento. Quello che c’è sempre interessato è fare la nostra musica, quella che ci viene naturale. In questi casi non si dovrebbe scegliere che strada seguire bensì comprendere e accogliere la propria e non cercare a tutti i costi di farla coincidere con i trend del momento.

Domanda provocatoria: Il progressive metal dei Dream Theater e dei Symphony X, giusto per citarne alcuni, è finito?

Non credo che quel progressive sia finito e probabilmente non lo sarà mai. Ci sarà sempre chi ascolterà quei dischi per la prima volta, chi li riascolterà per l’ennesima e anche chi non li ascolterà mai. Sarebbe più giusto dire che forse quella concezione di progressive non è più “attuale” per alcuni ascoltatori e ciò riporta la nostra attenzione ad una condizione ovvia e inevitabile: qualsiasi cosa si faccia indipendentemente dalla qualità non sarà mai adatta a tutti.

Chiudiamo con ulteriori convenevoli: Salutate i nostri lettori e dateci qualche informazione per chi volesse raggiungervi, anche solo per una birra.

In primo luogo ci teniamo davvero a ringraziare voi di Metalwave.it per questo spazio e tutti i vostri lettori per aver avuto la pazienza di leggere quest’intervista. Cogliamo l’occasione per ringraziare anche i marchi che ci supportano: Schecter Guitar Research, Gold Music, InTuneGP, Vic Firth e UFIP. Chiunque volesse può contattarci su:

http://www.facebook.com/metaphysicsband
http://www.youtube.com/MetaphysicsBand
http://www.myspace.com/metaphysicsofficial

Speriamo di incontrarvi tutti live!!!!

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Intervista di BlackWingAngel Articolo letto 1980 volte.

 


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