Intervista: Red Sky

Nessuna Descrizione Red Sky lo abbiamo già incontrato "discograficamente parlando" in ben due occasioni. ora è tempo di farci una chiacchierata cercando di svelare elementi propri del progetto in sè. abbiamo scambiato due parole con un disponibile mastermind. buona lettura a voi!

 

Red Sky, sei un mastermind di un progetto molto interessante che porta il tuo nome. Tra il 2010 e quest’anno in corso abbiamo avuto modo di conoscerti musicalmente e di certo il secondo lavoro, “Origami”, ci ha permesso di approfondire maggiormente la tua ricerca musicale. Come stai vivendo gli strascichi di questi due bei dischi che hai prodotto?

Ciao a tutti e grazie dei complimenti. In questi due anni mi sono evoluto molto e mi sto evolvendo tutt’ora nei pezzi nuovi che sto componendo, il mio songwriting è cambiato, le mie esibizioni live sono cambiate e persino la mia strumentazione è cambiata dato che sono appena passato a una 7 corde.
Il pubblico sta apprezzando la mia musica, quindi vado avanti e non mi fermo mai per cercare di migliorare sempre di più e aumentare la mia fan base.

Se affermassi che forse “Origami” è un album più maturo rispetto a “Tra l’Ombra e l’Anima” saresti in qualche modo d’accordo nonostante l’indubbia dose di entusiasmo contenuta nel secondo dei due, quindi primo cronologicamente?

“Tra l’ombra e l’anima” è stato un Ep “magico” per me, perché oltre a essere il mio primo lavoro come Red Sky, i brani contenuti in esso avevano qualcosa di particolare che mi ha permesso di creare una serie di altri brani partendo da piccoli pezzi di quelli: è come se ogni nota di quelle canzoni fosse messa nel posto giusto e sensata, cosi sensata da poter dar vita ad altri brani ancora. Per fare un esempio, il giro di “Chiudi gli occhi”, è lo stesso da cui è nata in pochi minuti “E poi silenzio”, e di conseguenza “E poi silenzio pt.2”. Nonostante ciò,s ono d’accordo anche io che “Origami” è più maturo, contiene anche più strumenti e non offre solo strumentali. Il mio songwriting è cambiato in questi mesi e tutt’ora sta evolvendo in qualcosa che mi sta trasformando sempre più in un compositore e sempre meno in un chitarrista. Il mio unico scopo ormai è creare qualcosa che emozioni il più possibile chi ascolta, che questo compito lo svolga una chitarra, un synth o un violoncello per me non fa più differenza.

Parliamo dell’aspetto tecnico. Che sei chitarrista ormai è appurato ma sei anche polistrumentista. Quali e quanti strumenti suoni e quali modelli?

Mi piacerebbe essere polistrumentista ma purtroppo non lo sono…so suonare un po’ la batteria e sto imparando a cantare, ma per il momento l’unico strumento che so suonare abbastanza bene è la chitarra. Riguardo le canzoni di “Origami” ho composto tutto io, ma per quanto riguarda l’esecuzione e la registrazione ho collaborato con una serie di musicisti che mi hanno aiutato in questo arduo compito.

Andando a parare nella sfera della competenza musicale prettamente tecnica, sei autodidatta oppure hai imparato in qualche scuola di musica/conservatorio etc.?

Ho studiato per un paio d’anni nella scuola civica del mio paese, ma quel tipo di studio mi annoiava e ho deciso di continuare da solo. In tutto suono da 8 anni circa, e nonostante ogni tanto provi a tornare a studiare, finisce sempre che rinuncio…quando suono devo divertirmi, lo studio concepito come cosa seria e noiosa non riesco ad accettarlo. E’ come a scuola, molte materie sono affascinanti ma te le insegnano talmente male che sembrano brutte e inutili.

Giungendo fino al personale: quali sono i tuoi ascolti preferiti? E tra questi compaiono i tuoi “mentori musicali” ? Se sì, quali?

Io cerco di ascoltare un po’ di tutto, anche se i miei generi preferiti ultimamente sono il melodic death e il rap. So che non c’entrano niente uno con l’altro ma per me invece sono due lati di una stessa medaglia e nel caso del rap italiano, quando è fatto bene, è poesia moderna. Al di là di questo i miei punti di riferimento sono Satriani, Buckethead e Einaudi, in quanto con poche note riescono a emozionare tantissimo, senza inutili virtuosismi. Oltre a loro mi piacciono molto anche Alcest e simili.

E i libri? Quali sono le tue letture favorite? Esse condizionano in modo attivo i concept che scrivi? Se sì in che modo?

Il mio libro preferito è l’Hagakure, anche se ultimamente sto cercando di approfondire la conoscenza della fisica e dell’universo perché mi ha sempre incuriosito. Per un’artista ogni cosa può influenzare, io personalmente sono influenzato maggiormente dai miei sentimenti,d alla morte e dalla cultura giapponese/orientale.

Come descriveresti un tuo concerto, utilizzando tre aggettivi?

Teatrale, Poetico, Artistico.

Progetti per il futuro? Tour, altri album in arrivo? Qualcosa bolle in pentola?

Al momento mi sto occupando di promuovere Origami e i videoclip che lo stanno accompagnando. E’ appena uscito il video di “Ti ho sfiorata nei miei sogni”,g irato e diretto da Caelestis, artista napoletano con cui ho instaurato una collaborazione ormai da qualche mese e nel frattempo compongo, suono in giro, cerco di farmi conoscere.
Oltre a questo a breve partirà il progetto Ideogram, di cui non posso ancora rivelare nulla, ma di cui sono molto orgoglioso e con cui ci faremo notare sicuramente.

Abbiamo saputo della tua presenza in qualità di guest in un progetto molto misterioso chiamato Ideogram. Puoi svelarci qualcosa oppure per ora dobbiamo accontentarci di qualche immagine pubblicata nelle fonti ufficiali?

Per quanto stia diventando difficile continuare a tacere,posso solo dire che il 2 Novembre uscirà un primo trailer che farà un po’ di luce sulla cosa.

Scena musicale italiana in generale. Conclusioni personali a riguardo?

Tasto dolente…il mio parere è che ci sono validi artisti, ma che il 90% dei metallari in questo paese ha una mentalità sbagliata. Ognuno punta a fregare l’altro, nessuno va a vedere i concerti delle altre band, tutti vogliono suonare ma nessuno vuole ascoltare. Il risultato è che sotto il palco c’è sempre meno gente e se ne non ci svegliamo il metal tra qualche anno in questo paese morirà. Io faccio parte dell’Underground Metal Alliance e insieme ad altri artisti stiamo cercando di migliorare un po’ le cose però se non cambia la mentalità generale nessuno può fare miracoli.

Parlando dei social network, pensi che sia un veicolo importante/funzionale per la pubblicità di una band/progetto?

Si decisamente,i social network sono fondamentali, soprattutto per noi emergenti. Non passiamo in tv ma abbiamo YouTube, non siamo sui giornali ma abbiamo le webzine e grazie al passaparola ognuno ha una possibilità. Ovviamente c’è anche il lato negativo della sovrappopolazione artistica, dato che chiunque può mettersi in rete, ma fa parte del gioco.

Carta bianca a te. Scrivi ciò che desideri prima di lasciarci.

Saluto tutti e invito a dare un’occhiata al mio sito http://www.redsky.it in cui potete trovare tutto su questo progetto e sui suoi sviluppi. Ringrazio Metal Wave e chi mi supporta, alla prossima!

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Intervista di Carnival Creation Articolo letto 3147 volte.

 


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