Dream Theater

Data dell'Evento:
07.02.2004

 

Band:
Dream Theater

 

Luogo dell'Evento:
Palalottomatica

 

Città:
Roma

 

Autore:
Hatewerk»

 

Visualizzazioni:
2428

 

Live Report

Mi hanno sempre descritto i concerti dei Dream Theater come il ritrovo di musicisti falliti intenti a sbavare alle gesta di Petrucci e soci, ed alla contemporanea ricerca dell'errore tecnico (su cui poi sfogare le proprie frustrazioni) e dell'inammissibile (a detta loro) variazione eventuale dei brani.
Quello che più mi ha colpito del pubblico (e devo dire che non mi accadeva dal 93, per i Guns a Modena), è stato l'elevato quantitativo del gentil sesso. E spesso di notevole qualità. Dei musicisti frustrati non ne ho notati, scusate, ma a me gli occhi vanno altrove.
Altra nota positiva. La precisione nel rispettare l'orario di inizio. Otto e mezza? E le luci si spengono alle otto e venticinque. Parte l'intro, e poi il Teatro inizia a farmi sognare.
Sognare, si. Perché c'è poco da dire, i cinque sono Mostri di bravura, e questo lo si sa; ma sanno anche bene come si tiene il palco, e come coinvolgere il pubblico. E non me ne frega niente della scaletta, e di citare tutti i pezzi o le digressioni una per una. Qui quello che conta è solo la musica. Splendida. Immensa. Petrucci impeccabile e tutt'altro che freddo. La sezione ritmica chirurgica e calda, come quell'animale di Portnoy (Myung è semplicemente spaventoso). Ma la palma spetta agli altri due. Un Rudess stratosferico, impensabile. Che si diverte e fa divertire, e trova pure il tempo per un omaggio alla PFM (se i ricordi o la mia memoria non mi ingannano). Poi c'è la voce. Il mio unico dubbio era per La Brie. Mi ha clamorosamente smentito. In stato di grazia ha impressionato l'audience con i suoi vocalizzi. Senza perdere (quasi) mai un colpo.
Cito alla rinfusa: clamoroso trittico Erotomania/Voices/Silent man. Una struggente Hollow years. Ed un bis con A change of season (BIS? Fossero tutti così!).
Li mancavo da diversi anni, per cause di forza maggiore. Questa è stata la mia "prima volta". Forse sono quindi di parte. L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso sono stati alcuni commenti di persone insoddisfatte dalla scelta della scaletta, dalla noiosità di alcune parti, forti della loro "sesta volta"! quello che non comprendo è questo: i DT questo suonano. Da sempre. Ripetere sempre lo stesso gig non credo sia stimolante per un musicista. E poi spiegatemi, come mai se vi deludono tanto li andate a vedere sei volte di seguito?

Il Piccione


PS: durata totale del concerto: 3 ore 15 minuti primi…

 

Recensione di Hatewerk Articolo letto 2428 volte.

 

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