Europe

Data dell'Evento:
24.01.2007

 

Band:
Europe

 

Luogo dell'Evento:
Teatro Tendastrisce

 

Città:
Roma

 

Promoter:
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Autore:
Jerico»

 

Visualizzazioni:
1761

 

Live Report

Inutile dire che quando lo scorso novembre sono venuto a sapere che gli Europe sarebbero venuti a Roma, non c’ho pensato più di 2 secondi per dirmi “AH BEH…. QUESTI ME LI VEDO!”. Voglio dire… uno dei gruppi topici della mia adolescenza non potevo certo farmeli sfuggire. L’unico dubbio era rappresentato dalla data infrasettimanale che poteva compromettere per cause lavorative la mia presenza. E infatti… se non fosse stato per la mia totale instabilità mentale e per l’effetto miracolosamente ravvivante di una doccia post barba a fine giornata (delle ore 19.00)… la trasferta verso Roma per gli Europe sarebbe saltata a causa di una giornata di quelle Pesanti, dall’inizio alla fine. E invece… sai che ti dico… fanculo tutti… colpo di reni e via… si va a Roma!!!

Diciamo pure che il tempo non m’è stato d’aiuto dato che per tutto il viaggio ha diluviato ininterrottamente, ma per fortuna una dritta di una mia carissima amica mi ha permesso di trovare subito la strada giusta evitando il traffico del raccordo e raggiungere quindi il Teatro Tendastrisce per tempo. Due chiacchiere al volo con i numerosi amici ritrovati nei pressi del bar dell’ingresso e poi via sottopalco, dove mi son ritrovato 2 care amiche di Roma anche loro amanti del gruppo svedese e con le quali ho condiviso le tante emozioni della serata.

Sul palco c’erano ancora i Mantra, gruppo toscano capitanato dal frizzante Jacopo Meille, che hanno proposto i brani tratti dal loro ultimo lavoro datato 2006, Hate Box. Grooves di un ottimo rock con basso dominante e sonorità che per molti versi mi hanno ricordato i Led Zeppelin più incazzosi. Un plauso a questa band che ha saputo coinvolgere la folla che durante il loro show diventava via via sempre più numerosa fino a gremire il tendone!

Cambio palco non troppo veloce…e poi… eccoli li… ‘sti svedesi oramai dal capello liscio ma ancora decisamente in grado di sciorinare note e colpi allo stomaco tali da provocare tantissime e belle emozioni. C’è da dire che l’ex riccioluto d’oro, Joey Tempest, ha dominato il palco per ogni secondo del concerto, vuoi per la sua voce cristallina vuoi per l’attitudine e la faccia da bravo ragazzo che ha attirato l’attenzione di tutto il pubblico qualsiasi cosa facessero gli altri musicisti… e stiamo parlando di uno straordinario John Norum (che tanti anni fa ha cambiato la vita del Tempest…ma ieri sera ha lasciato il segno anche a tanti altri presenti), di un accattivante John Levén al basso, di un Ian Haugland minimale ma lacerante alla batteria nonché di un Mic Michaeli alle tastiere che col suo Hammond ha fatto vibrare il teatro più di una volta. La band nord europea presentato per buona parte delle 2 ore di concerto i brani del loro ultimo lavoro Secret Society (2006). Tra tutti il pezzo che più attrattivo m’è sembrato “Let the Children Play”, ottima sia per l’arrangiamento che per l’esecuzione di ieri.

Ma l’effetto plateale che la playlist ha provocato tra i presenti ha toccato i suoi apici quando il buon Tempest, che tanto s’è divertito a far mulinello con l’asta del microfono, ha tirato fuori dal cilindro brani del calibro di Superstitious, Time Has Come, Rock the Night, Cherokee. Immaginatevi poi cosa possa essere successo quando la ballade che negli anni ’80 è stata iper-abusata per i famosi “balli della scopa”, Carrie, è stata suonata dal solo singer degli Europe munito di chitarra acustica. In uno sfondo di cellulari accesi in modalità “mo ti faccio un video” tutta la gente sotto al tendone s’è gridato a squarciagola il nome di sta ragazza (sicuramente interessante ma che nessuno, me compreso, ha mai visto) durante il ritornello facendo innalzare il tasso d’umidità già interessante di suo a causa dei lacrimosi che a tanti ho visto scendere giù!

Il gruppo saluta ed esce dal palco… ma nessuno dei presenti s’è mosso, anche perché il pezzo clou della serata non s’è ancora sentito… è il momento del bis! Non vi nascondo che per qualche secondo ho immaginato Tempest e gli altri riuscire fuori coi capelli cotonati, calzamaglie e giacchetta con spalline per presentare il pezzo che ha appassionato milioni di persone nel 1986… e invece niente… sempre tutti col capello liscio (tranne il batterista, l’unico calvo). Ma poco male… già solo all’intro la tenda e stata invasa da un boato della gente che aveva riconosciuto il pezzo: THE FINAL COUNTDOWN! Pezzo clamoroso… mi sono tornate in mente le immagini di quando si tornava a casa da scuola, o dopo una partita di pallone nel cortile di casa ed accendendo la tv per vedere i cartoni, e lo spot di Italia 1 giganteggiava anche grazie alla tastierona del brano punta diamante degli Europe!

Che dire… stavolta mi sono commosso anch’io… ogni tanto fa bene al cuore!

 

Recensione di Jerico Articolo letto 1761 volte.

 

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