Gli Atroci

Data dell'Evento:
06.11.2009

 

Band:
Gli Atroci [MetalWave] Invia una email a Gli Atroci [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Gli Atroci

 

Luogo dell'Evento:
Rock 'N' Roll Arena

 

Città:
Romagnano Sesia (NO)

 

Autore:
Clode»

 

Visualizzazioni:
3323

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione Un po' in ritardo, arriva anche la recensione di un piccolo grande evento, tenutosi venerdì 6 novembre al Rock 'n' Roll Arena, ex Piccole Iene, bellissimo locale di Romagnano. Sto parlando del concerto degli Atroci, band bolognese di metal... demenziale? Certo, ed estremamente divertente.

Premessa. Dai Manowar l'adolescente ascolta concetti del tipo "brothers unite" o "fighting the world" ed entra in una visione dualistica, per cui i metallari sono i buoni e gli "altri", specialmente i fautori di musica non suonata, come la techno, sono i "cattivi". I problemi sono il linguaggio semplicistico, l'eccesso kitch, il machismo e maschilismo esasperati che caratterizzano un gruppo di quel tipo: a mio parere, i Manowar possono appunto conquistare solo durante l'adolescenza.

Crescendo, si impara (o si dovrebbe imparare) ad incanalare con più intelligenza, cultura e gusto il senso di appartenenza e fede che caratterizza comunque il metal e i suoi appassionati (leggete L'Estetica del metallaro di Luca Signorelli, che vi spiegherà tutto nonostante ormai sia un po' datato): eternamente esclusi, tormentati, parte di un mondo splendido, ricco, vario e profondo, e tuttavia bistrattato o ignorato dai media, è difficile non sentirsi orgogliosi della realtà musicale che diventa davvero un manifesto personale. La musica metal diventa allora, davvero, una colonna sonora della vita, godimento e svago, ma anche supporto e conoscenza. Smaliziati, si può allora anche apprezzare un gruppo come gli Atroci (e il cerchio si chiude), che uniscono a una buonissima tecnica strumentale (il chitarrista è davvero bravo) tutto un apparato di clichè beatamente presi in giro, per guardare con ironia agli stereotipi, e insieme esprimere, comunque, un grande amore per questa musica.

E così abbiamo sul palco quattro musicisti più due - come definirli, l'equivalente metal delle "veline"? Diciamo due addetti alle coreografie. Pittati in volto come i Kiss o certo black metal, con costumi e personaggi/maschere ben definiti (il Profeta, portatore del "Verbo" metal, voce e arringatore delle folle, in un'improbabile tenuta... rosa; il Nano Merlino, dalle favole power metal fino a noi; la Bestia Assatanata o il Boia Malefico, improbabili malvagi; il Lurido Cavernicolo, addetto ovviamente a picchiare le "clave" dietro la batteria; l'Orrendo Maniscalco al basso), ripropongono tutti i topoi più noti - dalla guerra eterna contro i "truzzi", con proclami di violenza assoluta che nessuno prenderebbe ovviamente sul serio, ma che pure fanno sorridere di piacere perchè sì, è vero, la nostra musica è davvero superiore, fino agli stereotipi del metallaro brutto, cattivo, satanista, sporco e quant'altro. Prendono in giro se stessi, gli Atroci, ma anche il pubblico dei fan adoranti ("fate schifo ma ci piacete così"). Propongono un partito che personalmente voterei di corsa, vista la maggior parte delle alternative, quello del "sole con le borchie"; giocano con la fama di eccessi sessuali dei musicisti; e uniscono alle canzoni la mimica di Boia & Nano, a volte ironica, a volte complessa, a volte pecoreccia, a volte esilarante.

L'ultimo disco degli Atroci, "Metallo o Morte" (ovviamente) mostra poi numerosi pregi. Al di là delle numerosi intro e tracce "parlate" (con il nipotino che al saggio di musica traumatizza la nonna e la cugina truzza con i suoi "Infernal Putrefaction" e la canzone "Nuklear Pik Nik with Satan", ad esempio), i brani sono una sequela di parodie dei diversi generi più in voga al momento: dalle salse fantasy e tastierose proposte da Rhapsody of Fire e affini (la magica "Il drago infuocato nel bosco incantato") al metallo "monolitico und indistruttibile" dei Rammstein, (parodiato in "Pennellen") alle song d'amore alla Van Halen "Questo amore è come un cero", godibilissima ballad in salsa gotico/satanista). Personalmente, poi, non posso non amare l'anthemica "Morte alla techno" o la cattivissima "Ora basta", mia favorita, urlo liberatorio di chi vuole ribellarsi al classico vicino rompiscatole che ascolta "tunz tunz" a tutto volume alle tre di notte (ascoltare anche l'intro "L'inquilino del piano di sopra" che la precede per capire). E non manca il classico inno alla Manowar, appunto, "Rivolta metallara totale".

Al concerto del 6 novembre, la band ha proposto alcune di queste nuove canzoni, insieme a "classici" come "Volevo un taglio semplice" o "I tuoi amici Atroci" (si parlava di presa in giro del pubblico?) Ok, sono dei pagliacci forse, e qualche volta scadono in stereotipi che sono fastidiosi anche quando vengono sfottuti; ma accidenti se il loro mestiere lo sanno fare bene! E vederli dal vivo è uno spettacolo che consiglio a tutti - almeno a tutti i metallari dotati di senso dell'umorismo; discotecari e fighetti è meglio stiano alla larga...
Recensione: Aislinn
Foto: Clode

 

Immagini della Serata

 

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