Death of All Gods
13.11.2010
Band:
Death of All Gods
Luogo dell'Evento:
Dark Club Arcadia
Città:
Napoli
Promoter:
Dark Door
Autore:
Lord Lucyfer»
Visualizzazioni:
2089
Live Report
Ormai non c'è più di che lamentarsi a Napoli. Grazie ai Dark Door, il Metal ha finalmente una "casa" fissa: nella fattispecie mi riferisco al Dark Club Arcadia, locale nuovo di zecca sito nel centro storico partenopeo, a poche centinaia di metri da quello che una volta era il leggendario Jail Club.
Questa sera, ospiti del giovane locale napoletano sono i deathsters umbro/aretini Death of All Gods, band dall'età media molto bassa, ma che possono vantare già una discreta esperienza Live. La mancanza di una band di supporto ha, però, costretto i DoAG a tenere in mano tutta la serata, con la conseguenza che i nostri hanno infarcito il setlist di cover.
E' un pezzo inedito della band, però, a dare il via alle danze: quella "Death of All Gods" che potrete vedere sul canale YouTube di MetalWave. Death Metal discretamente tecnico e dal sicuro impatto, che a volte ricorda non poco gli insegnamenti di Chuck Schuldiner e soci. La prima parte dello show continua con un mix di pezzi della band e cover. Si prosegue infatti con "I Hate You" (cover degli Slayer, che han coverizzato i Verbal Abuse), l'ottima "Dreaming Chaos", song inedita a dir poco mostruosa, ed un'altra cover, ossia "Death in Fire" dei vichinghi per antonomasia, gli Amon Amarth. Arriva poi di gran carriera una doppietta di pezzi inediti: "Dying Green" e "Killing What You Are" sono l'ennesima riprova di come questa band, nonostante la giovane età, sappia come si tengano gli strumenti in mano: inutile dire che il tutto è condito da un pestaggio sonoro non da poco. Chiude questa prima parte di concerto una debordante "Stripped, Raped & Strangled": i Cannibal Corpse non nono mai facili da riproporre, ma tutto sommato i DoAG non sfigurano.
Pausa con set dj, e dopo qualche minuto la band umbro-toscana risale sul palco. Dei cinque pezzi che chiudono lo show dei DoAG, abbiamo due inediti, "Solitude" e "Unavoidable Sin" (che confermano ulteriormente le buone sensazioni che si hanno ad ascoltare questi figlioli) e tre altre cover: "Roots Bloody Roots" dei Sepultura, "I Dreamed I Died" dei Devildriver (mi pare sia questa, no?) e a concludere il concerto un altro tributo ai Cannibal Corpse, con il classico dei classici, ossia "Hammer Smashed Face".
Peccato, come detto, che è mancata una band ad accompagnare i DoAG. Alla fine i ragazzi sono sembrati abbastanza stremati, ma posso garntire che hanno offerto uno spettacolo più che buono, per il poco pubblio presente.
E proprio riguardo questo, ci tengo a fare un appunto personale. Il metallaro napoletano ha il brutto vizio di lamentarsi per ogni cosa: non poche volte ho sentito con le mie orecchie che c'è poco da fare e che mancano concerti. Ora, mi domando e dico: ma in che città vivete?!? Senza contare i vari locali che saltuariamente ospitano concerti Metal, proprio al Dark Club Arcadia c'è ALMENO un concerto a settimana, delle volte anche più di uno. A questo punto, se adesso contuate a lamentarvi come vostro solito, vi do questo consiglio: mettetevi davanti ad uno specchio e, di cuore, sputatevi in faccia.
Immagini della Serata
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