Dry Kill Logic + Figure Of Six + Sisthema
04.11.2006
Band:
Dry Kill Logic
Figure Of Six
Sisthema
Luogo dell'Evento:
Vidia Club
Città:
Cesena
Promoter:
Alkemist Fanatix Europe
Autore:
Innerpain»
Visualizzazioni:
1512
Live Report
Sabato 04/11/06: oggi il tempo sembra esser dalla mia parte, dopo che le prime nebbie della settimana scorsa già iniziavano ad avvolgere la bassa modenese come da abitudine.La giornata è ottima e dopo pranzo, intorno alle ore 16 circa, parto in direzione Cesena dove durante la serata si esibiranno i Dry Kill Logic, preceduti da due gruppi nostrani, e alle 18: 30 arrivo al Vidia Club.Ovviamente è ancora presto, fuori del locale ci siamo io e altre quattro persone che poi scoprirò successivamente essere amici di una delle band supporto allo show del combo di New York. All’interno del bar a fianco del locale sento che è in corso il check sound; decido di attenderne la fine nella speranza di trovare poi fuori i Dry Kill Logic e scattare qualche foto, ma di loro nemmeno l’ombra, e invece incontro di nuovo i ragazzi di prima assieme ai due chitarristi dei Figure Of Six, band proprio di Cesena con all’attivo già diverse tournée all’estero, coi quali faccio conoscenza e scambio due parola assieme a tavola. Vengo a sapere da loro, tra l’altro, che lo show della sera precedente tenutosi a Torino non ha visto salire sul palco gli attesi headliner a causa di ripetuti problemi all’impianto audio.
Intorno alle 20: 30 entro nel locale ancora praticamente deserto, e do una sbirciata sul palco dove la batteria, coperta da un panno, del drummer americano è posta esattamente nel mezzo del palco riducendo lo spazio di azione dei primi due gruppi, cosa che ormai sembra diventata d’abitudine.Il pubblico molto lentamente inizia ad entrare ma l’idea che non ci sarà il tutto esaurito è palese anzi forse sotto alle aspettative, visto la sessantina quasi raggiunta al momento dell’inizio.
Sono le ore 22: 00 precise e salgono sul palco i SISTHEMA, band proveniente da Ravenna e attiva da parecchio tempo che nel corso degli anni ha evoluto il proprio sound e stile.Per chi come me li aveva sentiti agli inizi, la nuova proposta musicale è esattamente l’opposto del sound stile Fear Factory o Messugah. Messi da parte, se non per alcuni frangenti, i riff frenetici e schizzati, il sound proposto ora dalla band è un metal-gothic con influenze moderne di tipo nu-metal; il richiamo a Lacuna Coil è inevitabile dato che ora a fianco di Massimo, troviamo la nuova singer Agnese che offre un’ottima prestazione; la sua voce melodica non ha nulla da invidiare alla sua collega più affermata e duetta frequentemente con Max che interpreta le situazioni più cupe e sofferenti dando vita a un buon mix di armonie.Uno show di 40 min. che gode del momento migliore per quanto riguarda l’equilibrio e il volume dei suoni, che di solito tende a migliorare verso la fine, mentre in questo caso perde qualche colpo in alcuni momenti delle successive esibizioni.Buona tecnica senza dubbio ma qualche cosa qua e là da rivedere negli arrangiamenti dove ci sono dei richiami a cose già sentite (vedi korn) . Giusto il tempo di salutare Alex dei Convergence che salgono sul palco dieci minuti dopo, i padroni di casa Figure Of Six; giocano tra le mura amiche e il pubblico è tutto dalla loro, accendendo un po’ gli animi fin ora abbastanza freddi. Una mezz’ora di alternative-metal melodico, ispirato alle ultime produzioni di Static-X e Ill Nino, con inserti elettronici di sinth e scratch ad amalgamare il tutto, per aver un esempio della musica offerta dai F.O.S. , che ripropongono tutti i brani tratti dal loro disco d’esordio, per Copro Records, “Step One”.Come detto prendentemente i suoni si appiattiscono un po’ e il muro delle due chitarre non esprime pienamente la giusta potenza, anche se nel complesso i volumi sono più che buoni e brani come “with my eyes” , “my self ” e “ go away ” rendono indubbiamente molto di più che da disco. I sette ragazzi di Cesena si muovono bene e mettono in evidenza la loro bravura, coinvolgendo il pubblico che non rimane di certo deluso dalla performance della band; perfetta l’intesa tra i due chitarristi come ottima è la prestazione dietro le pelli di Lele e di Giacomo alla voce. Una perfetta sintonia di suoni che fa dei Figure Of Six una bella realtà nostrana da seguire con attenzione.
Dopo il cambio palco, e la preparazione dello stage ecco salire sul palco alle 23: 50 gli attesi headliner Dry Kill Logic, che non tradiscono il pubblico, anche se non foltissimo, accorso per loro.
La band di N.Y. offre uno show breve visti i 45 min precisi durante i quali però crea un’atmosfera di delirio dove i fans in prima fila cercano in tutti i modi di sradicare la transenna che delimita il palco; a dir il vero a metà show, uno di loro sale ad abbracciare il singer ma viene immediatamente braccato da una montagna di muscoli mai vista. I brani eseguiti si alternano tra le ultime due produzioni , promovendo il nuovo album “of vengeance and violence” e il precedente “ dead and dreaming” con rabbia e potenza incalzante. Il suono tuttavia si fa ancora leggermente più chiuso e ne risenta soprattutto la batteria e la voce che a tratti svanisce e poi ricompare, ma non sembra aver molto effetto sul pubblico in continuo movimento e pogo.Potenza e grinta da vendere questa la sintesi perfetta dello show che, se non per qualche sbavatura del frontman Cliff Rigano nelle prime parti melodiche, ripresosi poi col passar del tempo, non puo che definirsi coinvolgente e grintoso. L’impatto sonoro dei Dry Killo Logic sa del classico hardcore stile new yorkese che sfocia in momenti melodici di stampo nu-metal come in “paper tiger” o la nuova “my dying heart” , legate da brani molto più thrash-hc del calibro di “lost” che apre le danze, o “4039” e “from victim to killer”, sempre tratte dall’ultimo album presentato durante questo tour europeo.Nel complesso quindi una buona prestazione per il combo americano che dopo aver deluso i fans nella data di Torino, si è rifatto pagando con grinta e rabbia il pubblico accorso al Vidia, resta di fatto che il numero di persone non era quello che ci si aspettava e questo forse evidenzia il motivo per il quale i Dry Kill Logic sono ancora ritenuti una band underground, che a mio avviso invece ha buone potenzialità e andrebbe considerata maggiormente.
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