«WACKEN OPEN AIR 2015»

Data dell'Evento:
30.06.2015

 

Nome dell'Evento:
WACKEN OPEN AIR 2015

 

Band:
U.D.O. [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di U.D.O. [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di U.D.O. [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di U.D.O. [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di U.D.O. [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagine GooglePlus di U.D.O. [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di U.D.O. [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di U.D.O.
In Extremo
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The Quireboys
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In Flames
Epica
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Angra
At The Gates
Queensrÿche, Stratovarius
Annihilator
Ancient Bards
Biohazard, Cannibal Corpse
Cryptopsy
Obituary
Sabaton
Judas Priest
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Luogo dell'Evento:
Wacken

 

Città:
Wacken

 

Autore:
Demone»

 

Visualizzazioni:
5648

 

Live Report

Come ogni anno ci si appresta a celebrare il rito dell'heavy metal in tutte le sue forme al festival di wacken. Il nome non ha bisogno di ulteriori presentazioni, tanto che da solo è sinonimo di qualità degli show e di organizzazione pressochè perfetta. Organizzazione che però quest'anno è stata messa a durissima prova da un tempo inclemente, personalmente, bazzicando quel festival dal 1998 o giù di lì, il peggiore mai provato in assoluto. Le previsioni meteo annunciavano battaglia ma la realtà ha superato l'immaginazione. La pioggia persistente caduta nei giorni immediatamente a ridosso dell'inizio del festival ha pregiudicato la praticabilità delle aree di campeggio e di allestimento del tutto. Nonostante le condizioni post apocalittiche sopra descritte, i fan sono accorsi da tutto il mondo come previsto per trascorrere tre giorni all'insegna della musica e della spensieratezza.

MERCOLEDI' 29 LUGLIO
Arrivati nel pomeriggio, siamo stati sorpresi dal peggior temporale di sempre. Siamo riusciti a malapena a montare la tenda sotto la pioggia ed in essa siamo rimasti segregati per sedici ore consecutive. Sì, avete capito bene!!! sedici ore di pioggia NON STOP. Temporale che ha segnato tutti i giorni seguenti, l'intera area è stata trasformata in una gigantesca piscina di fango, rendendo anche gli spostamenti da una parte all'altra dell'area del festival oltremodo difficoltosi. Abbiamo perso quindi tutti gli show previsti, che comunque si sono tenuti, anche se di fronte ad un pubblico oltremodo ridotto, anche se agguerrito, date le condizioni estreme.


GIOVEDI 30 LUGLIO
La giornata è comincia presto con delle lunghe file per il cambio degli accrediti e, date le condizioni meteo sopra descritte, il programma di mercoledì è stato praticamente nullo. Dopo le lunghe code siamo pronti comunque per assistere allo show di

U.D.O. WITH BUNDESWEHR MUSIKKORPS
Molta curiosità di vedere questa riproposizione: in un momento in cui molte band provano riletture sinfoniche dei loro brani, non poteva mancare certo un vecchio leone come UDO. Ma plauso alla sua inventiva, non si è limitato a contattare l'ennesima orchestra sinfonica, in pieno stile pangermanico, ha assoldato un' orchestra militare per la rilettura dei propri brani. Personalmente non sono molto incline ad esperimenti del genere, ma l'idea di legare musica classica di matrice militare con i brani cadenzati del nostro vecchietto riesce ad esaltare la componente marziale del 4/4 dierksneideriano. Un esperimento quindi pienamente riuscito e proposto sul palco con una convinzione che è data a pochi. Lo show è granitico come sempre, anche se ormai UDO è arrivato ad un livello di prestazione live che, per quanto sia inarrivabile a molti, è per lui uno standard, e non presenta particolari sorprese alla sua affezionata audience.
· SETLIST
Star Wars Theme
Das Boot
Animal House
Future Land
Independence Day
Heart of Gold
Man and Machine
Faceless World
Book of Faith
Cut Me Out
Stillness of Time
Trainride in Russia
King of Mean
Metal Heart
Princess of the Dawn
ROB ZOMBIE
Gli strascichi del maltempo sono ancora evidenti qualche goccia ed un mare di fango e l'esibizione di Rob Zombie sembra non decollare mai. L'impressione del sottoscrito è che Rob non sia a completo agio, strano per un leone come lui. Propone due cover e neanche lì riesce a sembrare convincente. Forse qualche problema tecnico o qualcosa che non riusciamo a captare del tutto. Lo show va avanti quindi e termina senza aver lasciato il segno.
· Teenage Nosferatu Pussy Play Video
· Super-Charger Heaven
· Superbeast
· Get Up (I Feel Like Being a) Sex Machine
· Living Dead Girl
· Dead City Radio and the New Gods of Supertown
· Drum Solo
· More Human Than Human
· Sick Bubble-Gum
· Pussy Liquor
· Meet the Creeper
· Never Gonna Stop (The Red, Red Kroovy)
· Blitzkrieg Bop
· Enter Sandman
· Thunder Kiss '65
· Encore:
· Dragula
SAVATAGE E TRANSIBERIAN ORCHESTRA
Eccoci!!! L'evento per eccellenza. Assenti come Savatage dal palco da oltre quindici anni, ma presenti nel cuore tutti, stanno tornando. Una notte da ricordare sul serio. Una mega produzione mai vista prima nella storia del rock. Credete stia esagerando? Sicuri? Ed invece NO. Siamo di fronte ad un episodio mai visto prima nella storia del rock e probabilmente mai più si vedrà. Si sente il piano e le note di Gutter Ballet e sì, la magia comincia. Lacrimoni, commozione per pezzi pregni di pathos, cori da cantare abbracciati ai vicini mai visti e conosciuti ma tutti uniti sotto il segno di una band che, se non ha raggiunto le vendite dei Maiden, è radicata nel cuore dei metallari di tutto il mondo. Jon Oliva invecchiato male, eppure sempre carismatico, con la sua voce ruvida e sgraziata c ha commosso generazioni. La sua presenza sul palco è colossale, arriva poi il momento dei brani del periodo Zack Stevens e Edge of Thorns che ci riporta a quel periodo difficile, ma il suo incedere maestoso insieme a quel riff pieno, ci regalano ancora una volta grandi emozioni. E' poi la volta della Transiberian Orchestra e si accende l'altro main stage per una performance mai vista prima: saranno presentati brani inediti della TSO e le due band suoneranno canzoni contemporaneamente sui due stage. Indimenticabili le versioni di Hourglasses e l'inaspettata Morphine Child. L'Apice viene raggiuto sulla madre di tutte le ballad, Belive: la folla estasiata canta all'unisono. Lacrimoni. La versione di Chance invece conferma la classe e il lavoro enorme che c'è stato con degli intrecci vocali complessi e ricercati. Una serata impeccabile sotto il profilo tecnico, acustico, con tutti gli strumenti perfettamente distinguibili. Semplicemente un evento irripetibile che solo al Wacken Open Air è stato possibile concepire e realizzare.
SETLIST:
· The Ocean
· Gutter Ballet
· 24 Hours Ago
· Edge Of Thorns
· Jesus Saves
· The Storm
· Dead Winter Dead
· Hall Of The Mountain King
· Madness Of Men
· Another Way You Can Die
· Night Conceives
· The Hourglass
· Beethoven
· Prometheus
· A Last Illusion
· The Mountain
· Carmina Burana
· Turns To Me
· Another Way
· Mozart And Madness
· Morphine Child
· King Rurick
· Believe
· Chance
· Sarajevo 24/12
· Requiem

Noi si va a dormire infangati e contenti, pronti per un'altra giornata nuotando nel fango.
La giornata è stata caratterizzata da una difficoltà negli spostamenti e nel seguire i singoli concerti, infatti, stando in piedi, fermi nel fango, si sprofonda come nelle sabbie mobili ed è necessario muoversi per non finire nella palta fino al ginocchio. Si segnala la presenza di punti insidiodi nei quali, poggiando un piede,è possibile sprofondare fino alla cintola. Cose da Wacken...

VENERDI' 31 LUGLIO

Ci siamo svegliati anche stamattina!!! Ottimo inizio!!! La notte è scorsa via fredda e buia, ma noi intrepidi inviati non potevamo caderne vittime così facilmente.
Cominciamo la giornata con una prode colazione di birra e pane e aringa cruda condita con cipolla per mantenerci tonici ed affrontare gli sforzi della giornata. Il tempo sembra reggere, timido sole comincia a far capolino ed il fango si sta indurendo, fornendo l'illusoria sensazione di potervi camminare sopra facendola franca. Errore...
Cominciamo la nostra giornata con un concerto leggero:
TRUCKFIGHERS
Avevo molta curiosità riguardo questa band di giovinastri che da qualche anno se la canta e se la suona sui palchi di mezzo mondo. Devo dire anche a ragione, perchè i nostri confezionano uno show incredibilmente potente, compatto ed esplosivo, complice la giovane età e la fisicità del genere. Un concerto intenso, fra cavalcate strumentali e litanie lisergiche, il tutto sugellato da un finale con stage diving del chitarrista e del bassista. Assolutamente fra i migliori del festival. Peccato per il poco tempo concesso.
SETLIST
· Mind Control
· In Search of (The)
· The Chairman
· Monte Gargano
· Warhead
· Atomic
· Desert Cruiser


AT THE GATES
Di corsa!!! Dall'Headbanger Stage al Black Stage per non perderci il finale dello show degli At The Gates!! Uno show devastante come sempre!!! Loro sono i padrini del Death metal svedese ed anche se il loro album di ritorno non è stato un capolavoro, dal vivo sono sempre dei maestri. L'ossessione di Tompa di creare il disco, la band ed il concerto di death metal perfetto, prende pienamente forma durante la performance. I pezzi vengono eseguiti con ferocia, precisione chirurgica e CONVINZIONE. Loro lo hanno inventato e noi dobbiamo tenere a mente con chi abbiamo a che fare. Prestazione da manuale. Personale affezione su Nation Suicide e Terminal Spirit Disease

SETLIST
· Death and the Labyrinth
· Slaughter of the Soul
· Cold
· At War With Reality
· Terminal Spirit Disease
· The Circular Ruins
· Under a Serpent Sun
· Heroes and Tombs
· World of Lies
· City of Mirrors
· Suicide Nation
· Nausea
· Kingdom Gone
· The Book of Sand (The Abomination)
· Blinded by Fear

ANNIHILATHOR
Vedere gi Annihilator è sempre un piacere, è come incontrare un amico al bar che non vedevi da qualche tempo e fermarcisi a fare due chiacchiere per poi scoprire che è passata un'ora buona. La scaletta dei nostri è variegata, presenta un bilanciamento fra pezzi vecchi e nuovi, data l'ormai imponente discografia dei nostri. Lo show non presenta particolari picchi o particolari cadute di tono, la band è ormai rodata e abbiamo di fronte dei professionisti del mestiere che sanno dare al pubblico quello che vuole. Si è formata una piscina di palta nella quale molti impavidi pogatori finiscono per fare riabilitazione fisica con l'utilizzo dei fanghi di terra consacrata. Ogni volta che suonano Alice in Hell non posso esimermi dal gasarmi in modo vergognoso.
SetlisT

· Intro
· Suicide Society
· No Way Out
· Creepin' Again
· King of the Kill
· Set the World on Fire
· W.T.Y.D.
· Refresh the Demon
· City of Ice
· Phantasmagoria
· Bliss
· Alison Hell
· Second to None
· Human Insecticide

BLACK LABEL SOCIETY
Lo show dei BLS, per quanto fosse da me uno dei più attesi del festival, è stato una mezza delusione. Sì, devo dirlo, forse complici i suoni poco distinguibili, forse una giornata no dello Zakk, mi è rimasto l'amaro in bocca. Inoltre l'assolo che ha proposto è stato molto più lungo, monotono, ripetitivo ed autorefernziale del solito, sottraendo almeno due canzoni allo show. Il momento migliore del concerto è stata la ballad In this River, che riesce ad arginare uno show decisamente minore. Zakk mi spiace stavolta sei stato rimandato a Settembre.
SETLIST
· The Beginning… At Last
· Funeral Bell
· Bleed for Me
· Heart of Darkness
· Suicide Messiah
· My Dying Time
· Damn the Flood
· Guitar Solo
· Godspeed Hell Bound
· In This River
· The Blessed Hellride
· Concrete Jungle
· Stillborn


NUCLEAR ASSAULT
I Nuclear Assault sono una band che ricopre un posto speciale nel mio cuore d'acciaio. Ci sono affezionato, Game Over è stata una delle prime cassette che mi hanno registrato. Ed ero in prima fila qui al Wacken per il loro show di reunion nel 2002. Che dire? Gli anni passano anche per loro, per chi male, per chi peggio, ma il fatto che siano ancora qui a romperci i timpani dovrebbe rincuorarci, no? La prestazione parte in sordina, ma poi è tutto un salire con un collelyn che parte stentando, ma poi piano piano si assesta. La grinta c'è, Lilker sempre lì con quel cespuglio riccio in testa come se fosse capitato per sbaglio. Il pit si infiamma bene bene!! Vengono presentati i classici della band, accolti con piacere dagli headbangers presenti, un misto di tutte le età. Mi ha colpito anche la presenza di un nutrito stuolo di fan giovanissimi, segno dell'alone di culto che si è generato intorno alla band. L'apice dello show arriva sulla rasoiata di Hang the Pope che viene cantata e pogata con estremo furore. Sù gli scudi!!!
SETLIST
· Rise From the Ashes
· Brainwashed
· New Song
· Critical Mass
· Game Over
· Sin
· Betrayal
· Analogue Man in a Digital World
· Died in Your Arms
· F# (Wake Up)
· When Freedom Dies
· My America
· Hang the Pope
· Lesbians
· Trail of Tears

RUNNING WILD
Curiosità del sottoscritto quella di riprovarci con la band di RocknRolf per la quale il nutro un rapporto di amore/odio atavico, apprezzando non poco il periodo in studio fino al 1992. Dal vivo di Running Wild sono un'altra faccenda, pur avendoli visti in numerose occasioni, non sono mai riusciti a convincermi, e non gli ho mai perdonato la freddezza dello show d'addio tenuto qui a wacken qualche anno fa (seppur funestato da un acquazzone nella parte finale), né lo scherzetto di pessimo gusto della seguente reunion. Comunque sono ancora qua a concedergli l'ennesima chance che come al solito hanno gettato via snocciolando una prestazione formalmente discreta ma priva del mordente necessario a convincermi del fatto che i Running Wild oggi hanno una ragione di esistere all'infuori delle bollette di Rolf. L'attacco è di quelli da infarto perchè Under Jolly Roger volente o nolente è un classico, Riding the Storm rialza un po' l'attenzione e Diamonds of the Black Chest è un diamante grezzo nella produzione della band. Detto questo, la scaletta ha tagliato pezzi come Prisoner of our Time in favore di altri scialbi o addirittura insignificanti, come gli estratti dagli ultimi album. I Running Wild hanno fatto il loro solito concerto, chi si accontenta gode. Io no.
SETLIST
· Under Jolly Roger
· Jennings' Revenge
· Genghis Khan
· Locomotive
· Riding the Storm
· Into the West
· Raw Ride
· Drum Solo
· White Masque
· Riding on the Tide
· Diamonds of the Black Chest
· Soldiers of Fortune
· Bad to the Bone
· Encore:
· Bloody Island
· Encore 2:
· Little Big Horn

Tempo di abbandonarsi a moderati bagordi ed al riposo, perchè domani ci attende una giornata altrettanto impegnativa con dei grandi concerti in programma ed un sacco di band interessanti da vedere. La notte scorre tranquilla e fredda, i soliti sei sette otto gradi nordici ma, ormai per noi veterani del Wacken è ordinaria amministrazione. Il frastuono fra le tende è il solito, tutti sono impegnati a fare festa. Molta gente è partita a causa della piogga, altri ne sono arrivati, ci sono intere aree del campeggio ancora inagibili, ma il tutto non sembra superaffollato.

SABATO 01 AGOSTO
La giornata comincia presto, il sole si mostra con convinzione, le temperature salgono a livelli italiani. Finalmente.
AMORPHIS
Attendevo con molta impazienza questo concerto, con l'anniversario dell'album “Tales From The Thousand Lakes"; ricordo quando questo album uscì e non riuscivo a trovarlo nei negozi di dischi della mia zona, quanto ho sognato guardando quella copertina... Quell'album ha segnato un modo di fare musica ed ha aperto nuove vie a tutti quelli che lo hanno ascoltato. Ora siamo qua a festeggiarne l'anniversario, anche se tanta acqua è passata sotto i ponti... Il concerto parte bene, i suoni sono potenti e cristallini, la band sembra abbastanza in forma ed il pubblico riceve benissimo la proposta. Molti conoscevano a menadito i pezzi ed erano lì proprio per assistere alla riproposizione di quei brani che ormai sono fuori dalla scaletta della band. Black Winter Day mi riporta indietro alla mia adolescenza. Lo show ha un'altra impennata nella parte finale quando sono riproposti tre estratti dallo spettacolare Elegy. Nonostante la ricercatezza della proposta, quei pezzi sono ormai dei classici del genere. Spettacolari!!! Ottimo inizio di giornata, peccato solo per l'orario. Uno show così avrebbe meritato di più
SETLIST
Into Hiding
The Castaway
First Doom
Black Winter Day
Drowned Maid
In The Beginning
Forgotten Sunrise
To Father’s Cabin
Magic And Mayhem
Vulgar Necrolatry
Better Unborn
Against Widows
My Kantele
Folk Of The North


DANKO JONES
Da fan del canadese non potevo esimermi dal presenziare a questo show. Selvaggio e potente Danko si presenta con un solo obiettivo: spaccare tutto! La carica selvaggia sul palco viene fuori tutta. Niente fronzoli, niente orpelli, solo tanto sano, sudato rocknroll!!! E se i tempi di Ass Cobra sono lontani, l'energia è sempre la stessa, anzi l'idea che questo show sarà registrato per un futuro live album, aumenta ancora di più la carica del trio. Il pubblico presente, pur non conoscendo appieno la proposta del nostro, apprezza e risponde per quello che è, Impossibile non lasciarsi trascinare dalle ritmiche hard/blues del trio. Se non battete il piedino siete già morti! Grandissimo su tutte Code of the Road. E' sempre, ma sempre un piacere Danko!
· The Rules
· Play the Blues
· Sugar Chocolate
· The Twisting Knife
· Forget My Name
· Do You Wanna Rock
· Had Enough
· First Date
· Active Volcanoes
· Watch You Slide
· Full of Regret
· Code of the Road
· Legs
· Invisible
· Sugar High
· Cadillac
· Lovercall
· Gonna Be A Fight Tonight
· Bring on the Mountain (Become the Mountain)
SABATON
Sguardo veloce ad una compagine in grande ascesa e, per quanto non apprezzi a pieno la loro proposta, dal vivo questi svedesotti ci sanno fare. Un po' perchè il pubblico è tutto per loro un po' per i siparietti che ripropongono costantemente, riescono a riportare a casa un acclamatissimo show. La band ormai è rodatissima e l'esecuzione di tutti i brani è pressochè perfetta, personalmente Carolus Rex è quella che ho preferito su tutte.
SETLIST
· Gonna Be A Fight Tonight
· Bring on the Mountain (Become the Mountain)
· Ghost Division
· To Hell And Back
· Carolus Rex
· No Bullets Fly
· Resist And Bite
· Far From The Fame
· Panzerkampf
· Gott Mit Uns (Noch Ein Bier)
· The Art of War
· Soldier Of 3 Armies
· Swedish Pagans
· Screaming Eagles
· Night Witches
· Primo Victoria
· Metal Crüe



JUDAS PRIEST
Il concerto della giornata. Lo aspettavano tutti, sul serio. Folla delle grandissime occasioni, vista dal sottoscritto solo per Maiden e Heaven and Hell al Wacken. Siamo tutti lì per loro e ci aspettiamo tanto, tantissimo da loro. Purtroppo stasera la band non è in serata. Gli anni pesano per Halford che si difende mediamente bene, ma in molti frangenti è apparso seriamente in difficoltà. Nulla di imperdonabile, specie a loro che non devono dimostrare più nulla. Personalmente trovo che questi concerti di fine carriera siano armi a doppio taglio; chi ha avuto la possibilità di vederli nei momenti di gloria sa a cosa mi riferisco ma, d'altro canto è necessario un custode della tradizione, qualcuno che abbia guadagnato fama fortuna e gloria e che mostri come si fa l'heavy metal a certi livelli, anche se con qualche acciacco. Buttando via l'analisi tecnica, ecco il lato emozionale del concerto che sale, per cui di fronte alla storia occorre chinare il capo. Metal Gods, Victim of Changesm Beyond the Realms od Death, Breaking the law (BREAKING THE FUCKIN' WHAT??) la moto sul palco di Hell bent for Leather... Finalone con Painkiller e Livin' after midnight. Una lezione di heavy metal da studiare con cura anche se le cromature ormai sono un po' appannate.
SETLIST
· Dragonaut
· Metal Gods
· Devil’s Child
· Victim Of Changes
· Halls Of Valhalla
· Turbo Lover
· Redeemer Of Souls
· Beyond the Realms of Death
· Jawbreaker
· Breaking The Law
· Hell Bent For Leather
· encore
· The Hellion
· Electric Eye
· You’ve Got Another Thing Comin’
· encore 2
· Painkiller
· Living After Midnight
A questo punto la stanchezza prende il sopravvento ci dirigiamo a vedere i Cradle of Filth, ma la cosa è improba. La via della tenda è la nostra via. Stanchi ma felici ci dirigiamo a riposare le stanche membra. Questa edizione del Wacken, per quanto doveva essere il Venticinquennale, mi è sembrata leggermente sotto tono per il bill complessivo, anche se l'evento dei Savatage/Transiberian Orchestra è stato qualcosa che entrerà negli annali. E' mancata una impronta decisa a livello stilistico e qualche chicchina che era solito regalare negli anni. L'evento funestato da un tempo pessimo (il peggior temporale dei miei 15 Wacken) ha dimostrato ancora una volta che l'organizzazione teutonica non è solo un mito, ma una solida realtà. Ci vediamo l'anno prossimo, sole o pioggia.

 

Recensione di Demone Articolo letto 5648 volte.

 

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