MOTHERCARE: sul nuovo lavoro con la KREATIVE KLAN
CALLISTO TANZI E BERNARD MADOFF: GLI EROI DELL’ULTIMA SOCIETA’POSSIBILE.
MOTHERCARE E KREATIVE KLAN DANNO VOCE ALL’ESTREMO URLO DI CATARSI PRIMA DELL’INELUDIBILE DECLINO.
Mai come oggi l’economia o meglio, il denaro, mina le già fragili fondamenta di una società che sembra essere l’ultima oramai possibile.
Le effigi fiere dei nuovi eroi, fautori del guadagno facile, popolano le prime pagine della stampa mondiale mentre la Tv si profonde in sterili sermoni intrisi di un’etica scontata, di tanta forma e poca sostanza.
L’indice accusatore dell’opinione pubblica punta severo le facce beffarde di Callisto Tanzi o Bernard Madoff, ma dentro ciascuno di noi – alimentato da un disconosciuto sentimento di ammirazione – cresce il germe della consapevolezza che questa sia l’unica società plausibile.
L’emorragico dissolversi della nostra coscienza sociale, dovuto ad una sorta di mente egoistica collettiva che ci controlla tutti, ha trascinato con sé nel baratro dell’oblio qualsiasi schema sociale, a favore di un unico, grande e machiavellico schema di Ponzi: chi comincia la catena ottiene alti ritorni economici a breve termine; tutti gli altri sono vittime costrette a pagare l’acume di pochi nonché la propria stoltezza, figli comunque della stessa cupidigia.
Il sistema è naturalmente destinato a terminare con perdite per la maggior parte dei partecipanti. Da qui, romito sprazzo di lucidità in un delirio collettivo, prende forma "The Concreteness of Failure”, il lavoro più maturo dei Mothercare; un’ambigua fusione tra le sonorità morbose e malate proprie della band veronese e l’hardcore ed il thrash metal moderni.
Sin dal 1994, a solo un anno dalla loro formazione, i Mothercare affidano alla loro musica, dalle sonorità aggressive e violente, un’azione catartica: un liberatorio distacco dalle passioni rappresentate, che interviene nel momento in cui si coglie la razionalità celata negli eventi.
Quasi una sorta di automedicamento a quell’attitudine “pain-core” che emerge con chiarezza sin dai primi 2 demotapes autoprodotti (1994) e che non abbandona nemmeno i lavori successivi: “In A Hole” (1997) e “Fusoku no Kigen”(2000). Quest’ultimo, premiato come “Demo del mese” dalla rivista inglese “The Mix” e vincitore, grazie al voto dei lettori, del concorso "Demowar" indetto dal magazine “Psycho!”, diviene l’emblema del consenso di pubblico e critica che i Mothercare sono stati in grado di conquistare sin dagli esordi.
Il 2003 è l’anno di "Breathing Instructions", il primo full-lenght della band che, per la prima volta affida le proprie sonorità, intrise di angosce e frustrazioni, alla produzione della Bunkker http://www.myspace.com/bunkkerprod, in grado di comprendere ed esprimere al meglio quel senso di persistente e schiacciante inadeguatezza che sembra non lasciare mai i Mothercare, neppure nelle opere più mature. Il full-lenght, distribuito da Emi, vede la partecipazione di numerose personalità del panorama metal, primo fra tutte Mark "Barney" Greenway dei Napalm Death.
Nel 2005 vede la luce “Traumaturgic”, un’opera che esaspera ancor più, se possibile, gli aspetti taglienti e malati della musica della band veronese, grazie a profonde influenze thrash-death e all’inevitabile ascendente grindcore del compianto Mieszko Talarczyk, front man dei Nasum e special guest dell’album.
La massima espressione della valenza catartica della musica dei Mothercare, si manifesta nelle loro performance live: ogni concerto coinvolge pubblico e band in un profondo stato di alterazione psico-fisica, nella ricerca frenetica di intimi significati, legandoli indissolubilmente in un’interazione emotiva che perdura per l’intera esibizione. Proprio la loro grande capacità di coinvolgimento del pubblico, nonché l’amicizia e la stima reciproca, fanno in modo che nel 2003 i Mothercare supportino gli iniziatori del grindcore, gli inglesi Napalm Death, nel loro tour italiano.
Kreative Klan (http://www.kreativeklan.com) che, prima come Bunkker, ed ora grazie al Recording Studio e al Music Department della neonata azienda veronese, affianca i Mothercare nelle scelte compositive e stilistiche, nonché nelle registrazioni sin dagli anni ’90, ha scelto di pubblicare il nuovo album "The Concreteness of Failure”, in uscita il prossimo autunno.
KREATIVE KLAN Musicwear&Fashion, appareal department dell’azienda, ha scelto inoltre di vestire la band con i propri capi di abbigliamento, augurandosi di divenire il re Mida dell’ultima società possibile, “trasformando in successo”, grazie ad importanti investimenti e ad una grande attività di promozione, l’opera dei Mothercare e il lavoro di tanti giovani talenti creativi, come da mission aziendale.
CONTACTS
http://www.kreativeklan.com
http://www.myspace.com/kreativeklan
http://www.facebook.com/pages/Kreative-Klan/202962917299
http://twitter.com/KreativeKlan
http://www.mothercare.it
http://www.myspace.com/mothercare
MOTHERCARE E KREATIVE KLAN DANNO VOCE ALL’ESTREMO URLO DI CATARSI PRIMA DELL’INELUDIBILE DECLINO.
Mai come oggi l’economia o meglio, il denaro, mina le già fragili fondamenta di una società che sembra essere l’ultima oramai possibile.
Le effigi fiere dei nuovi eroi, fautori del guadagno facile, popolano le prime pagine della stampa mondiale mentre la Tv si profonde in sterili sermoni intrisi di un’etica scontata, di tanta forma e poca sostanza.
L’indice accusatore dell’opinione pubblica punta severo le facce beffarde di Callisto Tanzi o Bernard Madoff, ma dentro ciascuno di noi – alimentato da un disconosciuto sentimento di ammirazione – cresce il germe della consapevolezza che questa sia l’unica società plausibile.
L’emorragico dissolversi della nostra coscienza sociale, dovuto ad una sorta di mente egoistica collettiva che ci controlla tutti, ha trascinato con sé nel baratro dell’oblio qualsiasi schema sociale, a favore di un unico, grande e machiavellico schema di Ponzi: chi comincia la catena ottiene alti ritorni economici a breve termine; tutti gli altri sono vittime costrette a pagare l’acume di pochi nonché la propria stoltezza, figli comunque della stessa cupidigia.
Il sistema è naturalmente destinato a terminare con perdite per la maggior parte dei partecipanti. Da qui, romito sprazzo di lucidità in un delirio collettivo, prende forma "The Concreteness of Failure”, il lavoro più maturo dei Mothercare; un’ambigua fusione tra le sonorità morbose e malate proprie della band veronese e l’hardcore ed il thrash metal moderni.
Sin dal 1994, a solo un anno dalla loro formazione, i Mothercare affidano alla loro musica, dalle sonorità aggressive e violente, un’azione catartica: un liberatorio distacco dalle passioni rappresentate, che interviene nel momento in cui si coglie la razionalità celata negli eventi.
Quasi una sorta di automedicamento a quell’attitudine “pain-core” che emerge con chiarezza sin dai primi 2 demotapes autoprodotti (1994) e che non abbandona nemmeno i lavori successivi: “In A Hole” (1997) e “Fusoku no Kigen”(2000). Quest’ultimo, premiato come “Demo del mese” dalla rivista inglese “The Mix” e vincitore, grazie al voto dei lettori, del concorso "Demowar" indetto dal magazine “Psycho!”, diviene l’emblema del consenso di pubblico e critica che i Mothercare sono stati in grado di conquistare sin dagli esordi.
Il 2003 è l’anno di "Breathing Instructions", il primo full-lenght della band che, per la prima volta affida le proprie sonorità, intrise di angosce e frustrazioni, alla produzione della Bunkker http://www.myspace.com/bunkkerprod, in grado di comprendere ed esprimere al meglio quel senso di persistente e schiacciante inadeguatezza che sembra non lasciare mai i Mothercare, neppure nelle opere più mature. Il full-lenght, distribuito da Emi, vede la partecipazione di numerose personalità del panorama metal, primo fra tutte Mark "Barney" Greenway dei Napalm Death.
Nel 2005 vede la luce “Traumaturgic”, un’opera che esaspera ancor più, se possibile, gli aspetti taglienti e malati della musica della band veronese, grazie a profonde influenze thrash-death e all’inevitabile ascendente grindcore del compianto Mieszko Talarczyk, front man dei Nasum e special guest dell’album.
La massima espressione della valenza catartica della musica dei Mothercare, si manifesta nelle loro performance live: ogni concerto coinvolge pubblico e band in un profondo stato di alterazione psico-fisica, nella ricerca frenetica di intimi significati, legandoli indissolubilmente in un’interazione emotiva che perdura per l’intera esibizione. Proprio la loro grande capacità di coinvolgimento del pubblico, nonché l’amicizia e la stima reciproca, fanno in modo che nel 2003 i Mothercare supportino gli iniziatori del grindcore, gli inglesi Napalm Death, nel loro tour italiano.
Kreative Klan (http://www.kreativeklan.com) che, prima come Bunkker, ed ora grazie al Recording Studio e al Music Department della neonata azienda veronese, affianca i Mothercare nelle scelte compositive e stilistiche, nonché nelle registrazioni sin dagli anni ’90, ha scelto di pubblicare il nuovo album "The Concreteness of Failure”, in uscita il prossimo autunno.
KREATIVE KLAN Musicwear&Fashion, appareal department dell’azienda, ha scelto inoltre di vestire la band con i propri capi di abbigliamento, augurandosi di divenire il re Mida dell’ultima società possibile, “trasformando in successo”, grazie ad importanti investimenti e ad una grande attività di promozione, l’opera dei Mothercare e il lavoro di tanti giovani talenti creativi, come da mission aziendale.
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Inserita da: Jerico il 13.09.2010 - Letture: 1768
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