CIRCOLO COLONY: chiude la sede di Travagliato

CIRCOLO COLONY: chiude la sede di Travagliato Di seguito il comunicato ufficiale diffuso dallo staff del Circolo Colony circa gli eventi che ne hanno causato la chiusura.

"Il Circolo Colony chiude e se ne va da Travagliato

È con estremo rammarico che comunichiamo la chiusura del Circolo Colony a Travagliato. Sabato 27 Luglio sarà l'ultimo giorno che vedrà la nostra presenza a Travagliato (aggiungerei grazie a Dio, è
una liberazione), dopodiché inizieremo a sgomberare la struttura e riconsegnarla ai proprietari; siamo ancora persone che credono nella legge e nel rispetto delle norme che regolano la vita di tutti, ma oggi, purtroppo, in alcune parti d’ltalia non funziona così.

Nonostante l’art. 18 della Costituzione ltaliana dichiari il diritto di associarsi senza autorizzazione per fini che non sono vietati, a Travagliato questa cosa al Resp. Suap-Uff. Tecnico del Comune non va giù;
come da legge abbiamo la nostra sede in uno stabile con regolare permesso di agibiltà, abbiamo fornito la documentazione necessaria per poter aprire come da legge. Ma, come da Lei dichiarato al nostro
legale in data 30 Gennaio 2013 "non vuole il Circolo sul territorio perché non paga le tasse". Quindi avanti con multe. diffide, ma soprattutto, richieste sempre immotivate (tra le tante, chiedere la lista delle
attrezzature della cucina quando non esiste la cucina crediamo sia imbarazzante), interpretazione delle norme e, scoperta dell'ultima ora, documenti che mistificano la realtà dei fatti presentati ad altri Enti solo per avere pareri favorevoli al loro punto di vista (Vigili del Fuoco), senza contare il fatto che continuano a dichiarare il rigetto della richiesta di sospensiva da parte del Tar una sentenza quando non e
ancora nemmeno stata fissata la prima udienza.

È quindi iniziata una estenuante battaglia legale fatta di Ordinanze dichiarate mancanti dei presupposti necessari (Procura della Repubblica, 05/04/2013), multe per somministrazione non autorizzata (i permessi sono stati rilasciati dalla nostra Associazione su nulla osta del Ministero degli Interni in data 10/09/2012 e sono regolarmente esposti all'ingresso), diniego di permessi che dopo 6 mesi ancora nessuno riesce a capire quali possano essere, dato che per legge l'apertura di un Circolo non è subordinato a nessun permesso del Comune ma solo alla verifica, da parte loro, che la documentazione richiesta per legge sia esatta. Ma soprattutto il sequestro della nostra sede per ben due volte con l'immediato ordine di dissequestro da parte della Procura della Repubblica in quanto nessun reato è mai stato compiuto. Il tutto condito con abusi e minacce.

Oltre ad avere fornito i documenti come da legge sottolineiamo il fatto che la nostra sede si trova in una zona artigianale, lontana dalle case e dotata di un enorme parcheggio; nessuna lamentela è mai giunta
alle forze dell'ordine, così come non c'è mai stato il minimo problema di ordine pubblico. Nonostante questo. in data sabato 13 aprile 2013 siamo stati vittima di un episodio tristissimo: con le minacce ci hanno obbligato a uscire dalla nostra sede, hanno messo i sigilli e posto sotto sequestro lo stabile. Il tutto senza notificarci nessun verbale o denuncia, solo dicendomi di "fare silenzio altrimenti ti portiamo dentro"
e dichiarando che "avevano l'autorizzazione per usare la forza". Lunedì 15/14/2013 la Procura ri-ordinava il dissequestro perché non emergevano fatti penalmente rilevanti, ma soprattutto il verbale che ci doveva essere consegnato prima del sequestro è stato redatto il 09 Maggio 2013, 27 giorni dopo il fatto.

In questi giorni abbiamo chiesto di poter tenere una manifestazione di circa 20 giorni presso la nostra sede, per poter raccogliere i fondi necessari per pagare i debiti accumulati in questi mesi, in attesa della causa civile con relativa richiesta danni. Ma ci e stato risposto, sempre dal Resp. Suap-Ufficio Tecnico, che non è possibile concederci il permesso in quanto una manifestazione temporanea contrasta
con lo scopo di una attivtà sociale che si presuppone continuativa nel tempo. ma soprattutto che è fuorviante qualificare una attività di 24 giorni come attività temporanea.

Evviva l'ltaglia."

Attualmente lo staff del Circolo Colony è alla ricerca di una nuova sede nella provincia di Brescia dove poter riaprire per continuare la propria attività.

Nella foto, i partecipanti alla manifestaizone di solidarietà per il Circolo tenutasi ad aprile.

 

Inserita da: HeavyGabry il 12.07.2013 - Letture: 2075

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