Aborym «Shifting.negative» (2017)

Aborym «Shifting.negative» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
06.01.2017

 

Visualizzazioni:
3182

 

Band:
Aborym
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Titolo:
Shifting.negative

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabban :: programming, modulars, synth and vocals
Dan V :: guitars and bass
Davide Tiso :: guitars
Stefano Angiulli :: synths and keyboard
RG Narchost :: additional guitars

 

Genere:
Industrial Experimental Metal / Rock

 

Durata:
46' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.01.2017

 

Etichetta:
Agonia Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Da tempo non è più un mistero: gli Aborym del 2017 col black metal (e forse anche col metal sensu stricto) non c’entrano più nulla, e se ricordate brani come “Across the universe” potreste averci fatto caso, ma con “Shifting.Negative” si va ben oltre a quanto potevamo sospettare. S.N è un disco completamente industrial, dove tanti generi musicali si fondono in maniera caotica, quasi contraddittoria con l’aggiunta pesante di synths e altri aggeggi elettronici di cui forse neanche conoscevo l’esistenza, per 47 minuti di musica incredibilmente moody.
Moody, cioè umorale, è la parola giusta per descrivere quest’album che spesso sembra giocare sulle contrapposizioni e sugli opposti, ne sia un esempio il singolo “Precarious”, apparentemente un brano calmo e terso ma che nasconde un feeling turbato e inquietante, o la schizoide “10050 Cielo Drive”, che alterna momenti forsennati ad altri calmi e inquietanti. E dopo un po’ di ascolti ti rendi conto che sono proprio le parti più dilatate e silenziose a suonare inquietanti, mentre quelle più turbolente in qualche modo colpiscono volontariamente meno. Quest’alternanza è visibile in tutto l’album, e oltre che nei brani già descritti la si vede anche in brani come “For a better past” e “Tragedies for sale”, mentre la conclusione spetta ad una meno destabilizzante “Big H”, leggermente più easy listening, a marchiare la fine di un album quasi impossibile da descrivere a parole per via della estrema frammentazione della proposta musicale e dell’autarchia della stessa, che solo raramente lascia intravedere influenze più o meno evidenti dei primi Nine Inch Nails e dei Ministry, mentre altre volte brani come “You can’t handle the truth” riportano alla mente i momenti più astratti e meno metal degli Aborym del passato.
“Shifting.Negative” è un vero e proprio passo in avanti degli Aborym, band che di fatto potreste non riconoscere più proprio per la lunghezza del passo stesso, e che personalmente da fan accanito riesco ancora tranquillamente ad apprezzare perché sento chiaramente la stessa mano compositiva seppure a tratti, ma ciò non toglie che questo disco metterà a dura prova l’apertura mentale sia dei fans degli Aborym che di quelli avvezzi al genere musicale. Per la competenza del songwriting, per la stupefacente libertà di sperimentare che ammanta questo disco e anche per questa cangianza umorale e dagli effetti contrapposti, a me il cd è piaciuto moltissimo e lo consiglio sia ai fan della band che ai fans delle cose più industrial, e lo sconsiglierei di fatto a molti degli ascoltatori più metal, anche se un ascolto io comunque glielo darei.
Per quel che riguarda il voto, sinceramente è limitato solo alla riuscita dell’album in sé e non va assolutamente paragonato ai dischi precedenti; gli Aborym avevano un sound più che definito in passato, ora questa è letteralmente una seconda fase che non si può giudicare da un disco solo, e per poter classificare e paragonare “Shifting.Negative” col resto della discografia degli Aborym occorrerà tempo.

Track by Track
  1. Unpleasantness 80
  2. Precarious 90
  3. Decadence in a nutshell 85
  4. 10050 Cielo Drive 80
  5. Slipping Through The Cracks 75
  6. You can't handle the truth 90
  7. For a better past 90
  8. Tragedies for sale 90
  9. Going new places 90
  10. Big H 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
87

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 06.01.2017. Articolo letto 3182 volte.

 

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