Adimiron «K2» (2011)

Adimiron «K2» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zoro »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2266

 

Band:
Adimiron
[MetalWave] Invia una email a Adimiron [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Adimiron [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Adimiron [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Adimiron [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Adimiron

 

Titolo:
K2

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Castelli - Guitars
Federico Maragoni - Drums
Maurizio Villeato - Bassguitars
Andrea Spinelli - Vocals

 

Genere:

 

Durata:
50' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un terzo album è un impresa difficile per ogni band, è il momento in cui si considera lo stile del gruppo ormai maturo, e si deve confermare quanto di buono suonato fin’ora. Un’impresa difficile un po’ come scalare la montagna citata nel titolo di questo nuovo Album degli Adimiron, band nostrana che si propone come portabandiera di quel movimento in espansione che raccoglie l’eredità dei Meshuggah e delle band dedite al groove, quell’adorabile rallentamento dei ritmi Thrash che i Pantera ci hanno insegnato ad amare. E la musica degli Adimiron di groove ne è piena: tempi intricati di batteria, muri sonori opprimenti e voci violente (anche se raramente oltre il muro che separa clean da scream) ci prendono per mano e ci accompagnano attraverso un viaggio da incubo, cupo e in cui i pochi passaggi in cui un po’ di melodia torna a farci respirare, servono più a farci rimpiangere la luce che a salvarci dall’oscurità. Ascoltare quest’album è un po’ come venire stuprati, non se ne esce interi, occorre mi verrebbe da dire un certo margine di masochismo per apprezzarlo. Niente orecchiabilità, 50 minuti di tecnicissime bastonate sulla schiena. In effetti, l’unico difetto che mi sentirei di segnalare (oltre ad una saltuaria ripetitività dei brani) e l’appartenere ad un genere che richiede tanta attenzione e la predisposizione d’animo adatta per essere apprezzato.
A chi è disposto a sopportare tutto quello di cui si è appena discusso, consiglio vivamente l’album, e ricordo che questi ragazzi sono una delle realtà più promettenti del panorama metal nazionale, con tante buone idee e ambizione, e che con la loro musica sono perfino riusciti ad attirare l’attenzione di Dave Padden (per i turisti del Thrash, trattasi dell'attuale cantante degli Annihilitor) con cui hanno condiviso il palco in tour e che ha prestato la sua voce nel brano The Whisperer. Fan del post-thrash con idee, qui c’è pane per i vostri denti!

Track by Track
  1. Oriens 80
  2. When Nothing Changes 75
  3. Vertical Limit 75
  4. Passenger 70
  5. The Whisperer 80
  6. To Whom it May Concern 70
  7. Above The Rest 65
  8. Red Condition 75
  9. Servants Poem 75
  10. Thou Walk Eternal 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Zoro » pubblicata il --. Articolo letto 2266 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti