Adragard «Neverending Necro Void» (2009)

Adragard «Neverending Necro Void» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Adragard

Titolo:
Neverending Necro Void

Nazione:
Italia

Formazione:
Lord Adragard:: Vocals, drum programming
NiferoN:: Strings

Genere:

Durata:
16' 47"

Formato:
Promo CD

Data di Uscita:
2009

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Gli Adragard sono un duo abruzzese proveniente da Paganica (sì esatto, proprio l’epicentro del terremoto) attivo sin dal 1997, che oggi ritorna a distanza di 11 anni dal loro primo demo, e ci propone questo Neverending Necro Void, che condensa 4 Tracce in circa 17 minuti di musica, che come magari si sarà capito dal nome del disco, nel caso degli Adragard consiste nel Black Metal, supportati da una drum machine programmata abbastanza bene e con dei bei suoni.
Duole però constatare che, nonostante il nuovo demo degli Adragard non sia di certo da buttare, non sia neanche un lavoro per il quale strapparcisi i capelli. Gli Adragard si sono impegnati, questo lo sento, hanno cercato una fantasiosità nei riff, evidente nella migliore del lotto e ben riuscita “Incense and Urine”, hanno insomma fatto del loro meglio, ma nonostante in alcune parti il risultato convinca, altre volte le composizioni degli Adragard non impressionano: non si tratta di brani brutti, ma di brani che pur andando molto veloci, suonano affossati, che a livello di struttura (e non di tempi) sembrano troppo statici, poco incisivi. Non solo: alle volte i riff (evidentissimo nella prima canzone) diventano praticamente delle banalità, scontati e già sentiti e strasentiti. Da questo punto di vista gli Adragard sono ancora un gruppo che deve svilupparsi un po’.
In conclusione, il demo degli Adragard è un lavoro che alterna parecchio le luci ed ombre sopra elencate. Consiglio alla band una maggiore cura nel suono della chitarra (parecchio “appiattita”), una maggiore selezione dei riff, e una maggiore compattezza generale. Alla prossima, e in bocca al lupo per tutto, sperando che per il prossimo lavoro non si debbano aspettare altri 11 anni.