Apostolica «Haeretica Ecclesia» (2021)

Apostolica «Haeretica Ecclesia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
06.12.2021

 

Visualizzazioni:
598

 

Band:
Apostolica
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Titolo:
Haeretica Ecclesia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ezekiel - vocals
Isaia - guitar
Jonas - bass
Malachia - drums

 

Genere:
Symphonic Power Metal

 

Durata:
50' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.09.2021

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Apostolica arrivano diretti dalla Germania e si fanno subito notare attraverso un’immagine personale che non lascia dubbi sulle loro intenzioni e sulla loro musica, o almeno questo pare ad un’analisi superficiale.
Siccome non sono quattro maschere a definire uno stile, sono ben curiosa di ascoltare cosa viene al di là del patinato, in soldoni, se c’è sostanza o meno.
Ed eccoci quindi al vero e proprio ascolto.
Un inizio imperiale quello che ci riserva Sanctus Spiritus con il suo metal veloce e diretto, oscuro e teatrale; segue The sword of sorrow : brano dinamico e sicuramente interessante che sembra promettere bene anche dal vivo.
Come with us è una di quelle song definibili come “furbe” dato che punta tutto su un ritornello abbastanza semplice e ridondante che ti rimane in testa sin dal primo ascolto e rischia di piacere abbastanza, in fin dei conti.
Un senso di déjà vu arriva attraverso le note di Thanatos, molto simile a quanto ascoltato qualche minuto fa.
Anche Pollution is my name e No more place in hell si presentano orecchiabili e di facile ascolto, senza lode e senza infamia, scivolano via senza lasciare particolari segni; The doom ha dei momenti abbastanza carini in cui ho percepito un metal melodico, ma il ritornello si perde via nella banalità e a poco servono le spinte che prova a dare la chitarra.
Discorso simile per Famine, carina, ma si smorza completamente la spinta che avevo colto inizialmente per scivolare nella monotonia di un “metal non metal”, a dimostrazione che non basta una doppia cassa o un riffone a rendere un brano heavy.
Con The dusk is coming la voce del cantante purtroppo comincia a stancare, le tastiere di sfondo e nemmeno i cori gregoriani non aiutano molto, gradevole invece il lavoro svolto dal chitarrista.
Arrivo, un pò stancamente, a Redemption, la conclusione di questo disco: ancora un chorus catchy, tastiere e qualche goccia forse di power, giusto per dire di averci provato. Ah, dimenticavo, è presente brevemente una voce evocativa da seduta spiritica che ci stupisce ben poco ormai.

Proverò a fare un pò di ordine nei miei pensieri un pò confusi in merito a quest’opera, così simile a ciò che è già stato proposto ampiamente da nomi come i Powerwolf, ad esempio.
Intendiamoci, l’album è abbastanza valido e tutto sommato scorrevole, ma c’è un problema legato all’originalità e un pò anche alla coerenza.
Mi spiego meglio: a livello strutturale ogni traccia avrebbe anche una sua dimensione, tuttavia c’è ben poca verve a dispetto dell’immagine pomposa e diavolesca che ci mostrano i ragazzi. Se diamo uno sguardo, ad esempio ai nomi scelti per la line up e alla cover, potremmo aspettarci un metal più tosto, denso di riflessioni e sonorità oscure, magari anche un qualcosa di più aggressivo in qualche modo.
Accade, invece, l’esatto opposto e la musica si discosta dall’apparenza mostrandosi melodica e ripetitiva negli effetti.
Credo vadano anche bene i suoni tipo organi di chiesa o i cori, ma fanno parte di quell’arsenale che va sapientemente dosato da inserire in determinati tipi di metal, come può essere il gothic o un sinfonico.
Diciamo che la partenza era valida, ma la ridondanza e la mancanza di coerenza mi hanno portato un leggero velo di delusione.
Detto questo, se siete curiosi, vi consiglio di ascoltarvi Sanctus Spiritus e The sword of sorrow, se invece cercate qualcosa di veramente forte e incisivo, per il momento, guardate altrove.
Ci aspettiamo di meglio la prossima volta.

Track by Track
  1. Sanctus Spiritus 70
  2. The sword of sorrow 70
  3. Come with us 60
  4. Thanatos 60
  5. Pollution is my name 60
  6. No more place in hell 60
  7. The doom 60
  8. Famine 60
  9. The dusk is coming 60
  10. Redemption 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
61

 

Recensione di reira » pubblicata il 06.12.2021. Articolo letto 598 volte.

 

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