Armagedon «Thanatology» (2013)
Recensione
Inutile soffermarci sul fatto che la Polonia sia sempre stata una instancabile fucina sforna-gruppi da molti anni, specie nel metal estremo che, tanto per fare qualche nome, ha donato al mondo progetti interessantissimi come Vader, Behemoth, Decapitated perciò non rimaniamo chissà quanto sorpresi di trovarci un altro moniker in aggiunta a molti altri. In quest’occasione abbiamo ascoltato l’ultima fatica degli Armagedon, formazione nata a Kwidzyn nell’87 e con una produzione che si è limitata a qualche demo, split e un full-lenght datato 1993 (‘Invisible Circle’) poi un lungo silenzio stampa interrotto undici anni dopo con la comparsata nella compilation ‘Unholy Bible of Polish Death Metal Vol. 3’. Inutile dire che questo deve aver fatto riprendere la passione ai Nostri e da lì non si sono più fermati. ‘Death Then Nothing’ è un bell’album risalente al 2009 ma, a mio avviso, è con quest’ultimo ‘Thanatology’ che gli Armagedon hanno fatto “il botto”.
Mezzora abbondante di Death Metal genuino e ricco di contaminazioni “technical” che non fanno affatto pensare che i quattro facciano il passo più lungo della gamba, tutt’altro: sono perfettamente all’altezza di suonare del metal estremo che fa della precisione chirurgica il suo cavallo di battaglia ed è con brani come ‘Vultures’, ‘Self Destruction’ e ‘Black Seed’ che capiamo di trovarci inesorabilmente di fronte a qualcosa di fresco e piacevole pur con contenuti altamente violenti e furiosi.
Il sound è pesante e caratterizzato da un muro di suono concepito a dovere, drumming pressoché perfetto tra blast beat e tutti i crismi del caso, vocals accese e irate e riff incandescenti sopra cui scorrono degli ottimi soli di chitarra. Tecnicamente infatti c’è da dire ben poco in quanto la band soddisfa a pieno qualsiasi desiderio da parte di un ascoltatore medio ma anche di qualcuno che ha l’orecchio ben allenato e pretende che le cose siano fatte bene. Nessun problema quindi dal fronte. Gli Armagedon si confermano una realtà ricca di particolari e dalle sonorità davvero genuine. Provare per credere.
Track by Track
- Helix 75
- Vultures 80
- Cemeteries 75
- Self Destruction 80
- Altar Of Death 75
- Black Seed 85
- Corridor 80
- Tragic Journey 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 70
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
76Recensione di Carnival Creation » pubblicata il 25.01.2014. Articolo letto 1470 volte.
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