Arryan Path «Ira Imperium» (2011)

Arryan Path «Ira Imperium» | MetalWave.it Recensioni Autore:
manowar »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1394

 

Band:
Arryan Path
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Titolo:
Ira Imperium

 

Nazione:
Cipro

 

Formazione:
Nicholas Leptos (vocalist)
Socrates Leptos (guitar)
Alexis Kleidaras (guitar) Vagelis Maranis (bass)
George Kallis (keyboards) Stefan Dittrich (drums)

 

Genere:

 

Durata:
1h 5' 55"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli ARRAYAN PATH nascono nel 2007 a Boston per volontà di Leptos Nicolas e del chitarrista Clement Fung caratterizzati da un deciso stampo musicale di carattere epico, mitologico e mistico. Attualmente, la band è attiva presso la città cipriota di Now Lemesos, dopo la volontà di Nicolas di lasciare gli U.S.A. e trasferirsi nell’isola del mediterraneo orientale, qui con l’aiuto del fratello Leptos Socrates e di numerosi amici, pone le basi per quelli che sarà l’ Epic Power Metal dei Arrayan Patch di oggi. Il gruppo che fino a marzo di quest’anno si chiamava Arryan Patch, ha subito un piccolo cambiamento in Arrayan Patch; infatti secondo la band "Arryan" è un tipo di fiore che cresce nel continente americano, quindi un percorso “Arrayan” sarebbe un percorso di fiori. Studiando grandi icone metal e in particolare il suo sottogenere epico, le maggiori influenze attribuite alla band posso sicuramente provenire dall’ascolto di band come: Iron Maiden, Blind Guardian, Rhapsody Of Fire, Helloween, Manowar, Crison Glory, Kamelot e Y.J.Malmsteen. Queste influenze soprattutto per i primi due Full-Length sono facilmente individuabili nella ritmica della chitarra e nel criterio di strutturazione di molti brani. Le prime incisioni di questa band risalgono al 1999, quando ancora acerbi, uscì il loro primo demo “Return to Troy”; ne seguì subito un altro uscito l’anno successivo “Osiris”. L’album di debutto per la band uscirà nel 2004, intolato "Road to Macedonia 2004”; qui l’influenza proveniente dai Maiden è molto forte, un po’ meno quello epico, che invece viene conferito dalla lyrics. Dopo 6 anni in cui la band non incise niente di rilevante, ma attivandosi per numerosi live soprattutto nell’Egeo, vede la luce il secondo album della band “Terra Incognita”; qui l’impronta più epica della band si esprime al meglio con influenze derivanti dai Manowar e dai conterranei Rhapsody Of Fire. L’ultima produzione di questa band di stampo epic metal, ma con sonorità forti che rimanda al power si intitola “Ira Imperium” ed è caratterizzato per la sua varietà di sound, per i suoni ritmi e per le tematiche trattate da uno stile musicale proprio che la band è riuscita a costruirsi con il tempo, non più canzoni che rimandano ad altre band, ma un Epic Power metal alla Arrayan Patch. Il primo brano del Cd “Dies Irae” è caratterizzato da un intro mistico, questo non tralascia niente alle sonorità power, infatti il brano non tarda a presentarsi come una sequenza di riff tecnici, assolo di grande impatto sull’ascoltatore e elementi di voci solitarie, collocate nel brano, ne conferiscono un ottimo effetto arcano. “Gnosis of Prometheus” invece è sviluppata su una impronta più power, assolo veloce, ma poco valorizzato da un brano che rapisce soprattutto per una coinvolgente lyrics, ritmica poco apprezzabile, ma comunque accettabile per la struttura musicale con cui è stato realizzato il brano. La terza traccia di questo cd è la canzone che da il nome al Full-Length “Ira Iperium”; l’elemento che colpisce di più ascoltando questa canzone è un coro che posto da sfondo alla voce da un effetto di pura sonorità Epic metal, una batteria poco aggressiva per questa pezzo, che comunque in parte può essere voluto per non conferire troppa pesantezza a un brano di grande musica mitologica. L’assolo è sostituito rispetto alle canzoni analizzate precedentemente, da uno più tendente al Symphonic metal molto apprezzabile. La quarta canzone che andiamo ad analizzare di questo cd è “Kiss of Kali”; questo brano l’ascoltatore ha l’impressione di immergersi in un paesaggio delle lontane terre del Taj mahal, questo profondo momento di trance è conferito da un intro di sonorità orientale puramente indiano, il tutto viene arricchito da riff molto veloci di power e un’ottima batteria. Qui le sonorità Power della band si esprimono al massimo. Si prosegue con “Katherine of Aragon”, questo brano vede la presenza di intro di power poco veloce; quello invece che colpisce di più è la parte centrale lenta del brano, che riesce a essere incisiva per una buona lyrics. Citiamo inoltre altri brani degni di nota in questo cd prodotto dalla Pitch Black Records e registrato nel “Maranis Studios” in Germania, sono: “77 Days 'til Doomsday” colpisce per i suoi ritmi veloci, “Amenophis” un esempio di power metal tecnico che i Arrayan sono riusciti a regalarci, “Lost Ithaca” invece di stampo di epic metal è di grande impatto, perché riesce a rapire per la presenza della chitarra classica e diverse sonorità anche qui tendenti più sul Symphonic. Dopo aver avuto per molti anni il tarlo dei Rhapsody Of Fire non nego che sono riuscito a trapelare diversi riff che per similitudine o costruzione derivano da quelli dell’ex chitarrista Luca Turilli, nel complesso avendo ascoltato anche “Road to Macedonia” e “Terra Incognita” mi sento di dire che per tecnica e velocità la band è maturata molto. Se ci fosse una data italiana non sarebbe brutto andarli a vedere invece per chiunque il 3 Dicembre 2011 per sbaglio si trovasse ad Atene al 7 Sins Club, non si possono assolutamente perdere.

Track by Track
  1. Dies Irae 70
  2. Gnosis of Prometheus 75
  3. Ira Imperium 75
  4. Kiss of Kali 80
  5. Katherine of Aragon 70
  6. 77 Days 'til Doomsday 75
  7. Emir of the Faithful S.V.
  8. Hollow Eyes of Nefertiti 65
  9. Amenophis 75
  10. Lost Ithaca 80
  11. I Sail Across the Seven Seas 70
  12. The Fall of Mardonius 70
  13. The Poet Aftermath 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

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