ArtemisiA «Rito Apotropaico» (2017)

Artemisia «Rito Apotropaico» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ladystardust »

 

Recensione Pubblicata il:
09.01.2017

 

Visualizzazioni:
4409

 

Band:
ArtemisiA
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Titolo:
Rito Apotropaico

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Anna Ballarin: Voce
Vito Flebus: Chitarra
Ivano Bello: Basso
Gabriele "Gus" Gustin: Batteria

 

Genere:
Rock / Melodic Stoner

 

Durata:
34' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.02.2017

 

Etichetta:
Onde Roar Records
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Distribuzione:
Audioglobe
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Believe Digital
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Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
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Recensione

Gli ArtemisiA tornano con un uovo e quarto album intitolato “Rito Apotropaico” contenente otto brani e che uscirà il 3 febbraio prossimo per l’etichetta Onde Roar Records.
“Rito Apotropaico” è un viaggio che percorre argomenti, di mistero, leggende, l’aldilà, le sfumature dell’animo umano, le paure e il credo. Musicalmente il suono di questo disco è più cupo e robusto è il risultato della crescita e maturità musicale della band.
L’album si apre con il brano “Apotropaico”, una traccia corposa e robusta con un intro di coro gospel intonante un mantra appositamente scritto dal M° Massimo Devitor. Il brano evidenzia gli obiettivi di tutto il nuovo lavoro. Il testo parla di come l’uomo si sia sempre avvicinato al mondo misterioso che scongiurasse il tutto.
“Il Giardino Violato”, sostiene il problema delicato ed aberrante della pedofilia e maltrattamento sui minori. Una bambina canta una nenia nell’introduzione del brano, anche in questo il suono è possente. “Semplicemente un angelo, pura ogni lacrima…gelido il suo tormento…”.
“Tavola Antica”, propone come tema la tavola Ouija. Mezzo medianico usato per comunicare con l’aldilà. La protagonista cerca di evocare una guida che la conduca nel suo itinerario iniziatico ed a superare le proprie angosce, non conoscendo i pericoli che la tavola possa comportare.
Con “Iside” ci si ritrova ad affrontare il Rito alla grande Madre, culto Wicca di folclori celtici. Un riff stoner regala il senso di importanza a questo cerimoniale.
Completamente acustico è il brano “La Guida”.
“La Preda” prende spunto dall’ immagine del cacciatore e la sua preda, un racconto fatto dal fuggitivo.
La traccia “Regina Guerriera” narra la leggenda di Artemisia di Alicarnasso, un pezzo dal sound pesante con aggiunta di genere prog che tra l’atro troviamo in tutto l’album.
A chiudere questo disco, troviamo la bellissima ballad “Senza Scampo” che ci espone il tema terribile dell’Olocausto e nella quale si figurano i deportati in fila che avendo capito il loro destino di morte, si fanno coraggio l’uno con l’altro, chiedendo al soldato ariano misericordia che ovviamente non giungerà mai. Questa traccia si avvale del suono di violino del M° Carlo Marzaroli.

Track by Track
  1. Apotropaico 75
  2. Il giardino violato 80
  3. Tavola antica 80
  4. Iside 75
  5. La guida 80
  6. La preda 75
  7. Regina guerriera 75
  8. Senza scampo 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Ladystardust » pubblicata il 09.01.2017. Articolo letto 4409 volte.

 

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