Assumption «Hadean Tides» (2022)

Assumption «Hadean Tides» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
23.07.2022

 

Visualizzazioni:
821

 

Band:
Assumption
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Titolo:
Hadean Tides

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Giorgio Trombino - Vocals, Guitars, Synths;
- David Lucido :: Drums;
- Matija Dolinar :: Guitar;
- Claudio Troise :: Bass;

 

Genere:
Death Doom Metal

 

Durata:
54' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.05.2022

 

Etichetta:
Everlasting Spew Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Diciamocelo senza mezzi termini, questo “Headen Tides”, secondo full lenght dei siculi Assumption, spacca come concept album a cominciare dal completamento della line up che vede oggi una formazione a quattro elementi contagiare nel proprio vortice doom death metal la platea della prima ora. Ascoltando la band vengono sin da subito in mente glorie come Disembowelment ma ancora Oranssi Pazuzu tenuto conto delle sonorità desertificate ispirate anche allo scenario infernale della splendida artcover del disco. L’ambientazione creata dalla band attraverso le sonorità e gli effetti, ben riesce a coinvolgere l’ascoltatore che, di fronte al gutturale growl e ai bassi distorti delle chitarre sferzate da note secche, ingenerano un incredibile effetto. Non tanto un death metal ma più un doom con richiami al primo genere unificati a melodie figlie di incubi e senso di smarrimento più totale. Le lunghe sette tracce del lavoro, l’ultima della quali addirittura di quasi un quarto d’ora di ascolto, segnano la linea di fuoco di questa band a cominciare da “Oration” un brano che avvia al crepuscolo infernale fatto di dinamiche vorticose e maglie intricate sia ritmiche che distorte; la forza della band procede ininterrotta anche con “Submerged By Hadean Tides” dove note acustiche e ritmiche lentissime ingenerano uno scenario spettrale mutato anche con variazioni distorte e una ritmica appena più accelerata; forse il brano che rende più di tutti il senso della band è “Daughters Of The Lotus” brano lentissimo reso drammatico dal profondo gutturale e da minimale variazioni di chitarra; la magia magmatica infernale non cessa neanche con “Breath Of Dedalus” dove un gioco di distorti effetti e note ipnotizza ed offre scenari inquietanti ed inaspettati. “The Liquiscent Hours” la band accelera le ritmiche soprattutto nella propria seconda parte concedendoci un death metal non certo tecnico ma efficace; le note acustiche che si propagano e la quasi recitazione in clean di “Triptych” paiono fungere da ninna nanna mentre la conclusiva a “Black Trees Waving”, inscena un iniziale e magmatico doom per poi offrire uno squarcio sonoro fatto da un soave suono poi avvolto da distorti e il cantato non più in growl ma in un clean come posseduto, lento e ancora una volta ipnotico. Il disco è veramente un buon concept, sperimentale, innovativo e ricco di suspense.

Track by Track
  1. Oration 80
  2. Submerged by Hadean Tides S.V.
  3. Daughters of the Lotus 85
  4. Breath of the Dedalus 80
  5. The Liquescent Hours 85
  6. Triptych 80
  7. Black Trees Waving 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
81

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 23.07.2022. Articolo letto 821 volte.

 

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