Bed of Morgue «Vos in Timore Vivet» (2013)
Bed of Morgue
Titolo:
Vos in Timore Vivet
Nazione:
Italia
Formazione:
Nameless 1 :: Compositions
Nameless 2 :: Compositions
Genere:
Durata:
19' 31"
Formato:
EP
19.07.2013
Etichetta:
Evil'N'Devil Records
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Bed of Morgue è un duo di elementi poco raccomandabili provenienti da Cremona che fa dark ambient, la cui discografia non è misera, ma che a giudicare dal loro sito dovrebbe aver fatto un solo album e tanti EP, tra cui anche quest’ultimo “Vos in timore vivet”, che condensa 5 tracce più cover di Marilyn Manson in 19 minuti e mezzo di musica. E per capire di fronte a che tipo di musica ci troviamo, vi basti sapere che già a giudicare dalle loro fetide muse ispiratrici, c’è ben poco da stare tranquilli, visto che vengono citati altri gruppi deviati come Diagnose: Lebensgefahr e Stallaggh, che nell’ordine sarebbero l’altro gruppo ambient di Nattramn dei Silencer, mentre i secondi sono un duo che fa dark ambient campionando le grida dei malati mentali.
Confusi e angosciati? Lo credo bene. L’EP infatti proprio nelle due tracce d’inizio spara le sue migliori cartucce, con l’opener caratterizzata da suoni cigolanti, minimali e angosciosi, che vengono anche manipolati nelle frequenze, mentre “Cries of torture” usa delle voci non in primo piano pesantemente modificate e rumori minacciosi, che sfogano nella seconda parte con suoni tipo bimbo torturato. Poi però, il disco va a decrescere in quanto a intensità, visto che le 3 tracce successive messe insieme superano a malapena i 7 minuti e non impressionano particolarmente, con la terza “Drowning in despair” che effettivamente suggestiona, ma solo di riflesso, mentre onestamente “Only fear” non mi è sembrata niente di che, con voci abbassate (almeno credo siano tali) che rovinano l’effetto, e “Fear Strangled” che è un bel brano industrial, ma che però dura solo 1’09”...
A mo’ di esemplificazione del loro sound, la cover di Manson arriva per concludere l’album, e bisogna ammettere che rende bene l’idea, con atmosfere turpi, angosciose e profondamente descrittive, anche se non è presente alcun cantato e credo che in parte questo danneggia il risultato finale, anche se il brano è e resta interessante.
Insomma: un EP strano, perché ha due facce. La prima riuscitissima delle prime canzoni e l’ultima, le altre molto più ridimensionate, con la quarta traccia soprattutto a non dirmi niente di che. Transitorio, e consigliato esclusivamente agli amanti della (non) musica più malata, tetra e a quelli che nella musica vogliono stati di angoscia e terrore, sia per l’estrema settorialità della proposta, sia perché non credo sia tra i must have in questo genere.
Track by Track
- Rots Underground 80
- Cries of torture 80
- Drowning in despair 60
- Only Fear 55
- Fear strangled 55
- Count to six and die (M. Manson cover) 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
67Recensione di Snarl » pubblicata il 14.05.2014. Articolo letto 1185 volte.
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