Bed of Morgue «Vos in Timore Vivet» (2013)

Bed Of Morgue «Vos In Timore Vivet» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
14.05.2014

 

Visualizzazioni:
1185

 

Band:
Bed of Morgue
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Titolo:
Vos in Timore Vivet

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Nameless 1 :: Compositions
Nameless 2 :: Compositions

 

Genere:

 

Durata:
19' 31"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
19.07.2013

 

Etichetta:
Evil'N'Devil Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Bed of Morgue è un duo di elementi poco raccomandabili provenienti da Cremona che fa dark ambient, la cui discografia non è misera, ma che a giudicare dal loro sito dovrebbe aver fatto un solo album e tanti EP, tra cui anche quest’ultimo “Vos in timore vivet”, che condensa 5 tracce più cover di Marilyn Manson in 19 minuti e mezzo di musica. E per capire di fronte a che tipo di musica ci troviamo, vi basti sapere che già a giudicare dalle loro fetide muse ispiratrici, c’è ben poco da stare tranquilli, visto che vengono citati altri gruppi deviati come Diagnose: Lebensgefahr e Stallaggh, che nell’ordine sarebbero l’altro gruppo ambient di Nattramn dei Silencer, mentre i secondi sono un duo che fa dark ambient campionando le grida dei malati mentali.
Confusi e angosciati? Lo credo bene. L’EP infatti proprio nelle due tracce d’inizio spara le sue migliori cartucce, con l’opener caratterizzata da suoni cigolanti, minimali e angosciosi, che vengono anche manipolati nelle frequenze, mentre “Cries of torture” usa delle voci non in primo piano pesantemente modificate e rumori minacciosi, che sfogano nella seconda parte con suoni tipo bimbo torturato. Poi però, il disco va a decrescere in quanto a intensità, visto che le 3 tracce successive messe insieme superano a malapena i 7 minuti e non impressionano particolarmente, con la terza “Drowning in despair” che effettivamente suggestiona, ma solo di riflesso, mentre onestamente “Only fear” non mi è sembrata niente di che, con voci abbassate (almeno credo siano tali) che rovinano l’effetto, e “Fear Strangled” che è un bel brano industrial, ma che però dura solo 1’09”...
A mo’ di esemplificazione del loro sound, la cover di Manson arriva per concludere l’album, e bisogna ammettere che rende bene l’idea, con atmosfere turpi, angosciose e profondamente descrittive, anche se non è presente alcun cantato e credo che in parte questo danneggia il risultato finale, anche se il brano è e resta interessante.
Insomma: un EP strano, perché ha due facce. La prima riuscitissima delle prime canzoni e l’ultima, le altre molto più ridimensionate, con la quarta traccia soprattutto a non dirmi niente di che. Transitorio, e consigliato esclusivamente agli amanti della (non) musica più malata, tetra e a quelli che nella musica vogliono stati di angoscia e terrore, sia per l’estrema settorialità della proposta, sia perché non credo sia tra i must have in questo genere.

Track by Track
  1. Rots Underground 80
  2. Cries of torture 80
  3. Drowning in despair 60
  4. Only Fear 55
  5. Fear strangled 55
  6. Count to six and die (M. Manson cover) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 14.05.2014. Articolo letto 1185 volte.

 

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