Black Messiah «Heimweh» (2013)

Black Messiah «Heimweh» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Led »

 

Recensione Pubblicata il:
22.11.2013

 

Visualizzazioni:
1915

 

Band:
Black Messiah
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Titolo:
Heimweh

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Zagan (vocals, guitar, violin)
Frangus (guitars)
Meldric (guitars)
Garm (bass)
Agnar (keys)
Brööh (drums

 

Genere:
Pagan / Viking Metal

 

Durata:
51' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
29.11.2013

 

Etichetta:
AFM Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Si definiscono una band "Pagan/Viking Metal" quella dei "Black Messiah" che pubblicano per la AFM Records il loro sesto album dal titolo "Heimweh". Dopo un'intro d'atmosfera che rievoca paesaggi feudali e che vedrei molto bene per l'impatto sonoro come colonna sonora di movie a tema, si parte con "In The Name Of Ancient Gods" i cui riff, melodie e atmosfere, riconducono inevitabilmente a band Power,Epic Metal come i Manowar. La voce, molto rauca e secca invece fà pensare ad un primo impatto a Tommy dei Motorhead che ormai è diventato un modello di esempio per molte band di questo genere. A rendere tutto molto particolare e non proprio "clonato" è l'aggiunta di strumenti particolari come il violino suonato dal vocalist che si intona molto bene nella song "Joetunheim" e Heimweh. Scelta coraggiosa quella di cantare in Tedesco, perchè credo che limiti un pò la band, ma se vediamo questo lavoro nel complesso posso dire che è un bel lavoro. A metà percorso i "Black Messiah" ci omaggiano di una ballata allegra tra il Folk e il Metal "Wildsau"dove si alternano appunto spunti Folk a spunti Metal con un buon contributo di strumenticome il violino, le tastiere in modalità fisarmonica. Dopo questa parentesi alternativa si rientra nel vero e proprio genere Metal con una song molto spinta "Edmund von Ostanglien" dove nella parte centrale possiamo apprezzare un buon assolo di chitarra."Heimweh", penultima song di questo cd, è una ballata lenta che riprende un pò l'andamento dell'intro. Otto brani, per un lavoro che alla lunga potrebe essere "pesante", credo sia una buona scelta. Come buona è la scelta di inserire strumenti al di fuori del contesto metal così da dare un'impronta di originalità che ci vuole in questi casi. Dunque un buon lavoro promosso a pieni voti, in attesa della prossima prova.

Track by Track
  1. Symphonia Pagana (Intro) 65
  2. In The Name Of Ancient Gods 65
  3. Jötunheim 70
  4. Wildsau 75
  5. Edmund von Ostanglien 65
  6. Nidhögg 70
  7. Heimweh 75
  8. Die Quelle der Weisheit 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
67

 

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